Giro d’orizzonte nelle Città dell’energia. Mendrisio e Chiasso aderiscono il 26 marzo all’iniziativa mondiale per il clima, Earth Hour: un’ora di buio
L’ultimo spenga la luce. La sera del 26 marzo oltre 7mila città sparse in più di 192 Paesi e territori del pianeta porranno al buio i propri edifici pubblici e monumenti. Per un’ora: dalle 20.30 alle 21.30. Una goccia nel mare? Meglio di niente. Nobili gli intenti: l’iniziativa, denominata Earth Hour, l’Ora della Terra, si prefigge di lanciare un segnale a favore di una maggiore tutela del clima e della natura. Nata nel 2007 quale azione locale del Wwf australiano e della città di Sidney, sta contagiando un crescente numero di enti pubblici. E questa edizione si carica di un’urgenza ancora più impellente: la drammatica invasione dell’Ucraina da parte della Russia di Putin rappresenta un’accresciuta minaccia per l’Occidente in tema di approvvigionamenti energetici.
Che le fonti di energia vadano conservate al meglio e che esse rappresentino sempre di più un bene da non sprecare è sotto gli occhi di governi e amministratori locali. Una sensibilità particolare la mostrano le principali città dell’energia. Un nostro giro d’orizzonte conferma questa tendenza. A cominciare da Mendrisio che aderirà nuovamente – ne aveva già dato prova negli anni scorsi – all’iniziativa partita dal continente australiano e diffusasi in un numero non trascurabile di località. Così, sabato 26 marzo sera, a diversi edifici pubblici sarà "staccata la spina": l’illuminazione esterna del Municipio, della Palazzina, attuale sede delle Aziende industriali di Mendrisio (Aim), della Chiesa parrocchiale e della torre del Centro di pronto intervento. Lo scopo principale è chiaro: "Rendere visibile la chiamata d’aiuto dell’ambiente e di aumentare la consapevolezza dell’opinione pubblica". Oggi Earth Hour rappresenta un’azione collettiva di Città e Comuni, aziende e privati. Sono in molti a parteciparvi e a invitare le persone a fare altrettanto, così da amplificare il segnale d’allarme a favore del clima", sottolinea il Comune. Ma per Mendrisio questa iniziativa non è la sola azione a favore della protezione del clima. Il suo impegno si estende, per esempio, nel campo dell’illuminazione pubblica. I dati indicano come dal 2009 al 2021 la città abbia "praticamente dimezzato il consumo energetico e ridotto l’inquinamento luminoso, nonostante l’aumento del numero di corpi illuminanti sulle strade dei suoi quartieri (passati da 2’491 a 2’904) e nonostante l’adeguamento alle nuove norme di sicurezza in campo illuminotecnico in rispetto del Piano della illuminazione pubblica, adottato dal Municipio nel 2017 e messo in opera a cura delle Aim".
Anche Chiasso, città dell’energia che proprio di recente ha ottenuto per il terzo anno consecutivo il prestigioso "Label", parteciperà all’iniziativa del 26 marzo e spegnerà alcuni edifici, tra cui il m.a.x. Museo e lo Spazio Officina. «Aderiamo all’Ora della Terra sin dall’inizio in cui è stata creata», evidenzia il capodicastero Sport e tempo libero, Pianificazione, Trasporti pubblici e Ambiente, Davide Lurati. Che ricorda, in particolare, come durante la pandemia, nell’ambito della crisi dovuta al Covid, sia stato creato un credito quadro con incentivi a favore della popolazione in campo energetico, come per esempio per l’installazione di pannelli solari. E all’ora di buio e di risparmio energetico previsto a fine mese potrebbe prendere parte per la prima volta anche il Comune di Stabio, guidato da Simone Castelletti. Ci confermano in cancelleria che il tema sarà all’ordine del giorno lunedì 7 marzo. L’idea in campo è quella di spegnere l’illuminazione del municipio e del Museo della civiltà contadina. A Novazzano, città dell’energia dal 2017, la decisione di adesione alla Earth Hour potrebbe pure approdare all’ordine del giorno della seduta del Municipio in agenda la settimana prossima. Intanto, l’impegno a favore dell’energia pulita non solo continua, ma si intensifica. La relativa nuova Ordinanza sarà pubblicata a breve e prevede maggiori aiuti a favore della popolazione. Con la possibilità di elargire sussidi per i "tetti verdi", vale a dire per i giardini edificati alle sommità delle abitazioni, capaci fra l’altro di garantire una maggiore biodiversità, e per chi intende dotarsi di attrezzi per il giardinaggio "green", fra cui motoseghe elettriche. Novazzano sta pure rinnovando il relativo Regolamento sempre in campo energetico, documento che dovrà essere approvato dal Consiglio comunale. Coldrerio, infine, che vanta il prestigioso marchio di città dell’energia dal 2008, per ora non si accoda allo spegnimento delle luci degli edifici pubblici, ma ha appena licenziato il nuovo Regolamento per gli incentivi energetici, che ha già ottenuto, all’unanimità, luce verde dal Consiglio comunale.