Trovati settimana scorsa in pessime condizioni, i due esemplari sono stati presi a carico da Spab e veterinari. Hanno ripreso a volare sul San Gottardo
Cosa è successo ai grifoni ritrovati in pessime condizioni di salute nell’Alto Ticino? La vicenda ha da un lato un lieto fine, visto che lo scorso fine settimana i due volatili sono stati liberati sul massiccio del San Gottardo dopo una settimana di convalescenza. Dall’altro resta però un mistero cosa sia stato a provocare i gravi sintomi che hanno quasi portato alla morte uno dei due esemplari. «La spossatezza, la mancanza di reazioni, l’apatia, i riflessi rallentati potrebbero essere dovuti a un avvelenamento, ma anche a un virus», spiega a ‘laRegione’ Emanuele Besomi, presidente della Società protezione animali Bellinzona (Spab). Per capirlo bisogna ora aspettare le analisi di laboratorio.
Grifo e Cioss – così sono stati chiamati affettuosamente i due grifoni dai volontari della Spab – erano stati trovati accasciati a terra più di una settimana fa da due escursionisti in Val Bedretto e in Val Canaria. Le condizioni di salute sono subito apparse molto gravi: dopo essere stati recuperati dai guardiacaccia uno è stato portato al centro cantonale di cura per animali selvatici a Gorduno, mentre l’altro è stato affidato alle cure dello studio veterinario Tivetmoesa di Grono. Infatti, quest’ultimo «respirava a malapena e se non fosse stato soccorso nel giro di poche ore, sarebbe morto», sottolinea Besomi. Grazie alle cure ricevute è però sopravvissuto. Lo studio veterinario ha inviato al laboratorio il vomito del volatile per capire, fra l’altro, se vi siano tracce di veleno. L’avvelenamento – ipoteticamente anche di origine vegetale e non per forza dovuto all’intervento dell’uomo – è infatti una delle ipotesi che spiegherebbe quanto è successo. I grifoni si nutrono di carcasse e potrebbero aver ingerito una sostanza per loro nociva. Un’altra spiegazione potrebbe essere quella di un virus che ha colpito solamente i due volatili in questione.
Resta il fatto che i due grifoni sono guariti e hanno potuto essere liberati dai volontari della Spab, alla presenza di guardiacaccia, veterinari e appassionati di ornitologia. Il primo a partire è stato Cioss che si è diretto con un maestoso volo verso il passo della Novena. Grifo, il più anziano dei due, ha da parte sua voluto ringraziare i suoi salvatori con una serie di volteggi in ricerca di correnti termiche, prima di riunirsi al gruppo che volava poco distante. Un gruppo di circa 80 esemplari – un numero decisamente importante per il Ticino –, arrivato probabilmente dalla Francia, «dove negli ultimi anni vi è stato un importante ripopolamento di questi volatili», rileva Besomi. «Potrebbero però arrivare anche dalla Spagna o dalla Grecia».