I due gruppi proporranno un emendamento al Preventivo 2023 della Città, chiedendo di destinare importanti contributi ai cittadini dei ceti medio e basso
Un aiuto necessario e sostenibile. Non hanno dubbi Lorenzo Beretta Piccoli (Centro) ed Edoardo Cappelletti (Ps-Pc): l’emendamento che i rispettivi gruppi proporranno congiuntamente al Consiglio comunale (Cc) del 19 dicembre prossimo è alla portata delle tasche pubbliche luganesi. Per venire incontro ad altre tasche, quelle dei cittadini dei ceti medio e basso. L’emendamento chiede infatti di inserire nel Preventivo 2023, piatto forte della seduta di lunedì, un aiuto concreto straordinario per far fronte ai rincari improvvisi e non preventivabili legati in particolare al settore dell’energia. Sostanzialmente, si chiederà di aggiungere alla gestione corrente dell’anno prossimo un fondo con un tetto massimo di 5 milioni di franchi.
L’emendamento ha alle spalle un percorso ragionato, due sentieri distinti che si sono incrociati in Gestione. «È da alcuni mesi che stavamo studiando quest’idea – precisa il capogruppo del Centro –, avevamo valutato una mozione o un’interpellanza ma abbiamo deciso di aspettare il Preventivo per avere in mano le cifre. Se si fosse pronosticato un disavanzo di 50 milioni (invece dei 5,3 previsti, ndr), probabilmente non avremmo presentato questa proposta. In commissione ne abbiamo discusso più volte». E il maggior entusiasmo l’ha manifestato il gruppo Ps-Pc, reduce a sua volta da un’interpellanza presentata all’indomani dell’annuncio dei rincari delle tariffe dell’Ail, grazie anche al maggior dividendo distribuito da Ail chiedeva di creare un fondo per famiglie e piccole e medie imprese. Proposta, tuttavia, caduta durante l’ultima seduta di Cc a novembre. «Abbiamo presentato quell’interpellanza per sollecitare una risposta al problema del rincaro generalizzato e in particolare l’aumento delle tariffe dell’energia. L’emendamento vuole dare continuità alla proposta iniziale e nasce dalla stessa preoccupazione alla base dell’interpellanza – sottolinea il consigliere comunale del Pc –: approntare una misura di sostegno alle persone più in difficoltà».
Cosa chiede dunque la proposta? «Siamo di fronte a una tempesta perfetta – osserva Beretta Piccoli –. I rincari per una famiglia di quattro persone possono essere quantificati in oltre 1’000 franchi per i premi malattia, 150 per l’elettricità e altri 600 per chi ha il riscaldamento a gas. Dall’altra parte abbiamo invece conti pubblici che verosimilmente chiuderanno per il quinto anno consecutivo nelle cifre nere. I cittadini non hanno avuto tempo per mettere in campo le misure necessarie per assorbire questo shock, hanno pertanto bisogno di un aiuto concreto. Che noi quantifichiamo in 5 milioni». Da erogare come? «Noi ci limitiamo a chiedere di inserirli nella gestione corrente, con un indirizzo specifico. I criteri di distribuzione saranno invece di competenza del Municipio». «L’importante è che l’aiuto sia elargito proattivamente (quindi che non si debba far richiesta, ndr) – aggiunge Cappelletti –, che ci sia una distinzione fra singoli e famiglie e che ci sia un tetto massimo di modo che l’aiuto sia fattivo e indirizzato a chi ha davvero bisogno. Rispettati questi aspetti, vanno bene tutte le modalità, che siano sconti, aiuti diretti o altro».
Prima che la palla passi al Municipio, anche perché è verosimile che ci voglia un regolamento apposito o un’ordinanza municipale, c’è però all’orizzonte lo scoglio politico del legislativo. Centro e Ps-Pc assieme sono certamente un gruppo nutrito, ma non arrivano alla maggioranza (31 su 60). Che prospettive per l’emendamento? «Qualche simpatia l’abbiamo raccolta, da qui a dire che avremo la maggioranza assoluta ce ne passa. Vedremo in Cc, non ci aspettiamo che il Municipio ci stenda il tappeto rosso ma faremo del nostro meglio per convincere gli altri consiglieri della bontà della nostra proposta» afferma Beretta Piccoli. «Siamo certi che la sensibilità attorno a questa proposta vada oltre i promotori – sostiene Cappelletti –. Esponenti di altri partiti hanno già annunciato un certo sostegno».
E la contrarietà, oltre che per ragioni ideologiche, potrebbe essere dettata dal Piano finanziario che prevederebbe nubi all’orizzonte e l’aumento del moltiplicatore d’imposta anticipato. La vostra proposta si concilia con questo contesto? «Il Preventivo 2023 ci dà margine di manovra, grazie a fattori particolari come i 14,1 milioni di entrate straordinarie legati indirettamente ai contributi Lalia e a un minor costo di 26,8 milioni riconducibili al passaggio al nuovo sistema contabile – stima Beretta Piccoli –. Il Piano finanziario è valutato su scenari pessimistici ed è giusto che sia così. Sappiamo che ci sono dei timori per il futuro e li condividiamo anche. Un passo alla volta però. Qui siamo di fronte a un’esigenza che non possiamo ignorare. E poi, aspetto importantissimo, l’aiuto che proponiamo è limitato al 2023. Ricordo che i Preventivi precedenti pronosticavano disavanzi ben maggiori, mentre poi i Consuntivi chiudono con degli utili. E per il pre-Consuntivo si parla di un risultato positivo di 3,7 milioni». Dello stesso avviso anche Cappelletti. «Ceto medio e basso hanno bisogno di un aiuto mirato, tempestivo e complementare a quelli già esistenti: questa è la situazione sociale nella quale ci troviamo e la priorità a cui vogliamo dare una risposta. Bisogna cogliere il momento».