Locarnese

Delitto di Gordola, anomalia e frattura del clivus alla lente

L’udienza di oggi dovrà chiarire due aspetti fisici da cui dipende il grado di responsabilità dell’allora 21enne nel decesso del 44enne, di 5 anni fa

Palazzo del Pretorio a Locarno
(Ti-Press)
11 marzo 2022
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«Due sono gli aspetti di natura fisica divergenti che andranno chiariti oggi: la malformazione congenita dell’arteria vertebrale sinistra e se ci sia stata la frattura del clivus». Con le prime parole della giudice Giovanna Roggero-Will, presidente della Corte di appello e revisione penale, si è subito inteso che l’udienza in corso nell’aula di Palazzo del Pretorio a Locarno sarebbe stata complessa, basandosi principalmente su perizie mediche e interpretazioni degli specialisti che si esprimono con linguaggio scientifico, ermetico ai più. Lo ricordavamo ieri, dopo ben due rinvii, si è aperto il processo in Appello all’autore 21enne dell’omicidio alla discoteca la Rotonda avvenuto il 22 aprile 2017, quando perse la vita Fabrizio, un uomo di 44 anni di Genestrerio. In primo grado, l’autore – oggi 26enne – era stato giudicato colpevole con una pena di cinque anni da espiare.

Nell’udienza di oggi, la Corte – oltre alla presidente, sono presenti quali giudici a latere Rosa Item e Francesca Lepori Colombo – con i sei giurati sentirà tre periti al fine di dipanare l’aggrovigliata matassa delle due questioni mediche assai tecniche citate in attacco, su cui si basa tutto l’impianto processuale. Sbrogliare il groviglio permetterebbe quindi di riuscire a stabilire il grado di responsabilità dell’imputato nel decesso della vittima.

C’è l’eventualità della richiesta di una nuova perizia

«Alla fine della giornata di oggi, qualora non si riuscisse a fare chiarezza sui due aspetti fisici – ha aggiunto Roggero-Will – si procederà con la richiesta di una nuova perizia medica». Il tutto si gioca su elementi microscopici difficili da stabilire con esattezza. Qualora alla fine della giornata processuale i dubbi tecnici saranno fugati, si procederà invece al processo "vero e proprio", che vedrà l’imputato (oggi assente in aula) rispondere dei reati di omicidio intenzionale per dolo eventuale, in subordine omicidio colposo, omissione di soccorso, ripetute lesioni semplici, ripetuta minaccia, infrazione aggravata alla Legge federale sugli stupefacenti.

L’accusa è sostenuta dal procuratore pubblico Arturo Garzoni, la Corte – lo riscriviamo – è presieduta dalla giudice Giovanna Roggero-Will, con le giudici a latere Rosa Item e Francesca Lepori Colombo. La difesa dell’imputato è assicurata dall’avvocato Yasar Ravi. Patrocinatore della famiglia della vittima è l’avvocato Diego Olgiati.


CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=25589865
Ecco dove si trova il clivus

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