Il Municipio, per proteggere il fiore all’occhiello del borgo, ribadisce il divieto nella nuova variante di Piano regolatore: ‘Esistono alternative’
La transizione ecologica degli edifici va bene, ma nel nucleo di Ascona si dovrà fare senza la posa di pannelli solari sui tetti. Il Municipio del borgo ribadisce – anche nella nuova variante di Piano regolatore (Pr), inviata qualche settimana fa al Cantone per un esame preliminare – un divieto che potrebbe apparire anacronistico in un periodo storico in cui si promuovono le fonti rinnovabili. I motivi li spiega il vicesindaco Maurizio Checchi, capo del Dicastero pianificazione, nella recente risposta a un’interpellanza sul tema. «La variante ha lo scopo di proteggere il territorio da scelte architettonico-costruttive critiche, in particolare dal punto di vista dell’inserimento in quel contesto paesaggistico», afferma.
Va detto che il Municipio «si è lungamente chinato sugli interessi che una tale scelta comporta. Se da un lato esiste il chiaro interesse pubblico a incentivare il privato a investire in fonti di energia rinnovabili, dall’altro c’è anche il chiaro interesse pubblico a tutelare il territorio e il suo paesaggio, con particolare riferimento al nucleo storico, inserito nell’Inventario federale degli insediamenti svizzeri da proteggere (Isos) e che costituisce il fiore all’occhiello del nostro comune». In concreto, per ora e tenuto conto dell’attuale tecnologia, è proibita nel nucleo storico la posa di pannelli solari sui tetti.
Non viene tuttavia pregiudicato un miglioramento, dal punto di vista ecologico, dello stato degli edifici dell’area protetta: «Prima di prendere la decisione di vietare la posa dei pannelli, abbiamo verificato che i cittadini asconesi dispongano di alternative valide per investire nella sostenibilità energetica», aggiunge Checchi. Ecco alcuni esempi. Il nucleo è vicino al Verbano e quindi può sfruttare l’acqua di falda o la captazione dal lago: «Il Municipio ha pensato di far elaborare uno studio di fattibilità per la posa di una rete termica a bassa temperatura per alcune zone del nucleo storico e speriamo si possa concretizzare a breve». I proprietari degli stabili toccati dal divieto di posa dei pannelli possono anche beneficiare di una consulenza tecnica gratuita sulle possibilità di riduzione dei consumi e per l’uso razionale dell’energia nei loro edifici. «Sono pure previsti degli incentivi per l’allestimento di analisi energetiche allo scopo di valutare il risanamento e il miglioramento dell’efficienza di queste proprietà. Come anche contributi per la conversione di impianti esistenti di riscaldamento elettrico diretto o a olio combustibile con pompe di calore o con l’allacciamento a una rete di teleriscaldamento alimentata da fonti rinnovabili».
Per l’anno appena iniziato sono state introdotte altre possibilità: incentivi per risanamenti nel nucleo, tramite la dimostrazione di un miglioramento della classe energetica Cece (nel preventivo comunale è stata inserita una somma di 15mila franchi). C’è poi la possibilità di sostenere anche altre analisi oltre al Cece Plus (ad esempio Bussola energetica).
Stando alle verifiche fatte effettuare dal Municipio, la posa di pannelli fotovoltaici non garantisce un risparmio energetico: altri metodi – isolazione degli edifici e conversione degli impianti – permettono a chi vive nel nucleo di partecipare attivamente alla transizione ecologica.
Il vicesindaco si sofferma sulle basi legali per la posa di pannelli fotovoltaici sui tetti. In ogni caso occorre sottoporre al Municipio una domanda di costruzione: può così venir valutato l’inserimento armonioso e ordinato nel territorio.
«I Comuni, quali enti pianificatori, hanno la possibilità di elaborare norme più restrittive, ma non d’interpretare le normative cantonali o federali – prosegue –. Ciò ritenuto, al Municipio rimane quale unica facoltà quella di proibire, in determinate zone e per motivi giustificati, la posa di pannelli solari sui tetti». Facoltà della quale l’autorità di Ascona si avvale – anche nella nuova variante di Pr – a tutela delle bellezze del nucleo storico tradizionale.
L’interpellanza, infine, chiedeva come venissero considerate, dal punto di vista estetico, le tegole fotovoltaiche e opzioni simili. La risposta: «Il Municipio s’impegna a valutare lo sviluppo della tecnologia e delle normative in vigore. Nel caso in cui saranno dati i presupposti, potremo rivedere la prassi, procedendo a modificare, se necessario, le norme di Piano regolatore in vigore a quel momento».