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Osi alle Officine, immaginare poi programmare

Concerto di Natale nella ‘Cattedrale’ stracolma. E ora tutti al Lac per Robert Trevino con Kim Bomsori solista (aspettando nuovi spazi per la musica)

L’Osi alle Officine, colpo d’occhio
(© Sabrina Montiglia)
11 dicembre 2022
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Nel Nuovo Quartiere Officine, che dovrebbe prendere forma nei prossimi anni secondo un eccellente progetto, la Cattedrale, che è stata costruita nel 1919 e sarà conservata, non dovrebbe contenere altre officine meccaniche o arene sportive, ma piuttosto spazi per attività commerciali, ricreative e culturali. È quindi concesso ai melomani immaginarvi spazi modulabili per la musica da camera, per quella sinfonica e pure per il teatro musicale. Comunque ci restano ancora alcuni anni per godere dell’attuale spazio gradevolmente ridondante che la nostra piccola grande orchestra riesce a occupare e trafiggere con la stessa disinvoltura che esibisce nell’Auditorio della Rsi e nella Sala Teatro del Lac.

L’Orchestra della Svizzera italiana è ormai cosciente delle sue qualità, oso dire, della sua fama: può permettersi direttori di valore e rispettarne le scelte interpretative. Certamente di valore è Enrico Calesso, che l’ha diretta sabato sera, peraltro in un programma alquanto convenzionale. La nona Sinfonia di Antonin Dvořák, detta ‘Dal Nuovo Mondo’, resa con scelte armoniche e ritmiche che hanno mostrato un’emotività aggiornata, centotrenta anni dopo l’apparizione del lavoro di Dvořák. Poi sei Danze ungheresi, di quelle che Johannes Brahms ha cominciato a vent’anni a comporre per pianoforte: bellissime, danzabili da abili danzatori e così lontane da come si balla oggi nelle nostre discoteche. E c’è stato anche un bis, con domanda al pubblico: riconoscete questo brano? Non ricordavo il titolo, ma ho riconosciuto la musica, e probabilmente anche il nome del compositore, purtroppo! Mi ha ricordato l’incorreggibile Vienna e la sua offerta annuale del Concerto di Capodanno nella sala dorata del Musikverein, che ottiene indici d’ascolto pari a una finale di un Campionato mondiale di calcio. Mi ha ricordato anche il paradosso che Thomas Mann esprime nel suo ‘Doctor Faustus’: la dissonanza esprime ciò che è serio, elevato, spirituale; l’armonia e la tonalità invece il mondo della volgarità e del luogo comune.

A parte qualche bellinzonese che ha approfittato della vicinanza, il pubblico che sabato ha esaurito i posti nella Cattedrale delle Officine, giovedì prossimo sarà anche al Lac per il concerto diretto dal trentottenne americano Robert Trevino con solista di violino la trentatreenne coreana Kim Bomsori, due grandi interpreti attualmente sulla scena internazionale. Dobbiamo rallegrarci della stagione felice che la grande musica sta vivendo in Ticino, ma dobbiamo anche renderci conto dei nostri limiti demografici. Dovranno rendersene conto i fortunati architetti che, speriamo, riceveranno l’incarico di progettare sale da concerto in una rinnovata Cattedrale.


© Sabrina Montiglia
Enrico Calesso


© Sabrina Montiglia
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