Dato positivo, ma da relativizzare, spiega Foletti, considerando il nuovo sistema di calcolo. Moltiplicatore d’imposta: si propone di lasciarlo al 77%
«C’è chi dice che siamo stati fortunati, invece io dico che siamo stati bravi». Non nasconde una punta di orgoglio Michele Foletti per le buone previsioni d’esercizio della Città di Lugano. Il Preventivo 2023 presenta infatti un disavanzo d’esercizio molto contenuto, per le dimensioni e la storia recente del Comune: 5,3 milioni di franchi. «A prima vista potrebbe sembrare uno dei migliori Preventivi degli ultimi anni – osserva il sindaco –, ma si tratta di un dato da relativizzare, perché è frutto del nuovo sistema di calcolo».
E la principale novità, che tale è per Lugano in quanto le altre città ticinesi già lo applicano, è proprio il nuovo sistema contabile. A partire dal 2023 la Città implementerà infatti il modello contabile MCA2, allineandosi così al nuovo modello contabile della Confederazione, che modificherà in modo sostanziale la gestione e la presentazione dei conti degli enti pubblici. Gli obiettivi del modello sono una maggiore trasparenza sull’effettiva situazione patrimoniale, finanziaria e di reddito, secondo il principio generalmente riconosciuto della presentazione di un quadro fedele e il miglioramento dei metodi di presentazione dei conti, grazie alla comparabilità dei conti pubblici tra diversi livelli istituzionali. «È per questo che siamo arrivati a presentare i conti con un mese di anticipo – spiega Foletti –, per dare tempo al Consiglio comunale di abituarsi al nuovo sistema». La novità implica infatti: un nuovo piano dei conti; nessun raffronto a livello di gruppi di costi/ricavi ma solo a livello di totali di dicastero/divisione/centro di responsabilità; una nuova presentazione del conto economico; un nuovo calcolo degli ammortamenti.
Quest’ultimo aspetto in particolare risulta impattante. «Sarà possibile ammortizzare gli investimenti solo quando saranno realizzati, ad esempio per una casa per anziani solo da quando apre, e non come oggi già dal primo anno di lavori. Non si potranno nemmeno più fare ammortamenti straordinari e questo ci dà meno margine di manovra – precisa il sindaco –: nel 2020, ad esempio, era stato fatto un ammortamento straordinario di 20 milioni che ha permesso di avere un autofinanziamento positivo quell’anno. Questo ora non sarà più fattibile». Consultando meglio il Preventivo 2023 dunque, «emerge un deficit strutturale dei conti di circa 17 milioni di franchi. Ci si ritrova, seppur in maniera gestibile, con un deficit strutturale che bisognerà riassorbire in qualche modo. Bisognerà riflettere meglio sui Piani finanziari». Novità a parte, Foletti evidenzia inoltre la grande incertezza del periodo: «Preparare un Preventivo in questa situazione geopolitica è difficile. Dalla pandemia ne siamo usciti bene, la crisi energetica certamente ci costerà qualcosa in più».
E proprio l’incidenza dell’incremento del costo delle fonti energetiche è uno degli aspetti più evidenti delle previsioni per il 2023. A questa, si aggiungono: l’incidenza del carovita – che la Città riconoscerà con un adeguamento del 3%, da verificare ancora a novembre con la Commissione del personale –; il rialzo dei tassi d’interesse sui nuovi prestiti; l’incidenza dei contributi a carico della Città dell’incremento dei costi dei consorzi a seguito dei loro accresciuti costi. Questo contesto comporta maggiori spese in determinati ambiti: 8 milioni in più per il personale (in larga parte dovuti agli adeguamenti per il carovita ma anche a una ventina di nuove assunzioni «in parte dovute per legge» puntualizza Foletti; 15 milioni in più per i contributi per trasferimento (la maggior parte dei quali perequazionali); 2 milioni in più per i costi energetici e 0,7 milioni per gli interessi sui finanziamenti. Per quanto riguarda i ricavi, crescono quelli dall’imposta immobiliare comunale (+0,9 milioni), quelli dalle imprese pubbliche, ossia le società partecipate (+2,8 milioni), le imposte alla fonte (+2,5 milioni) e il gettito fiscale di persone fisiche e persone giuridiche (+3 milioni).
«Naturalmente sul gettito ci sono diverse incognite e variabili – sottolinea il sindaco –. Non sappiamo ad esempio come reagirà il settore del trading delle materie prime alla delicata situazione geopolitica ed economica, alcuni stanno reagendo bene e altri meno». Tuttavia, in particolare per quanto riguarda le persone fisiche c’è ottimismo a Palazzo civico: «Abbiamo la sensazione dell’arrivo di buoni contribuenti. E non è una questione di fortuna, ma di bravura, è il frutto di un lavoro serio che si sta facendo da qualche anno. Non è un caso che le persone abbienti arrivino qui ma è perché abbiamo creato le condizioni quadro affinché vengano qui ad abitare». E proprio grazie a questa politica, il Municipio proporrà di mantenere il moltiplicatore d’imposta al 77%. Una cifra destinata, tuttavia, fra qualche anno verosimilmente a salire: «Durante la campagna per il Pse si era detto che il moltiplicatore sarebbe stato aumentato dal 2025 per finanziare il leasing per il progetto» ha ricordato Foletti.
E a proposito di investimenti, ne sono previsti 49,9 milioni. «In linea con quanto stabilito dal Consiglio comunale, che consiglia un ammontare fra i 50 e i 60 milioni all’anno. Ma si tratta di una scelta politica, finanziariamente parlando non è proprio l’ideale – osserva il sindaco –. L’autofinanziamento è basso (circa il 30%, ndr) e pur non essendo una sorpresa a livello di Preventivo, è più basso di altri anni. Questo significa che per realizzare il 70% degli investimenti è necessario accedere a crediti. Facendo tutti gli investimenti previsti, il debito aumenterebbe di 34,9 milioni». Tra le più rilevanti opere previste nel quadriennio: la riqualifica infrastrutturale di via Cortivo a Castagnola (3,5 milioni); il concorso, la progettazione e la realizzazione del nuovo piazzale ex scuole che sarà il capolinea urbano del Tram-Treno (16,6 milioni); la progettazione e la realizzazione della seconda fase del Piano generale di smaltimento delle acque (15 milioni); la revisione dei Piani regolatori della Città (5 milioni: «Probabilmente saranno 9 e non 23, ma avranno comunque un costo»). E, naturalmente, la realizzazione del centro balneare di Carona: «È stata commissionata una revisione del progetto che ha fatto scendere i costi da 17 a 9 milioni – chiarisce Foletti – e si è trovata una soluzione funzionale, che permetterà di realizzare un’offerta diversa rispetto a quella del Lido. Il target pensato è differente: sarà meno agonistico, ma più per famiglie e bambini, e il progetto sarà realizzato in collaborazione con il Tcs, che intende edificare il (controverso, ndr) Glamping».
Un buon Preventivo dunque, anche se il paragone non è dei più immediati con gli anni precedenti a causa del cambiamento di calcolo. "Un più corretto paragone tra Preventivo 2023 e Preventivo 2022 – precisa la Città in una nota –, evidenzia un disavanzo strutturale di 19,4 milioni, calcolato sulla base dell’onere d’ammortamenti aggiornato come da Preventivo 2023 e senza considerare il ricavo non ripetibile dovuto alla rivalutazione dei cespiti relativi alla Lalia. Considerati gli stessi aspetti, il raffronto tra il fabbisogno del Preventivo 2023 e quello del Preventivo 2022 evidenzia una crescita di 41,2 milioni".