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Il clamoroso furto di mascherine davanti ai giudici militari

Processo per il funzionario della sezione dei sanitari ed ex consigliere comunale di Monteceneri, accusato di appropriazione indebita aggravata

La caserma di Airolo
(Ti-Press)
15 marzo 2022
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Si era in piena pandemia, quando dalla caserma di Airolo erano spariti pacchi di mascherine anti-Covid e altro materiale, poi ritrovati, sorprendentemente, in un locale del Municipio di Monteceneri. Indagato - che tuttavia nega ogni addebito - un funzionario della sezione militare dei sanitari ed ex consigliere comunale della Lega dei ticinesi. Condannato nel 2021 per appropriazione indebita aggravata con decreto d’accusa a una pena pecuniaria posta al beneficio della sospensione condizionale, l’interessato ha interposto ricorso opponendosi alla pena. Pertanto ora la vicenda, a due anni dal caso, approderà davanti ai giudici militari in un pubblico dibattimento.

In aula il 25 marzo al Tribunale militare 3

Il processo è stato aggiornato a venerdì 25 marzo alle 14 davanti al Tribunale militare 3 a Locarno, presso l’aula della Corte di appello e revisione penale in via della Pace 6. L’accusa alla quale dovrà rispondere l’imputato è appropriazione indebita aggravata. Ma il funzionario attivo alla caserma di Airolo respinge ogni accusa sin dall’inizio della vicenda, professandosi innocente. Al dibattimento pubblico il milite sarà chiamato a fare piena luce sul caso di sparizione di mascherine accertato nel marzo 2020 dai locali della caserma di Airolo. La giustizia militare era intervenuta in forze presso l’abitazione dell’uomo con un blitz all’alba, durante il quale aveva perquisito l’intera abitazione alla ricerca del maltolto. E un intervento era stata eseguito successivamente dagli inquirenti anche al municipio di Monteceneri, dove il materiale oggetto di sparizione è venuto alla luce: uno stock con diverse centinaia di mascherine sanitarie, flaconi contenenti liquido disinfettante per le mani e altro materiale ancora. Di qui il diretto interessato aveva in qualche modo giustificato l’azione, penalmente perseguibile, quale dono a favore del Comune, segnatamente della popolazione di Monteceneri nei mesi gravi della pandemia da Covid-19 che aveva portato il Ticino al lockdown. E il tema al centro del processo sarà proprio la natura della sparizione delle mascherine sanitarie e la sua qualifica giuridica. Secondo il magistrato della giustizia militare che ha indagato sulla vicenda, si tratta senza dubbio di una violazione dell’articolo 130 del codice penale militare, appunto di una appropriazione indebita aggravata, che non può lasciare spazio a interpretazioni più miti del codice penale. La fattispecie, fra una decina di giorni, dovrà essere analizzata dai giudici militari. Dopo la requisitoria e l’arringa difensiva (il funzionario della sezione dei sanitari ed ex consigliere comunale di Monteceneri dovrà presentarsi in aula con un avvocato) nella stessa giornata di venerdì 25 marzo (salvo incidenti processuali o richiesta di nuove prove) la Corte militare emetterà la propria sentenza, alla stessa stregua e negli stessi tempi di quanto avviene in sede di giustizia civile. Accusatore privato nella causa è Armasuisse, che ha subìto il danno, anche se in definitiva le mascherine, poi ritrovate intatte presso la casa comunale di Monteceneri, sono state restituite al legittimo proprietario. Ma quanto dovrà accertare la giustizia militare è l’azione della quale si è reso protagonista il milite, privando l’esercito di un bene di sua proprietà.

Il processo è aperto al pubblico

In caso di condanna il milite potrebbe rischiare conseguenze anche nella sua qualità di dipendente dell’esercito svizzero: da un semplice ammonimento decretato dai responsabili della caserma di Airolo, alla sanzione disciplinare, al trasferimento in altra caserma, fino alla più grave e drastica decisione del licenziamento. Decisioni che in ogni caso esulano dai compiti della corte militare, che dovrà pronunciarsi unicamente sulla vicenda e sentenziare se vi siano o meno responsabilità penali da parte del funzionario della sezione dei sanitari di Airolo. L’aggiornamento del dibattimento pubblico compare nel sito Internet della Confederazione svizzera, nella sezione giustizia militare svizzera, che riporta tutti i processi in agenda nei diversi Cantoni. La maggior parte delle imputazioni riguarda infrazioni ai doveri di servizio o inosservanza delle prescrizioni, rifiuto, disobbedienza, mancanza di disciplina. Il caso di appropriazione indebita aggravata, di cui dovranno occuparsi nei prossimi giorni i giudici della sezione 3 del Tribunale militare, appare rara. Un caso che due anni fa, quando è venuto alla luce, ha suscitato un certo clamore. Il pubblico potrà assistere al processo.

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