A predare le 19 pecore il 26 aprile scorso non era stato un singolo esemplare, ma un branco. Il Consiglio di Stato: premessa errata, strategia da rivedere
Il lupo della Val Rovana è ancora uccel di bosco. Il Consiglio di Stato segnala – tramite una nota ai media – che dal momento in cui è stato deciso il suo abbattimento, il personale dell’Ufficio della caccia e della pesca ad oggi non è ancora riuscito a stanarlo. E ciò nonostante "la messa in atto delle necessarie azioni" e "l’enorme impegno profuso sull’intero periodo".
Ma c’è di più. L’ordine di abbattimento è stato annullato.
Mercoledì 8 giugno il Kora, il centro nazionale di riferimento per i grandi predatori, ha trasmesso i risultati finali delle analisi del Dna raccolto dopo la predazione del 26 aprile a Piedipiodi-Cerentino. "Gli stessi – prosegue il CdS –attribuiscono la predazione delle 19 pecore ai lupi F93 (femmina) e M149 (maschio). Questi individui sono la coppia del branco transfrontaliero dell’Onsernone che si credeva, prima di questo risultato e sulla base delle informazioni che erano a disposizione, residente in un comprensorio più a sud rispetto alla Val Rovana".
Perciò "alla luce di questi nuovi elementi e preso atto che la predazione del 26 aprile scorso non è attribuibile a lupi singoli bensì a un branco, in applicazione del diritto federale la decisione di abbattimento pronunciata in data 18 maggio, fondata su una premessa rivelatasi errata, deve essere annullata. Le autorità cantonali sono in costante contatto con l’Ufficio federale dell’ambiente (Ufam) per ricevere indicazioni su come procedere".
Le operazioni di ricerca finalizzate all’abbattimento di un lupo in Val Rovana da parte dei guardacaccia sono di conseguenza sospese in attesa delle decisioni dell’Ufam. In parallelo il personale dell’Ufficio della caccia e della pesca manterrà attivo il monitoraggio in Val Rovana, al fine di verificare se questo branco si sia riprodotto anche nel 2022.