Il Consiglio direttivo dell’Ente autonomo ha subito affrontato la novità imposta dal Cc, ma l’iter per motivi formali richiederà diversi mesi
E commissione artistica sia. Il Consiglio direttivo dell’Ente autonomo Bellinzona Teatro presieduto dal municipale Renato Bison, capodicastero Educazione, cultura, giovani e famiglie, si è riunito la scorsa settimana per discutere su come implementare la decisione adottata il 21 novembre dal Consiglio comunale affinché il direttore del Teatro Sociale sia in futuro supportato da una commissione esterna di esperti nelle scelte artistiche necessarie a elaborare il cartellone stagionale di spettacoli ed eventi. La ‘spalla’, ricordiamo, era stata proposta dalla maggioranza della Commissione della gestione. Il cui rapporto molto critico sul mandato di prestazione – specialmente sull’occupazione della sala da essa ritenuta insufficiente – è stato fatto proprio dal Legislativo nell’ottica di ottenere una migliore performance del Sociale. In particolare, l’obiettivo è di capire se l’offerta è adeguata (e quindi sono altri fattori a influire negativamente) o se è proprio quest’ultima che va modificata nell’intento di suscitare più interesse. In soldoni, si vogliono più posti a sedere occupati e quindi maggiori incassi. "A preoccupare maggiormente è il basso tasso di occupazione della sala a conferma di un grado di apprezzamento del cartellone ridotto", scriveva la maggioranza della Gestione sottolineando che "un teatro quasi vuoto non rende giustizia agli artisti e neppure al pubblico che rischia di disaffezionarsi".
Un’opinione severa che il capodicastero aveva smontato correggendo talune cifre e l’interpretazione che se ne poteva fare, portandone anche di nuove (una su tutte la redditività pari al 40%, fra le migliori in Svizzera) senza tuttavia riuscire a far desistere il Consiglio comunale. Il quale ha infine imposto l’istituzione della commissione artistica e bocciato il mandato triennale suggerito dal Municipio, lasciandolo come adesso a scadenza annuale. Unica concessione – nonostante anche qui fossero state sollevate più critiche – l’assunzione di un collaboratore tecnico con occupazione all’80% che andrà ad affiancare il direttore tecnico. «Per cominciare – premette oggi Renato Bison rispondendo alla ‘Regione’ – sono contento che nell’ambito del mandato di prestazione sia stato accordato il credito per questa nuova assunzione, molto importante per quanto riguarda la gestione dell’impiantistica vieppiù confrontata con le più disparate esigenze tecniche, ma anche per ragioni di sicurezza e per far fronte in maniera adeguata all’importante mole di attività del Teatro Sociale, il cui palco risulta occupato dai 200 ai 250 giorni all’anno fra spettacoli, eventi, allestimenti e prove». Non appena cresciuta in giudicato la votazione del Cc, a inizio 2023 «pubblicheremo il concorso pubblico d’assunzione. Si andrà così a soddisfare in tempi brevi un’esigenza importante».
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Il municipale Renato Bison
Per quanto riguarda invece la commissione artistica, «la procedura non è altrettanto snella. Infatti come primo passo sarà necessario modificare lo Statuto dell’Ente autonomo inserendo un apposito nuovo articolo che andrà formalizzato. Questo significa elaborare entro breve un testo che il nostro Consiglio direttivo dovrà avallare e proporre al Municipio, il quale dovrà a sua volta inserirlo in un apposito messaggio da sottoporre, per competenza decisionale, al Consiglio comunale. Così facendo, ed è questa la decisione da noi adottata il 5 dicembre, intendiamo far avanzare l’iter affinché la commissione artistica possa essere istituita e attivata al più presto».
Lo stesso direttore, specifica Bison, «farà parte della commissione che potrà contare, ma una decisione deve ancora essere presa, dalle tre alle sette persone». Analogamente a quanto si fa con la commissione scientifica che da tempo affianca la direzione dell’Ente Musei, «i membri della commissione artistica saranno scelti e indicati dal nostro Consiglio direttivo e da esso anche ratificati, informando poi il Municipio». Il compito della commissione «sarà coadiuvare il Consiglio direttivo e la direzione nella definizione delle scelte strategiche di programmazione e di promozione». Quale sarà il profilo ricercato, o i profili, «è un punto sul quale non ci siamo ancora chinati. Lo faremo non appena sarà avviata la parte più formale della procedura, così da rispettare la tempistica».
L’ultima parola – assicura Bison – spetterà al direttore: «Ancora una volta, come per l’Ente Musei la commissione nemmeno qui avrà potere decisionale. Per essere chiari fino in fondo, non ci sarà alcun commissariamento straordinario del direttore. Non è questo il senso dell’operazione. Direttore che peraltro, com’è logico attendersi in un contesto come quello dell’offerta teatrale, in particolare con la necessità di trovare il giusto equilibrio fra cultura e spettacolo, già attualmente si confronta con altre persone attive in questo ambito. Lo fa ricercando opinioni utili a mantenere alta la qualità e l’attrattiva dell’offerta. Questo, non da ultimo, coinvolgendo anche realtà locali e favorendo ricadute positive sul territorio, se si considera specialmente l’ambito turistico».
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Il direttore Gianfranco Helbling
In futuro questa parte di consultazione sarà dunque formalizzata, «con una conseguenza però anche finanziaria – avverte Renato Bison – dal momento che i membri della commissione artistica dovranno ricevere un ‘gettone di presenza’ attualmente non contemplato nel budget annuale dell’Ente Teatro». Il Consiglio comunale che ha voluto la novità, «dovrà dunque anche mettere a disposizione i mezzi per farla funzionare». Anch’egli interpellato dalla redazione, il direttore Gianfranco Helbling ha declinato l’invito a esprimersi ritenendo che non spetti a lui commentare una decisione politica.