In fase di ultimazione la variante di Piano regolatore per realizzare un auditorium a Sobrio. I promotori sono però ancora alla ricerca dei finanziamenti
«A livello pianificatorio il Comune è quasi pronto. Si tratterà di capire quali siano le intenzioni e le risorse dei promotori». Faido sta ultimando gli approfondimenti per proporre una definitiva variante di Piano regolatore per consentire la realizzazione della sala concerti a Sobrio. Alla ‘Regione’ il sindaco di Faido Corrado Nastasi spiega che il lavoro coordinato dal pianificatore comunale ha tenuto in considerazione le osservazioni critiche sollevate da alcuni residenti – con tanto di lettera mandata al Municipio – circa ubicazione, dimensioni e inserimento paesaggistico della costruzione. Pareri critici era arrivati anche dall’Inventario federale degli insediamenti svizzeri da proteggere d’importanza nazionale e dalla Società ticinese per l’arte e la natura. «Riteniamo che sia un disegno rispettoso delle sensibilità emerse, compresi i beni protetti, i luoghi ritenuti importanti e la questione della viabilità e dei parcheggi», afferma Nastasi.
A Sobrio, frazione di Faido situata a 1’100 metri di altitudine, la volontà dell’Associazione Ars Dei di costruire l’auditorium (una struttura pensata per ospitare anche workshop, lezioni e prove) è dettata dalla costante crescita del numero di musicisti e spettatori che partecipano ai vari eventi musicali organizzati al ‘Villaggio della musica’ (su tutti l’evento estivo Sobrio Festival per giovani e talentuosi musicisti). Come noto la sala concerti (circa 180 i posti a sedere previsti) è stata progettata dall’architetto Mario Botta e la sua realizzazione richiede un investimento che si aggira attorno ai 3,5 milioni di franchi. Anche a seguito delle prime criticità riguardo a ubicazione e dimensioni, il progetto era stato ritoccato, andando peraltro a diminuire il costo dell’opera. La variante elaborata da Faido – per entrare in vigore dovrà essere approvata dal Consiglio comunale tenendo conto anche delle osservazioni del Cantone – soddisfa l’Associazione Ars Dei, poiché prevede infatti la realizzazione dell’edificio sul terreno a lato del vecchio stabile che un tempo ospitava il caseificio (quest’ultima struttura sarà mantenuta). Un’ubicazione ritenuta ideale dai promotori.
Se dunque la strada appare più in discesa a livello pianificatorio – non sono però da escludere altre opposizioni o ricorsi –, per quanto riguarda le risorse finanziare i promotori si trovano invece un po’ in difficoltà, come conferma il presidente dell’Associazione Ars Dei, Mauro Harsch: «Il Municipio mi ha recentemente informato su questo sviluppo, che ovviamente mi rallegra – premette –. Come già avevo avuto modo di segnalare durante la scorsa estate, i ritardi dovuti alle opposizioni, che hanno di fatto impedito al progetto di decollare, e senza dimenticare le ripercussioni della pandemia, hanno già scoraggiato alcuni sostenitori a investire nel progetto. Dovremo quindi continuare a impegnarci per trovare sponsor e benefattori». Anche perché, fa notare Harsch, è attualmente in corso l’iter per la ristrutturazione dell’ex albergo Ambrogini che – a partire dall’estate 2023 – si prevede farà parte integrante del Villaggio della Musica ospitando musicisti e spettatori. Negli scorsi anni erano stati ristrutturati altri due stabili (Casa Mahler e Casa Poulenc) per ospitare camere per il pernottamento dei musicisti e sale per concerti. Il tutto per un investimento di circa 2,5 milioni di franchi a partire dal 2015, possibile grazie agli importanti contributi di privati vicini alla realtà musicale di Sobrio. «A ogni modo la volontà rimane e il progetto di Botta non cambia». In vista dell’eventuale auditorium, il pianista e anima del Villaggio della musica annuncia la volontà di consolidare un gruppo con nuove giovani leve che possa fare da traino durante l’iter della costruzione e fungere da riferimento per la futura gestione della sala concerti.
Nell’ambito del progetto pilota denominato ‘Buon governo’, lanciato lo scorso autunno dal Dipartimento delle istituzioni (Di) e nello specifico dalla Sezione degli enti locali, sabato 9 aprile si terrà a Faido il terzo e ultimo incontro che nella scorse settimane ha coinvolto collaboratori del Cantone, la politica e l’amministrazione comunale unitamente a un gruppo di cittadini di Faido. Saranno una sessantina i presenti alla discussione (chiusa al pubblico) che durerà quattro ore. Presente anche il direttore del Di, Norman Gobbi. L’iniziativa, una prima a livello svizzero, intende aiutare i rappresentanti della politica e i cittadini a sviluppare assieme strumenti per migliorare il ‘governo politico’ a livello locale e costruire così il Comune ticinese di domani. Per Faido, in particolare, si è trattato di progettare lo sviluppo del Comune con l’orizzonte posto al 2032. «Sul tavolo – anticipa il sindaco Nastasi – sono arrivati diversi temi, in particolare per una migliore qualità di vita portando Faido a consolidarsi come Comune residenziale. Cito ad esempio i temi della sanità, della mobilità e l’esigenza di migliorare la conciliabilità lavoro-famiglia per contrastare la spopolamento. L’idea è che questo dialogo, basato su forza, debolezze, bisogni e minacce di Faido, converga in un piano di legislatura con una visione di sviluppo a medio-lungo termine. Su tanti temi è emersa una convergenza tra politica comunale e popolazione. Durante l’incontro di sabato mattina si tratterà di definire un po’ il tutto per far confluire nel documento una visione condivisa».