Bellinzonese

L’aeroporto di Lodrino spicca il volo

L’autorizzazione al Comune di Riviera di gestire l’ex aerodromo militare permetterà al Polo dell’aviazione di svilupparsi ulteriormente generando impieghi

Da militare a civile
(Ti-Press)
11 gennaio 2023
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Nuovi hangar, un’area di lavaggio e rifornimento, così come la possibilità, unica in Svizzera, di far volare droni su un sedime aeroportuale. Dopo una lunga attesa, il Comune di Riviera, lo scorso 6 gennaio, ha ricevuto dall’Ufficio federale dell’aviazione civile l’autorizzazione a gestire l’ex aeroporto militare di Lodrino. «Il cambiamento d’uso da aerodromo militare a civile è realtà», ha affermato oggi, 11 gennaio, durante una conferenza stampa il sindaco di Riviera Alberto Pellanda. Sindaco che è «felice e orgoglioso» per aver raggiunto questo importante traguardo, dopo «un iter lungo e complesso». Si tratta infatti di un passo fondamentale per permettere alle aziende presenti sul cosiddetto Polo tecnologico dell’aviazione di svilupparsi ulteriormente e per promuovere in modo ancora più incisivo lo Swiss drone base camp (Sdbc), il centro di competenza per droni dello Switzerland Innovation Park Ticino sviluppato dalla fondazione Agire su mandato del Cantone che ha come obiettivo quello di mettere a disposizione una piattaforma per la collaborazione di ricercatori, aziende hi-tech e start-up. Uno sviluppo che permetterà innanzitutto di mantenere posti di lavoro qualificati in una regione periferica, ma anche di crearne di nuovi, generando un indotto importante.

Le aziende del comparto possono ora espandersi

Posti di lavoro (attualmente sono oltre 200, senza contare i numerosi apprendisti) che alla fine degli anni Novanta erano considerati a rischio, vista la decisione della Confederazione di smantellare diversi aeroporti militari, compreso quello di Lodrino. Oggi però, grazie alla tenacia delle autorità – prima dell’ex Comune di Lodrino e in seguito di quelle di Riviera – non si parla più di una eventuale perdita di impieghi ma, anzi, ci si aspetta una crescita di questi ultimi. Infatti nel 2023 – a seguito della trasformazione dell’aeroporto da militare a civile – è prevista la costruzione di due nuovi hangar da parte di Ruag e di Heli Tv, due società presenti da molti anni nel comparto e attive in ambito aeronautico. Il Comune prevede da parte sua di realizzare una nuova area lavaggio e di rifornimento carburante, così come due edifici provvisori che saranno assegnati alle ditte già attive sul comparto e che sopperiranno alla mancanza di spazio. «A breve termine si parla quindi di un investimento complessivo, tra Comune e aziende private, di circa 10,3 milioni di franchi», ha precisato Pellanda. In ogni caso va sottolineato che le Forze aeree della Confederazione continueranno a utilizzare l’aeroporto, in particolare per voli di esercitazione e formazione. Infatti questo aerodromo è l’unico in Ticino che permette il decollo e l’atterraggio in formazione di due velivoli appaiati.

Un nuovo edificio dedicato ai droni

Più a lungo termine è poi prevista la costruzione di un nuovo edificio dedicato al centro di competenza droni, con uffici e officine: lo scorso giugno il Consiglio comunale ha infatti accolto un credito di quasi un milione di franchi per l’acquisto di uno stabile ubicato nelle vicinanze che fungerà da nuova sede della squadra esterna, che ora si trova proprio sul sedime aeroportuale. Questo permetterà al Comune di mettere a disposizione della Riviera Airport Sa – società in mano al 100% al Comune che promuove l’aeroporto e gestisce sia gli immobili presenti sia le attività di volo – l’attuale area di oltre 4’300 m2 occupata dai magazzini comunali. «Vi sarà così la possibilità di realizzare una struttura moderna che faccia fronte alle esigenze delle aziende che si occupano di droni», ha affermato il sindaco. «Attualmente è in corso uno studio per capire di cosa hanno esattamente bisogno le potenziali società interessate».

Sviluppo di progetti innovativi

Al momento sono sette le aziende attive nell’ambito dello Sdbc, e hanno occupato tutti gli spazi a disposizione. «Inizialmente non abbiamo fatto molta pubblicità, ma l’interesse è sempre stato, e continua a essere, molto elevato», ha affermato da parte sua il presidente dello Swiss drone base camp Enzo Giannini. Ora però, con il cambiamento d’uso dell’aeroporto, sarà possibile far volare i droni in uno spazio loro dedicato. Una possibilità unica in svizzera per un sedime aeroportuale e dunque molto interessante per tutte le società che vogliono sviluppare progetti innovativi legati a questi velivoli telecomandati. Giannini ha infatti ricordato che lo Sdbc «non realizza prodotti, ma offre servizi che vanno dallo spazio di volo alle consulenze, all’istruzione, al contatto con aziende internazionali e con il mondo accademico». L’atout è quindi proprio quello di generare una rete che permetta a tutti gli attori coinvolti di incontrarsi, confrontarsi e collaborare per sviluppare idee e progetti concreti.

Filo diretto con il Parco dell’innovazione di Zurigo

In questo contesto Lorenzo Ambrosini, direttore della fondazione Agire, ha ricordato che il centro di competenza per droni «collaborerà con il Parco dell’innovazione di Zurigo» – attivo nei settori aerospaziali e della robotica – visto che il Parco ticinese è associato a quest’ultimo. Ha inoltre sottolineato che in questo settore la Svizzera «è il nono mercato per importanza a livello mondiale e il secondo a livello europeo». A questo va poi aggiunto che recentemente la Confederazione «ha annunciato di adottare la legislazione europea in ambito di droni: questo permetterà collaborazioni internazionali e l’insediamento di aziende europee in Svizzera». Insomma, ci sono tutte le premesse per far diventare Lodrino un luogo centrale e prestigioso in quest’ambito.

Sulla strada giusta per diventare ‘un luogo di riferimento’

Ne è convinto pure il Cantone che nel 2020 ha concesso tre milioni di franchi al Comune di Riviera per la copertura dei costi di risanamento e di manutenzione straordinaria degli immobili e per l’adeguamento delle infrastrutture. Un sostegno che ha evidentemente contribuito alla trasformazione dell’aerodromo di Lodrino. «Un traguardo importante che pone le migliori premesse per lanciare lo sviluppo futuro dell’aeroporto», ha sottolineato Stefano Rizzi, direttore della Divisione dell’economia del Cantone. L’Sdbc «contribuisce ad aumentare la capacità innovativa del Ticino e delle sue aziende», ha aggiunto, ricordando che a livello di innovazione il Cantone si trova nei primi 10 posti a livello europeo e al secondo posto, dopo Zurigo, a livello svizzero. Rizzi ha quindi espresso l’auspico che Lodrino possa contribuire a consolidare questa posizione, diventando un «luogo di riferimento nel settore dei droni».

Posti di lavoro qualificati in una regione periferica

Riassumendo, la ‘civilizzazione’ dell’aeroporto di Lodrino consente di «consolidare le attività già presenti sul comparto e di svilupparle ulteriormente», ha affermato Luca Trisconi, presidente della Riviera Airport Sa. Di conseguenza, molto probabilmente, arriveranno anche nuove ditte in particolare interessate a un settore «moderno e tecnologicamente avanzato» come quello dei droni. E tutto ciò aiuterà ad «accrescere i posti di lavoro qualificati, permettendo a una regione periferica come questa di mantenere un’alta qualità di vita e un’economia prospera».