Ticino

Speziali: ‘Pronti a picchiare come fabbri sui nostri temi’

Il comitato cantonale del Plr ratifica la lista per il Gran Consiglio. Il presidente liberale radicale: ‘Senso del dovere e tanto spirito di servizio’

Foto di gruppo
(Ti-Press/Samuel Golay)
10 dicembre 2022
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«Basta piangere, con questa squadra portiamo senso del dovere, spirito di servizio, responsabilità e tanta voglia di fare». Musica, clima disteso e un applausometro a livelli alti hanno accompagnato stamattina a Locarno la presentazione della lista Plr per il Gran Consiglio in vista delle Cantonali del prossimo 2 aprile, e il presidente Alessandro Speziali raggiunto da ‘laRegione’ quando le ultime note della ‘Riscossa’ echeggiano ancora al Cinema Gran Rex in Città vecchia, è contento: «Questa lista, come quella per il governo, è una lista in cui ogni ticinese può identificarsi: abbiamo esperienza, regioni, gente che lavora nell’economia, nella sanità, nella scuola, studenti, tutte le generazioni rappresentate...».

‘Gli applausi su burocrazia, libertà e responsabilità vogliono dire qualcosa’

Con questi 90 candidati, più i cinque per il governo, «la volontà è picchiare come fabbri sulle nostre priorità: mercato del lavoro, ambiente ed energia, formazione e sanità. Gli applausi scroscianti quando abbiamo parlato di burocrazia, libertà e responsabilità stamattina credo siano stati liberatori».

Prima, nel suo discorso davanti al proprio Comitato cantonale, Speziali ha insistito su un altro tema: «In tanti reclamano i diritti, ma sento sempre più nella popolazione la questione del ritorno alla responsabilità, al senso del dovere. Ebbene, candidarsi in un periodo così per il Gran Consiglio richiede tanto spirito di servizio, e avere il coraggio delle proprie idee che vanno difese senza sentirsi sempre quel bisogno di essere d’accordo con tutti».

Un senso del dovere, ha ricordato ancora Speziali, «che assieme a valori come libertà e coesione è alla base delle ricette liberali radicali dal 1848. Candidarsi vuol dire mettersi lo zaino in spalla e proporre col proprio impegno in prima persona delle soluzioni, senza delegare ad altri responsabilità che sono nostre».

Scherrer: ‘Non scialacquiamo preferenze fuori dalla lista’

In una mattina dedicata alla ratifica della lista per il Gran Consiglio avvenuta per acclamazione – lista nella quale il padrone di casa, il sindaco di Locarno Alain Scherrer, ha ammonito di «rimanere dentro, senza scialacquare preferenze come purtroppo fatto spesso in passato» – c’è stato spazio anche per i cinque candidati in governo.

Vitta: ‘Obiettivo: trovare normalità’

A partire dall’uscente direttore del Dipartimento finanze ed economia Christian Vitta secondo cui «in un momento dove aumentano le preoccupazioni, l’obiettivo è trovare un po’ di normalità dopo tre anni di emergenze. Perché avere tranquillità e stabilità significa avere un quadro dell’economia e del mercato del lavoro più incoraggiante». E dal banco di governo, l’auspicio di Vitta è che «da queste elezioni possa uscire una configurazione con tante persone che portano avanti i valori liberali radicali, il Ticino ha bisogno del Plr».

Gianella: ‘La formazione una nostra priorità’

Alessandra Gianella, dal canto suo, ha spinto molto sulla formazione, «spina dorsale di ogni professione, e sulla quale occorre investire a ogni livello». E sul cantiere della scuola media, riaperto proprio dal suo partito nei giorni scorsi con la bocciatura dell’ultima proposta del Decs sul superamento dei livelli, ha ricordato che «per noi è fondamentale dare indirizzi chiari per una formazione al passo coi tempi e che orienti i giovani a un mercato del lavoro totalmente cambiato rispetto al passato».

Rigamonti: ‘Si chiama ‘Giustizia 2018’ e siamo nel 2022...’

Andrea Rigamonti ha posto l‘accento sul progetto PoLuMe, «che merita ulteriori approfondimenti, soprattutto in rapporto al bilancio economico e ambientale che quest’opera imponente porta in tutto il Sottoceneri» e, sulla giustizia, ha sottolineato come «il progetto di riforma si chiama ’Giustizia 2018’, siamo nel 2022 ed è ancora tutto fermo. Trovo ciò significativo dell’immobilismo in cui siamo, la giustizia necessita di soluzioni».

Renzetti: ‘Lotta alla burocrazia’

Luca Renzetti ha evidenziato «i problemi che un’eccessiva burocrazia porta al settore dell’edilizia ma non solo, ci sono lacci che portano solo a ingolfare e rallentare l’attività economica».

Aeschlimann: ‘Lavoriamo per i giovani’

Jean-Jacques Aeschlimann, invece, ha evidenziato le sue preoccupazioni sul disagio giovanile: «Ansia, depressione e anche violenza sono parte del risultato che ha portato la pandemia. I giovani hanno perso le attività ricreative strutturate, e bisogna lavorare in questo senso perché il problema è nostro: come genitori, come insegnanti, come punto di riferimento affidabile che dobbiamo essere». Quindi, «ben venga sicuramente lo sport, ma anche tutte le attività ricreative come possono essere anche cultura e le scuole di musica».