Dopo aver lasciato Kiev, l’agenzia del Dfae preposta alla cooperazione internazionale si è insediata a Leopoli
La Svizzera torna in Ucraina a favore dell’aiuto umanitario: dopo aver lasciato Kiev il 28 febbraio, pochi giorni dopo l’inizio dell’invasione russa, la Confederazione è di nuovo presente nel Paese con un ufficio della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (Dsc) a Leopoli.
La notizia, anticipata oggi da Le Matin Dimanche, è stata confermata dal portavoce del Dipartimento degli affari esteri (Dfae) Pierre-Alain Eltschinger.
Dal momento che la situazione nell’Ucraina occidentale è più stabile, undici dipendenti della Dsc – l’agenzia del Dfae preposta alla cooperazione internazionale – sono presenti da lunedì a Leopoli, nell’ovest dell’Ucraina, in spazi affittati dalla Confederazione.
La Svizzera fornisce aiuti umanitari in Ucraina già dal 27 febbraio, spiega sulle colonne del domenicale Manuel Bessler, delegato per l’aiuto umanitario e capo del Corpo svizzero d’aiuto umanitario (Csa). Finora il personale si trovava in Polonia, a ridosso del confine, e nella Repubblica di Moldova.
Per essere in grado di aiutare in modo efficiente, si dovrebbe essere il più vicino possibile alla popolazione colpita, sottolinea Bessler, ricordando però che nelle scorse settimane c’erano importanti questioni legate alla sicurezza da prendere in considerazione.
Stando a Etschinger, a Leopoli e dintorni c’è un gran bisogno di aiuto. Oltre 400’000 persone sfollate a causa della guerra si trovano nella regione: l’aiuto umanitario fornito dalla Svizzera si concentra in particolare sul ripristino dell’approvvigionamento idrico, sul sostegno agli ospedali locali – soprattutto nel settore della salute mentale – e sulla creazione di una base logistica per le consegne di cibo.
Negli scorsi giorni il Dfae aveva comunicato che una riapertura dell’ambasciata a Kiev non è attualmente in programma.