Svizzera

I dubbi di Cassis sull’indipendenza futura dell’Ucraina

Il presidente della Confederazione oggi ha dichiarato che la Svizzera aiuterà l‘Ucraina ‘se rimane un Paese indipendente’

(Keystone)
31 marzo 2022
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La Svizzera condanna "con la massima fermezza" l’attacco a un magazzino del Cicr nella città costiera ucraina di Mariupol. Oggi a Ginevra, il presidente della Confederazione Ignazio Cassis ha promesso di aiutare l’Ucraina nei prossimi anni se "rimane un paese indipendente".

L’attacco contro il Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) è "una grave violazione del diritto internazionale umanitario", ha detto alla stampa prima dell’inizio del primo Congresso della cooperazione internazionale nella città di Calvino. "È semplicemente inaccettabile", come lo sono gli attacchi indiscriminati contro i civili, ha aggiunto.

Un magazzino del Cicr è stato preso di mira nei giorni scorsi dai bombardamenti russi a Mariupol, ma l’organizzazione non ha più personale nella città assediata. Ha dovuto fare i conti con malintesi sul suo ruolo neutrale nella crisi: ha affrontato una campagna di disinformazione dopo che il suo presidente, Peter Maurer, ha visitato la Russia.

Aprendo il Congresso, lanciato dallo stesso capo del Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae) e che in futuro si svolgerà ogni anno, Cassis ha nuovamente giustificato le sanzioni elvetiche. Il presidente della Confederazione ha chiesto se il paese sarebbe rimasto neutrale "non facendo nulla". Una situazione che avrebbe aiutato "l’aggressore", ha detto.

Possibile impatto per decenni

Il consigliere federale ticinese ha promesso che la Svizzera continuerà ad aiutare Kiev nei prossimi anni. "Se l’Ucraina rimane un paese indipendente", ha tuttavia aggiunto. Secondo lui, il conflitto potrebbe avere un impatto "per decenni" e cambiare completamente l’approccio sulla sicurezza europea.

Per il momento, la Svizzera si adopera nell’ambito dell’assistenza umanitaria e della ricerca di un cessate il fuoco. Cassis ha promesso di lavorare "attivamente" per garantire che il mondo "esca da questa orribile guerra" in Ucraina. Ha sottolineato la disponibilità dei buoni uffici svizzeri. "Siamo pronti" a contribuire alla pace.

Altre minacce

Cassis ha anche invitato a non dimenticare altre minacce che preoccupano la comunità internazionale. In particolare il cambiamento climatico, che non risparmia la Svizzera e che causa conflitti e migrazioni.

"Non abbiamo il diritto" di smettere di pensare alla lotta contro il riscaldamento globale nonostante le crisi attuali, ha aggiunto la responsabile della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (Dsc, un’agenzia che fa capo al Dfae), Patricia Danzi.

Il Congresso della cooperazione internazionale riunisce fino a domani 1’600 persone dai profili più diversi. Oltre alla crisi ucraina e ai mutamenti climatici, all’agenda figura in particolare il protrarsi della pandemia di Covid-19, indica un comunicato odierno del Dfae. L’obiettivo è collaborare con i rappresentanti dei gruppi di popolazione colpiti per mettere a punto approcci innovativi e globali di fronte alle crisi.