Locarnese

Delitto di Gordola, la ‘superperizia’ passata al pettine fine

In Appello la prima giornata è dedicata alle testimonianze dei periti. La Corte deciderà a giorni come procedere

Palazzo del Pretorio a Locarno
(Ti-Press)
11 marzo 2022
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Quella andata in scena oggi nell’aula penale di Palazzo del Pretorio a Locarno non è stata un’udienza di processo vera e propria. Piuttosto è stato un prologo al dibattimento, con un’analisi della superperizia ordinata dalla Corte di appello e revisione penale (Carp) in merito al caso della morte violenta il 22 aprile 2017 del 44enne di Genestrerio, all’uscita della discoteca la Rotonda di Gordola. Secondo il processo di prima istanza, accusato di omicidio colposo è l’allora 21enne domiciliato a Biasca difeso dall’avvocato Yasar Ravi e assente («giustificato») oggi in aula. La sentenza del maggio 2019 lo aveva condannato a cinque anni di reclusione da espiare. Contro quella sentenza, sia la procura sia la difesa hanno fatto ricorso in Appello.

Dopo due rinvii, oggi il processo è iniziato alla presenza della presidente della Corte Giovanna Roggero-Will, affiancata dalle giudici a latere Rosa Item e Francesca Lepori Colombo; presenti il procuratore pubblico Arturo Garzoni e l’avvocato della famiglia Diego Olgiati; la difesa patrocinata dall’avvocato Yasar Ravi e sei giurati.

Facciamo un paio di passi indietro tornando alla richiesta della Corte dell’allestimento di una (super) perizia giuridica dell’ottobre 2021, commissionata allo specialista Antoine Roggo dell’Università di Berna. In sintesi, sconfessa quanto scaturito in primo grado (e quindi quanto prodotto dai suoi colleghi), asserendo che non furono i colpi presi – un pugno al collo e/o una spallata – a determinare il decesso di Fabrizio, ma la sua anomalia congenita all’arteria vertebrale. Di fatto, sembra di capire che il 44enne sia morto pochi secondi prima di essere colpito violentemente dall’aggressore. Questa perizia, che è «gerarchicamente preminente e fa stato» in quanto "giuridica", è stata giudicata controversa dall’accusa, tanto che il patrocinatore della famiglia, l’avvocato Olgiati, ha fatto richiesta alla Corte di una nuova perizia.

Fugare i dubbi sulle cause del decesso

Corte che ha voluto vederci chiaro e quindi ha convocato l’udienza per fare il punto su due aspetti medici imprescindibili alla comprensione del grado di responsabilità dell’aggressore nella causa di morte. La presidente Roggero-Will ha quindi chiamato tre specialisti già coinvolti nel dibattimento di primo grado: Marco Palmesino (radiologo), Luisa Andrello (patologa) ed Ennio Pedrinis (perito di parte), per fare luce su due aspetti divergenti di natura fisica che, una volta fugati i dubbi, permetterebbero di capire le responsabilità dell’attuale 26enne nel decesso di Fabrizio. A fine giornata l’udienza è stata sospesa per permettere alla Corte di decidere come procedere. Qualora non si riuscisse a dipanare la matassa si dovrà richiedere una nuova perizia (seguendo la proposta dell’accusatore privato) e allora bisognerà attendere diversi mesi. Mentre, se la Corte dovesse ritenere gli atti a processo sufficienti, si tornerà in aula e il 26enne dovrà rispondere di omicidio intenzionale per dolo eventuale, in subordine omicidio colposo, omissione di soccorso, ripetute lesioni semplici, ripetuta minaccia, infrazione aggravata alla Legge federale sugli stupefacenti.

I tre periti confermano quanto sostenuto in primo grado

Torniamo alla cronaca processuale di oggi. In primo luogo «è necessario chiarire due aspetti divergenti di natura fisica – ha aperto l’udienza Roggero-Will –, quindi delucidare la questione della malformazione congenita all’arteria vertebrale sinistra e fare luce sulla possibilità della frattura del clivus (nella parte posteriore e inferiore del cranio, ndr)». Nella perizia Roggo, questo secondo elemento, riferisce la giudice, è definito come una «variante anatomica che spiega la capillare interruzione dell’osso». L’interrogatorio ai tre esperti è stato molto tecnico, ma sostanzialmente il trio ha confermato quanto analizzato in passato.

Roggero-Will ha iniziato interrogando Palmesino sulle due questione succitate, partendo dall’infrazione ossea del clivus. Il radiologo, in sintesi, non ha preso una vera e propria posizione, ovvero ha sostenuto che attraverso l’analisi delle immagini ottenute con la Tac aveva ravvisato un’interruzione ossea nell’area interessata e aveva quindi dato indicazioni per un’ulteriore verifica autoptica, trattandosi di un’infrazione microscopica «molto subdola per la potenzialità d’errore. L’analisi va – quindi – presa col beneficio del dubbio», ha dichiarato.

Andrello ha eseguito l’autopsia sul cadavere, stabilendo che la morte è stata causata da una lesione dell’arteria vertebrale sinistra, dovuta a «un movimento abnorme del collo». Circa le indicazioni date dal referto di Palmesino, la patologa ha affermato che si trattava di un errore interpretativo, non riscontrando durante l’autopsia una frattura del clivus, per cui ci vuole un trauma di notevole energia. In merito alla malformazione congenita la perita conferma la sua natura non patologica, ma non può escludere che questa abbia portato alla lacerazione del vaso sanguigno.

Pedrinis, afferma che la frattura del clivus, basandosi sul dato radiologico, c’è, nonostante sia difficile da scorgere in un’autopsia a occhio nudo tanto è microscopica. Tuttavia, circa le modalità della frattura, ha asserito che è possibile in alcuni casi di colluttazione, quando ad esempio l’aggressore è un professionista di arti marziali o pugilato. E l’imputato era un karateka. In merito all’anomalia vertebrale, l’esperto ha ribadito che non è patologica e che non ha giocato alcun ruolo nella sua lacerazione. Secondo lui, il vaso sanguigno si è lacerato per una tensione abnorme e non per la frattura del clivus, che però dimostra la forza esercitata dall’imputato.

Tenuto conto di quanto emerso da questa giornata, la Corte ha sospeso il pubblico dibattimento per decidere se chiedere una nuova perizia, oppure continuare col normale svolgimento del processo. La decisione è attesa la prossima settimana.