Due degli arrestati sono domiciliati a Vacallo e a Vico Morcote e insieme agli altri, un comasco e un varesino, erano soci in affari immobiliari loschi
Quattro arresti per bancarotta fraudolenta e sottrazione al pagamento delle imposte in una vicenda che si è sviluppata a cavallo della frontiera. Le manette ai polsi di due degli arrestati sono scattate, da parte dei finanzieri del Nucleo di Polizia economica-finanziaria della Guardia di finanza di Como, con al comando il colonnello Samuel Bolis, alla dogana di Brogeda nelle scorse ore. Al Bassone sono stati rinchiusi due comaschi, sulla quarantina, residenti a Vacallo e a Vico Morcote. Nello stesso carcere, nel fine settimana erano finiti gli altri due arrestati, un comasco e un varesino. All’appello manca una quinta persona, colpita da un’ordinanza di custodia cautelare. Si tratta di un 72enne, anch’egli comasco che deve aver annusato aria pesante ed è scappato in Brasile.
Gli ammanettati a Como erano soci in alcune questioni immobiliari. Soci anche in tre società svizzere, operanti nella compravendita di terreni e immobili. Due con sede a Chiasso e la terza a Lugano. Questi i fatti, in rapida sintesi, così come sono stati accertati dagli investigatori della Gdf di Como, coordinati dalla Procura lariana. Dal 2014 ai nostri giorni gli indagati hanno acquistato cinque terreni sia a Como, sia nei comuni confinanti, poi rivenduti alla grande distribuzione. Su quei terreni sono stati costruiti cinque supermercati. Operazioni che, stando all’accusa, avrebbero consentito alle immobiliari comasche di realizzare ingenti guadagni, nell’ordine di cinque milioni di euro. Guadagni sui quali non sono state pagate le tasse. Immobiliari che prima degli accertamenti tributari sarebbero state svuotate, con il trasferimento delle risorse finanziarie a Chiasso e a Lugano. Un meccanismo che ha portato al fallimento delle società. Oltre alle ordinanze di custodia cautelare in carcere, il Gip del Tribunale di Como ha firmato il decreto di sequestro preventivo (conti correnti e immobili) a carico degli arrestati per 4 milioni e 300mila euro.