Soppressa l’antica usanza risalente a quasi due secoli or sono, quando il lascito suppliva la carenza di beni di prima necessità
Niente distribuzione del pane di Sant’Antonio stamattina a Palazzo Civico. Ignoto il motivo per cui quest’anno non è stata rinnovata la tradizione. Stamattina, però, le diverse persone giunte alla portineria del Municipio di Lugano sono state informate che la distribuzione delle tradizionali pagnottelle era stata soppressa. Lo ha reso noto il giornalista Mario Berardi, a sua volta avvertito da alcune persone rimaste basite e deluse.
Lo stesso Berardi fa sapere che negli anni passati il 17 gennaio "il Municipio assolveva un antico legato che prevedeva la distribuzione del ‘Pane di Sant’Antonio’. La tradizionale usanza, sospesa temporaneamente per due anni a causa della pandemia da coronavirus, in futuro sarà eliminata definitivamente, senza che sia stato diramato un comunicato ufficiale. Cadrà così la consuetudine di quell’antico legato con marcato disappunto di parecchi luganesi".
Come ricorda Berardi, "le origini della disposizione testamentaria risalgono al lontano 16 maggio del 1825, data in cui il canonico Domenico Somazzi, patrizio di Lugano, animato da profonda carità, istituiva un legato perpetuo che prevedeva la distribuzione ai poveri della città e dei sobborghi di mille pagnotte di frumento da tre soldi cadauna. Nell’Ottocento, vi era carenza di prodotti di prima necessità".
Perciò, continua Berardi, il canonico Somazzi, "volle istituire il legato che prevedeva la distribuzione del pane il 17 gennaio, giorno dedicato a Sant’Antonio. Il lascito fu a lungo amministrato e onorato dall’Ospedale di Santa Maria Incoronata. Con il passare degli anni, si decise di costruirne uno nuovo, che sorse nel quartiere di Molino Nuovo". L’ospedale Civico venne inaugurato nel 1909, poi ampliato e rinnovato negli anni 1938 e nel 1942, "mentre il legato Somazzi fu sempre onorato dall’amministrazione dell’ospedale".
Dal 1981, il legato del canonico Somazzi fu assunto e onorato dal Municipio di Lugano. In tempi meno opulenti, aggiunge Berardi, "il pane era consumato con rispetto in quanto cibo e nutrimento principale per la povera gente. Oggi, salvo casi limite, la distribuzione di quelle pagnotte non serve sicuramente a far fronte a impellenti necessità, tuttavia onorare il legato perpetuo del canonico Somazzi costituiva ancora per molti cittadini, specialmente anziani, il mantenimento di un’antica usanza radicata nel cuore di parecchi luganesi".