Mendrisiotto

Ecocentro di Morbio, ‘non ci aspettavamo un no così netto’

Le reazione alla bocciatura del progetto da oltre 2 milioni di franchi. ‘Ora aspettiamo delle altre proposte dal Municipio‘

L’ecocentro troverà (forse) posto altrove
(Ti-Press)
15 maggio 2022
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Morbio Inferiore non avrà un nuovo ecocentro comunale in via Lischée. Quello scaturito dalle urne è infatti un risultato nettissimo: 1’719 voti contrari e 475 a favore (su un totale di 2’864 cittadini iscritti in catalogo). «I numeri parlano chiaro. È un risultato molto netto e rappresenta la volontà della popolazione, che si è ampiamente schierata contro il progetto», spiega la sindaca Claudia Canova. «L’esito non è inaspettato, lo sono più che altro le modalità, il margine tra ‘si’ e ‘no’ è decisamente considerevole». A essere messo in votazione, dopo il referendum promosso dal gruppo Morbio 2030, era l’investimento di 2’260’000 franchi proposto dal Municipio e approvato dal Consiglio comunale. Insieme al credito era stata approvata la costituzione di un diritto di superficie con la parrocchia, proprietaria del fondo sul quale sarebbe sorto l’ecocentro. Un risultato schiacciante, come detto, che non si aspettava nemmeno Alessandro Ticozzi, primo firmatario del referendum e membro del gruppo contrario: «Siamo quasi più sorpresi che soddisfatti. Un grazie immenso va alla popolazione che ci ha sostenuti in questo percorso. Non ci aspettavamo un risultato così netto. Siamo quasi basiti. I nostri argomenti hanno fatto evidentemente breccia nella popolazione, rivelandosi incisivi». Tra tutti questi c’è sicuramente il costo necessario per realizzare l’ecocentro, che sarebbe sorto a pochi passi dal centro sportivo. «Più di tutto ha inciso sicuramente la spesa. La cifra era davvero elevata rispetto ad altri centri analoghi presenti in Ticino. Ma anche gli altri argomenti erano solidi e oggettivi. Penso ad esempio all’aumento del traffico in una zona che non è certo pensata per ospitare un grande numero di veicoli in transito e all’ubicazione sicuramente non ottimale», afferma Ticozzi.

‘L’informazione non è passata nel modo giusto’

Il progetto prevedeva la realizzazione di un edificio con locali di servizio, i contenitori di piccole dimensioni e un mercatino dell’usato. All’esterno, sotto una tettoia, avrebbero invece trovato posto le benne per carta, vetro e ingombranti. Resteranno quindi attivi esclusivamente gli otto ecopunti presenti sul territorio comunale. «Il Municipio aveva lavorato bene e a lungo con lo scopo di trovare una soluzione alla problematica dei rifiuti. L’esito lascia un po’ l’amaro in bocca. Forse l’informazione non è passata nel modo giusto. Da domani però si volta pagina e si torna a lavorare con la stessa dedizione di prima» sostiene Canova. A esprimere preoccupazione è anche Alain Gentizon, membro del gruppo di sostegno che si è battuto in favore della realizzazione dell’ecocentro: «Rincresce perché in questo modo si rimane allo stato attuale, che non è certo l’ideale. Le alternative al momento non ci sono, sia a livello di ubicazione che di strategie. Del tema si parla ormai da anni, e l’aggregazione in questo senso non può essere certo una soluzione». I cittadini di Morbio Inferiore si erano già espressi sulla tematica dei rifiuti nel 1997 e nel 2005, in entrambi i casi due referendum riuscirono a bloccare l’introduzione della tassa sul sacco.

‘Dal Municipio aspettiamo delle proposte’

Chi si aspetta invece una soluzione da parte dell’esecutivo sono i referendisti. «Per il futuro vediamo che reazione ci sarà da parte del Municipio e cosa intendono fare», spiega Ticozzi. Noi una serie di proposte concrete l’abbiamo fatta. Già nel suo messaggio, inoltre, il Municipio non escludeva di potenziare le piazze esistenti. Un’altra via percorribile sarebbe quella offerta da una stretta collaborazione con gli altri Comuni del basso Mendrisiotto». Della questione si continuerà quindi a dibattere anche prossimamente.

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