Aiuti a tutto campo per la resistenza ma, per entrare nell’Ue, Zelensky dovrà attendere. Segui il live de La Regione
I combattimenti in tutta l’Ucraina sono arrivati ormai al loro quinto giorno. Nelle ultime 24 ore, le forze armate ucraine hanno bombardato nove insediamenti nella Repubblica popolare di Lugansk sedici volte nelle ultime 24 ore, secondo quanto affermato dalla missione di Lugansk presso il Centro congiunto per il controllo e il coordinamento in una dichiarazione su Telegram. Lo riferisce la Tass. Dalla Cnn arriva nel frattempo la notizia che i bombardamenti russi avrebbero distrutto l’aereo più grande del mondo, l’Antonov An-225 Mriya (’Sogno’ in ucraino), parcheggiato in un aeroporto vicino a Kiev.
Concluso il primo giro di negoziati a Gomel, in Bielorussia. Le due parti si ritroveranno fra alcuni giorni, ma dalle ultime dichiarazioni traspare la possibilità di un accordo su alcuni punti. Intanto Putin detta le condizioni: riconoscimento della Crimea e Ucraina neutrale e demilitarizzata, impegnandosi al tempo stesso a non attaccare i civili.
Lo sport reagisce: la Russia e gli atleti russi sono stati banditi dal CIO e da tutte le competizioni calcistiche. A rischio il Mondiale in Qatar.
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Zelensky, bombardamento di Kharkiv è un crimine di guerra
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accusato stasera la Russia di “crimini di guerra” per aver “brutalmente” bombardato Kharkiv “una città pacifica, con aree residenziali pacifiche, senza strutture militari. Racconti di decine di testimoni oculari provano che non si tratta di colpi vaganti, ma la distruzione deliberata di persone: i russi sapevano dove stavano sparando”.
In un filmato diffuso in tv e suoi social, Zelesnky ha detto che “ci sarà una corte internazionale per questo crimine, una violazione di tutte le convenzioni. Nessuno nel mondo vi perdonerà per aver ucciso pacifici cittadini ucraini”.
Onu, domani possibile voto su risoluzione umanitaria
Dopo la nuova riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza Onu sulla situazione umanitaria in Ucraina, la bozza di risoluzione elaborata da Francia e Messico potrebbe essere adottata domani se la Russia non porrà il veto. Il testo chiede “la fine delle ostilità, la protezione dei civili e un accesso umanitario sicuro e senza ostacoli per soddisfare i bisogni urgenti della popolazione”.
Let Europe Arise - rief Churchill 1946 hier auf dem Münsterhof in Zürich vor fast so fast so vielen Menschen. Auch aus diesem Krieg wird das demokratische Europa gestärkt herausgehen! #standForUkraine pic.twitter.com/0FGXwpt2bR
— Michael Hermann (@mhermann_) February 28, 2022
Casa Bianca, per ora esclusa telefonata Biden-Putin
“Per il momento escludiamo una telefonata tra Biden e Putin”. Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca Jen Psaky sottolineando che l'Amministrazione non ritiene opportuno “un colloquio con il leader di un Paese che ne sta invadendo un altro”. “Questa è la nostra posizione, altri la pensano in modo diverso”, ha sottolineato.
Onu, diplomatici espulsi impegnati in attività spionaggio
“Stiamo avviando il processo di espulsione di 12 agenti dell'intelligence della missione russa alle Nazioni Unite che hanno abusato dei loro privilegi di residenza negli Usa impegnandosi in attività di spionaggio che sono contrarie alla nostra sicurezza nazionale”. Così la portavoce della missione americana all'Onu, Olivia Dalton, ha precisato in relazione ai diplomatici di Mosca che dovranno lasciare il Paese.
“Stiamo intraprendendo questa azione in conformità con l'accordo sulla sede delle Nazioni Unite - ha aggiunto la portavoce -. E questa azione è in fase di sviluppo da diversi mesi”.
Questa volta, però, l'Ucraina non ha trovato un supporto compatto a Bruxelles. Il tema, certo, è sul tavolo. E la guerra con la Russia sta accelerando, e di molto, gli elefantiaci tempi comunitari. Il nodo è che manca ancora il sì unanime dei Paesi membri. "Finora nel dibattito generale sono emerse opinioni diverse", ha ammesso il presidente del Consiglio Ue Charles Michel in un'intervista ad alcuni media europei tra i quali l'Ansa.
Al momento, per Kiev, l'unico spiraglio è ottenere nel breve termine lo status di candidato. E domani la plenaria straordinaria del Parlamento Ue voterà su una risoluzione che chiede di procedere proprio in questa direzione.
L'idea di un'accelerazione sull'ingresso in Ue dell'Ucraina era stata evocata nelle ore scorse da Ursula von der Leyen. "La vogliamo nell'Unione", aveva sentenziato la numero uno dell'esecutivo europeo. Nella notte Kiev ha fatto sapere a Bruxelles di essere sul punto di presentare richiesta formale e Michel ha spiegato che sarà necessario il parere ufficiale della Commissione, dopodiché il tema finirà in Consiglio Ue. "E avverrà molto presto", era stata la sua promessa.
La richiesta di Kiev è stata poi effettivamente recapitata. Ma nel frattempo a Bruxelles già frenavano. "Il tema ora non è in agenda, c'è una guerra. Dobbiamo dare una risposta per le prossime ore, non per i prossimi anni", ha spiegato l'Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell, pur ribadendo la "chiara prospettiva europea" di Kiev. Concetti che, a Berlino, trovavano la ministra degli Esteri Annalena Baerbock sulla stessa linea. "L'adesione non può essere completata in pochi mesi", ha spiegato.
La procedura di adesione, disciplinata dall'articolo 49 dei Trattati, è lunga e delicata. Basterebbe chiedere ai Paesi balcanici. Il Paese che ne fa richiesta, oltre al rispetto dei valori fondanti dell'Unione, deve garantire l'applicazione dei cosiddetti criteri di Copenaghen, che vanno dalla presenza di istituzioni stabili che garantiscano la democrazia alla tutela delle minoranze, fino all'esistenza di un'economia di mercato affidabile e alla capacità di assumere efficacemente gli obblighi inerenti all'adesione, compresi gli obiettivi dell'unione politica, economica e monetaria.
I negoziati si possono aprire solo dopo il sì unanime del Consiglio Ue. A quel punto il Paese interessato acquisisce lo status di candidato. Lo stesso che al momento hanno Turchia (dal lontano 1999), Macedonia del Nord (2005), Montenegro (2010) e Serbia (2012). La procedura si chiude (se si chiude) con un nuovo sì all'unanimità dei 27. Ma l'adesione è in vigore solo dopo la ratifica da parte di ciascun Paese membro nonché del Paese interessato.
"Il nostro obiettivo è stare insieme a tutti gli europei e, soprattutto, essere alla pari", ha sottolineato Zelensky, consapevole che, con l'ingresso in Ue, l'ipotesi della neutralità di Kiev sarebbe polverizzata. Per ora, tuttavia, dovrà accontentarsi dell'ammissione provvisoria accordata dai liberali di Alde al suo partito.
Tribunale penale internazionale indaga su 'situazione'
Il Tribunale penale internazionale dell'Aja (Icc) ha avviato un'indagine sulla "situazione in Ucraina" in seguito all'invasione russa. Lo ha annunciato il procuratore Karim Khan.
Il procuratore afferma in una nota che "ci sono basi ragionevoli per credere che presunti crimini di guerra e crimini contro l'umanità siano stati commessi in Ucraina".
'Missili russi su 3 città nella regione di Kiev'
Le forze russe hanno lanciato attacchi missilistici su tre insediamenti urbani nella regione di Kiev, a sud della capitale ucraina. Lo riferiscono media locali, citando i servizi di emergenza statali, secondo cui i centri colpiti sono Vasylkiv, Bila Tserkva e Kalynivka.
Nei raid, si aggiunge, "sono stati distrutti un dormitorio e due abitazioni". I soccorsi faticano a raggiungere le zone colpite a causa dei bombardamenti. Non si hanno al momento notizie di vittime o feriti.
Unione europea, in vigore sanzioni contro altri 26 oligarchi russi
Altri 26 oligarchi russi, tra cui i vertici delle principali società energetiche del Paese, sono stati inseriti nella lista delle persone, che diventano così 680 in totale, colpite dalle sanzioni Ue. Per loro scatta il congelamento dei beni e il divieto di entrare o transitare per il territorio dei Paesi Ue.
Il provvedimento è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea.
Swiss interrompe i voli verso la Russia
A causa dello sviluppo attuale della situazione, Swiss ha deciso di interrompere con effetto immediato i voli per e dalla Russia fino alla fine di marzo.
Attualmente Swiss vola cinque volte alla settimana da Zurigo alla capitale russa. Da Ginevra ci sono due voli settimanali per Mosca e due per San Pietroburgo, ha indicato Swiss questa sera.
I clienti interessati sono stati informati. Inoltre, fino a nuovo avviso i voli Swiss non opereranno più nello spazio aereo russo. I clienti sono stati informati che questo comporterà tempi di volo più lunghi tra Zurigo e Tokyo, Shanghai e Pechino.
Swiss ha inoltre precisato che continua a seguire da vicino lo sviluppo della situazione e che prenderà le decisioni operative in stretta collaborazione con le autorità svizzere e internazionali nonché con la sua società madre Lufthansa. Quest'ultima aveva annunciato già sabato la sospensione di tutti i voli per e dalla Russia e la fine dell'uso dello spazio aereo russo da parte dei suoi velivoli.
In migliaia a Zurigo manifestano per la pace
Questa sera, per la seconda volta in pochi giorni, si è tenuta a Zurigo una manifestazione per denunciare l'attacco russo in Ucraina. I partecipanti hanno chiesto la fine immediata della guerra, mostrando solidarietà con l'Ucraina.
Numerose persone si sono radunate sulla piazza del Münsterhof di Zurigo poco dopo le 19.30, molti di loro con in mano candele o bandiere ucraine. Un giornalista dell'agenzia di stampa Keystone-ATS sul posto ha stimato il numero di partecipanti a diverse migliaia.
Tra i relatori annunciati la sindaca di Zurigo Corine Mauch (Ps), il doppio cittadino ucraino-svizzero Sasha Volkov e Olga Feldmeier, imprenditrice ucraina di origine russa.
A lanciare l'appello per la manifestazione è stato il gruppo "standup4democracy" (alzati per la democrazia). In prima serata, una preghiera per la pace si è tenuta nella chiesa di Grossmünster. Per l'occasione la facciata della chiesa e altri edifici si sono illuminati di giallo e blu, i colori nazionali dell'Ucraina.
Domani il Parlamento europeo vota sullo status di candidato Ue per Kiev
“Adoperarsi per concedere all'Ucraina lo status di candidato all'Ue, in linea con l'articolo 49 del trattato sull'Unione europea e nel frattempo, continuare a lavorare per la sua integrazione nell'Ue”. Questa la richiesta contenuta nella bozza di risoluzione che sarà discussa domani alla plenaria del Parlamento europeo convocata dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia.
Il testo, il cui voto è atteso nella serata di domani, condanna inoltre “con la massima fermezza l'aggressione militare illegale e ingiustificata della Russia contro l'Ucraina, nonché il coinvolgimento della Bielorussia in questa aggressione”.
Raid aerei vicino a Kiev poco dopo fine negoziati
Un raid aereo ha colpito Brovary, vicino a Kiev, poco dopo la fine dei negoziati tra Russia e Ucraina. Lo riferisce il Kyiv Independent citando il sindaco della città a meno di 30 km dalla capitale, Ihor Sapozhko, secondo cui ci sono dei feriti.
Ci sono intanto segnali di un imminente nuovo attacco a Kiev con le sirene che hanno ripreso a suonare e i residenti tornati nei rifugi sotterranei. Lo riferisce la Bbc in un aggiornamento online, citando un suo corrispondente che parla di combattimenti apparentemente sempre più vicini al cuore della capitale ucraina.
Il Times: '400 mercenari russi a Kiev per uccidere Zelensky'
Addestrati a uccidere, si sono infiltrati in Ucraina con un obiettivo ben preciso: eliminare il presidente Volodymyr Zelensky e i suoi più stretti collaboratori, in modo da piazzare a Kiev un governo fantoccio fedele al Cremlino. Oltre 400 miliziani del gruppo paramilitare Wagner, i famigerati mercenari russi che senza regole né riconoscimenti ufficiali agiscono da anni nelle zone di conflitto di mezzo mondo, si nascondono ora per le strade della capitale, mimetizzati a caccia del nemico numero uno di Mosca.
Secondo il Times, sarebbero stati richiamati cinque settimane fa da una missione in Africa con la promessa di una ricca ricompensa. Un'operazione preparata dunque da tempo, quando Vladimir Putin ammassava decine di migliaia di truppe al confine ma continuava a negare di voler invadere l'Ucraina.
Gli 007 di Kiev avrebbero avuto notizia della minaccia nella mattina di sabato, poco prima che l'amministrazione comunale annunciasse un coprifuoco totale per 36 ore. Una mossa che adesso, alla luce delle rivelazioni del quotidiano londinese, appare più chiara.
"Chi sarà trovato in strada, sarà trattato da nemico", aveva avvisato il sindaco Vitalij Klitschko. È l'incubo dei sabotatori russi, più volte evocato dalle autorità ucraine: i rischi non arrivano solo dagli attacchi delle truppe regolari, ma anche da sicari esperti e difficilmente riconoscibili.
Dalla Libia alla Siria, all'Africa subsahariana, i mercenari di Wagner sono stati in questi anni un'arma in più per Mosca, intervenuta senza intervenire ufficialmente a cambiare le sorti di conflitti strategici. E oltre a loro, ci sono pure gli spietati 'cacciatori di teste' delle forze speciali cecene, anche loro in missione per assassinare Zelensky, la cui presenza in Ucraina è stata rivendicata dal braccio destro di Putin a Grozny, Ramzan Kadyrov.
I nemici pronti ad attentare alla vita del 'presidente-eroe' sono però anche interni. Nelle scorse ore, Kiev ha denunciato l'evasione dai domiciliari dell'oligarca ucraino di origini russe Viktor Medvedchuk, molto vicino al Cremlino e ritenuto tra i possibili candidati alla guida di un governo leale a Mosca, se quello attuale venisse rovesciato.
Il tycoon, attivo in molti campi dall'energia ai media, stava scontando una condanna per alto tradimento dopo essere stato giudicato colpevole di sostegno alle forze separatiste del Donbass. Ora, ha fatto sapere il suo legale, "si trova in un posto sicuro a Kiev". Quello che per Zelensky sembra non esserci più.
Il Dfae raccomanda ai cittadini svizzeri di lasciare l'Ucraina
Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) raccomanda alle persone di cittadinanza svizzera che si trovano in Ucraina di lasciare il Paese con i loro propri mezzi. Se ciò non fosse possibile devono cercare un posto sicuro. La situazione è molto volatile e poco chiara. Il DFAE ha comunicato che questo consiglio di viaggio è valido da oggi. Lo stesso giorno, il Consiglio federale ha deciso di condividere le sanzioni dell'Ue a causa della guerra di aggressione russa all'Ucraina.
I cittadini svizzeri devono osservare le prescrizioni delle autorità locali e prendere le precauzioni necessarie, indica il DFAE. Sono in corso bombardamenti mirati di infrastrutture militari e strategiche in diverse grandi città, ha avvertito il DFAE. A causa dello spazio aereo chiuso, coloro che desiderano lasciare il paese dovrebbero informarsi localmente sulle possibilità di trasporto locale. La maggior parte dei voli diretti delle compagnie aeree russe o europee sono sospesi, secondo il DFAE, e i voli diretti tra la Russia e la Svizzera non sono più possibili. La decisione di lasciare il paese è individuale, scrive il DFAE.
Chi ha bisogno di assistenza può contattare l'ambasciata svizzera a Kiev o la helpline del DFAE, ha aggiunto il dipartimento. Oggi non era noto se la Svizzera stesse ritirando il personale dell'ambasciata da Kiev. La decisione di recarsi in Russia o di lasciare il paese era a discrezione e responsabilità dei viaggiatori. L'ambasciata svizzera a Mosca funziona normalmente, il personale non è stato ritirato.
I negoziati di oggi tra Ucraina e Russia al confine bielorusso si sono conclusi, secondo quanto riporta la Tass. Secondo fonti di Kiev, è previsto un “secondo round” dei colloqui. Le delegazioni stanno ora ritornando nelle rispettive capitali per consultazioni.
I negoziati proseguiranno al confine tra Polonia e Bielorussia, ha fatto sapere il Cremlino, citato dalla Tass. Secondo il negoziatore di Mosca, Vladimir Medinsky, i colloqui si terranno "nei prossimi giorni"(Foto: Keystone)
Conclusi i negoziati Russia-Ucraina
I negoziati tra Ucraina e Russia al confine bielorusso si sono conclusi. Lo riportano l'agenzia di stampa russa Tass e la bielorussa BelTa.
Putin sente Macron, impegno a risparmiare i civili
In una telefonata con il presidente francese Emmanuel Macron, il presidente russo Vladimir Putin si è impegnato oggi a "sospendere tutti gli attacchi contro i civili e le abitazioni": lo ha reso noto una fonte dell'Eliseo.
Nella telefonata, Putin ha dato "il suo accordo a restare in contatto nei prossimi giorni per prevenire l'aggravamento della situazione", come proposto da Macron. Dal canto suo, il presidente russo ha ribadito che un accordo con l'Ucraina sarà possibile solo dopo la "smilitarizzazione e de-nazificazione" di Kiev, "quando avrà assunto uno status neutrale". Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin nella telefonata con l'omologo francese Emmanuel Macron. Lo riferisce il Cremlino, citato dalla Tass. Il leader di Mosca ha assicurato a Macron di essere "aperto a colloqui con rappresentanti dell'Ucraina", sottolineando tuttavia che il conflitto può essere risolto "solo tenendo in considerazione senza condizioni i legittimi interessi della Russia", secondo quanto riporta Interfax. I due capi di Stato hanno inoltre concordato di mantenere aperti i canali di dialogo
Nella telefonata di oggi, durata un'ora e mezzo secondo le fonti dell'Eliseo, Macron ha ribadito a Putin la "richiesta della comunità internazionale di cessare l'offensiva russa contro l'Ucraina, ribadendo la necessità di un cessate il fuoco immediato". In particolare, Macron ha chiesto che cessino i bombardamenti contro civili e abitazioni, che siano preservate tutte le infrastrutture civili e siano garantite le principali strade, in particolare quella del sud di Kiev. Putin, secondo le fonti della presidenza francese, ha "confermato la volontà di impegnarsi su questi tre punti".
Macron ha anche chiesto il "rispetto del diritto internazionale umanitario e la protezione delle popolazioni civili", con "il trasporto degli aiuti secondo quanto contenuto nella risoluzione che la Francia presenta in Consiglio di sicurezza Onu". Infine, Macron ha proposto al presidente russo di "rimanere in contatto nei prossimi giorni per prevenire l'aggravarsi della situazione" e "Putin si è detto d'accordo".
Secondo le fonti dell'Eliseo, la telefonata è stata fatta dal presidente francese "su richiesta del presidente ucraino Voloymyr Zelenski e tenendo conto della situazione umanitaria". Macron ha successivamente riferito il contenuto della telefonata con il capo del Cremlino al presidente ucraino, come chiesto dallo stesso Zelenski.
I negoziati tra Ucraina e Russia riprenderanno tra pochi minuti, dopo essere stati interrotti. Lo ha detto un consigliere della presidenza ucraina, citato dalla Tass. In precedenza, Kiev aveva riferito che i colloqui si erano conclusi. Non è chiaro se si sia trattato solo di una pausa, o se le parti abbiano deciso di tornare al tavolo.
L’interruzione delle trattative era stata confermata anche dalla Belta, l’agenzia statale della Bielorussia, al cui confine con l’Ucraina si stanno tenendo i colloqui in una località segreta nei pressi del fiume Pripyat, identificata dai media russi come “la casa del pescatore” (Ats, foto: Keystone)
L'invasione russa "un'aggressione alla sovranità, alla libertà, alla democrazia e alla popolazione civile di una Paese sovrano"
L'attacco della Russia all'Ucraina è un'aggressione alla sovranità, alla libertà, alla democrazia e alla popolazione civile di una Paese sovrano, ha affermato in conferenza stampa a Berna il presidente della Confederazione Ignazio Cassis, aggiungendo che è inaccettabile sia per il diritto internazionale, che politicamente e moralmente. "Fare il gioco dell'aggressore non è compatibile con la neutralità svizzera", ha rilevato.
La Svizzera si è impegnata a rispettare i principi umanitari e non può restare a guardare mentre questi vengono calpestati, ha proseguito Cassis, precisando che ciò non cambia la volontà elvetica di contribuire a trovare delle soluzioni. "Gli Stati che rispettano il diritto internazionale e sostengono i diritti umani devono poter contare sulla Svizzera", ha sottolineato il ticinese, ammettendo che quello odierno è un passo che il Governo non compie alla leggera.
Concretamente, vengono immediatamente bloccati i beni di una serie di persone e società e sono subito adottate sanzioni finanziarie contro il presidente russo Vladimir Putin, il primo ministro Michail Mišustin e il ministro degli esteri Sergej Lavrov.
La Svizzera riprende tutte le misure decise dall'UE nei confronti di Mosca, "senza eccezioni", ha tenuto a rilevare il ministro delle finanze Ueli Maurer. I beni di coloro che figurano nelle liste stilate da Bruxelles sono immediatamente congelati, ha aggiunto, precisando che queste persone non potranno aprire nuovi conti in Svizzera.
L'ordinanza del Consiglio federale sarà rivista di nuovo in settimana, non appena i dettagli delle misure europee saranno noti. La Svizzera sosterrà la decisione riguardo al sistema di pagamento Swift e farà in modo che non venga aggirata, ha precisato Maurer, affermando che la Confederazione intende continuare ad essere una piazza finanziaria trasparente e che quest'ultima non è direttamente colpita dalle sanzioni.
Oltre a queste misure, viene esteso alle regioni ucraine di Doneck e Lugansk, che non sono più sotto il controllo del governo ucraino, il divieto di importazione, esportazione e investimento nei confronti della Crimea e della città di Sebastopoli in vigore dal 2014.
L'Esecutivo ha anche deciso di sospendere parzialmente l'accordo del 2009 sulla facilitazione del rilascio del visto per i russi. Per consentire alla Svizzera di fornire i suoi buoni uffici portando avanti colloqui e negoziati per la risoluzione del conflitto, i titolari di un passaporto diplomatico potranno comunque continuare a entrare nella Confederazione senza visto.
Oltre a ciò sarà vietato l'ingresso a diverse personalità che hanno un legame con la Svizzera e sono vicine al presidente russo. Si tratta di cinque persone russe o ucraine vicine a Putin, ha precisato la ministra di giustizia e polizia Karin Keller-Sutter, senza tuttavia fornire i loro nomi. Hanno stretti legami con la Svizzera, in particolare attraverso le loro aziende, ma non hanno permessi di soggiorno, ha puntualizzato la consigliera federale.
Inoltre, in linea con le chiusure dello spazio aereo decise in altri Paesi europei, il cielo sopra la Confederazione sarà vietato a tutti i voli provenienti dalla Russia e a tutti i movimenti di aerei con identificativo russo, ad eccezione di quelli per scopi umanitari, medici o diplomatici, a partire dalle 15.00 di oggi.
Per quanto riguarda la situazione umanitaria, gli ucraini potranno entrare in Svizzera senza visto e rimanere nel paese per 90 giorni, ha affermato Keller-Sutter. Essendo rifugiati in fuga da una guerra, non avranno bisogno di presentare un passaporto. La loro situazione dopo i 90 giorni deve ancora essere risolta, ha continuato, aggiungendo che una soluzione sarebbe quella di concedere loro uno statuto S, creato dopo i conflitti nei Balcani. Mai utilizzato finora, offre al suo titolare una protezione temporanea.
In questi giorni la Svizzera invierà circa 25 tonnellate di aiuti umanitari per un valore di otto milioni di franchi verso la Polonia. Il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) mette a disposizione medicamenti e materiale medico di prima necessità provenienti dalla farmacia dell'esercito. Gli aiuti sono destinati alla popolazione ucraina che si trova nel suo Paese e in quelli confinanti. La consegna sarà coordinata dal Corpo svizzero di aiuto umanitario.
La ministra della difesa Viola Amherd ha infine parlato dell'invasione russa come di una svolta nella politica di sicurezza, che solleva importanti domande sulla situazione in Europa. In particolare, per quanto riguarda l'approvvigionamento energetico, possibili movimenti di rifugiati, ma anche attività di influenza e attacchi informatici, ha spiegato Amherd, aggiungendo che questi risvolti vengono attentamente analizzati.
Alla luce dell’intervento militare russo in Ucraina, la Svizzera ha deciso di riprendere le sanzioni adottate dall’Unione europea il 23 e 25 febbraio. Lo ha reso noto poco fa il Consiglio federale, al termine di una seduta urgente.
I beni di una serie di persone e società sono bloccati con effetto immediato e vengono adottate subito una serie di sanzioni finanziarie contro il presidente russo Vladimir Putin, il primo ministro Mikhail Mishustin e il ministro degli esteri Sergey Lavrov.
(Ats, foto Keystone)Chi è seduto al tavolo dei negoziati a Gomel
E' il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov, un fedelissimo del presidente Zelensky, a guidare la delegazione ucraina ai negoziati in Bielorussia nella regione di Gomel. Alla testa della controparte russa, Vladimir Medinsky, consigliere di Putin, ex ministro della Cultura (2012-2020), molto noto per il suo estremo nazionalismo.
Questi gli altri partecipanti alla delicatissima riunione: dal lato ucraino del tavolo David Arakhamia, leader del partito di Zelensky, il vice ministro degli Esteri, Mykola Tochytskyi, già ambasciatore ucraino presso la Ue e poi in Gran Bretagna; Mikhailo Podoliak, consigliere del presidente e in questi giorni drammatici suo instancabile portavoce con i media, Rustem Umerov, uno dei tre deputati eletti a Kiev, Andryi Kostin, vice capo del gruppo di contatto trilaterale (tra Russia, Ucraina e l'Osce ) per un cessate il fuoco nel Donbass.
Per quanto riguarda la delegazione russa, accanto a Medinsky ci sono Alexander Fomin, il generale viceministro della Difesa, Andrei Rudenko, vice ministro degli Esteri dal 2019, dopo tre anni alla direzione del dipartimento che cura i rapporti con le ex repubbliche sovietiche, soprattutto Ucraina, Bielorussia e Moldavia.
Nelle foto dell'incontro non compare Roman Abramovich, fra i più ricchi oligarchi russi, che, secondo il Jerusalem Post, su richiesta di Kiev sarebbe in Bielorussa per partecipare ai negoziati. Il suo portavoce da Londra si è limitato a confermare il suo impegno negoziale senza fornire dettagli specifici. "Anche se l'influenza di Roman Abramovich è limitata - ha aggiunto - si è reso disponibile a fare un tentativo".
Decine di civili morti sotto le bombe a Kharkiv
"Decine di civili sono stati uccisi e centinaia di altri feriti durante i pesanti bombardamenti russi della città di Kharkiv, nell'Ucraina orientale". Lo rende noto su Facebook Anton Herashchenko, consigliere del ministro degli Interni di Kiev. Le truppe di Mosca, aggiunge, hanno bombardato le aree residenziali con missili Grad. "Il mondo intero deve vedere questo orrore! Morte agli occupanti!", conclude.
La centrale nucleare Zaporizhzhya in mani russe. ‘Impianto operativo e radiazioni a livelli normali’
La Difesa di Mosca annuncia che le truppe russe hanno "assunto il controllo delle cittadine di Berdyansk e Enerhodar, nel sudest ucraino, e dell'area attorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhya. L'impianto continua le sue attività", recita un comunicato citato da Interfax. I livelli di radiazioni "sono normali"
Il Consiglio federale in seduta straordinaria
Il Consiglio federale ha indetto per oggi alle 11.30 una seduta straordinaria sulla guerra in Ucraina. Nel pomeriggio verranno rilasciate comunicazioni
Dall'inizio dell'invasione uccisi almeno 102 civili, tra cui 7 bimbi
Almeno 102 civili, tra cui sette bambini, sono rimasti uccisi da giovedì, giorno dell'inizio dell'invasione russa, mentre i feriti sono 304. Lo riferiscono le Nazioni Unite precisando che il bilancio reale delle vittime potrebbe essere molto più alto. «La maggior parte di questi civili è stata uccisa da armi esplosive ad ampio raggio, tra cui il fuoco di artiglieria pesante, lanciarazzi e raid aerei. I numeri effettivi sono, temo, considerevolmente più alti», ha affermato l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Michelle Bachelet, all'apertura del Consiglio dei diritti umani.
Kiev chiede cessate fuoco immediato e il ritiro delle truppe russe
L'Ucraina chiede il ‘cessate il fuoco immediato’ e il ritiro delle truppe russe. Lo afferma la presidenza.
Il capo negoziatore russo annuncia: colloqui al via a mezzogiorno
I colloqui tra Mosca e Kiev nella città di Gomel, in Bielorussia, inizieranno a mezzogiorno (ora locale). Lo annuncia il capo negoziatore russo, Vladimir Medinsky, citato dall'agenzia russa Interfax.
La popolazione di Kiev ‘può lasciare liberamente la città’: lo ha annunciato l'esercito russo.
«L'esercito russo non minaccia la popolazione civile» in Ucraina, ha detto l'ambasciatore russo all'Onu, Vassily Nebenzia, durante la riunione del Consiglio di Sicurezza, accusando nuovamente i media di fornire false informazioni. Mosca sta usando la stessa strategia adottata in passato in Siria, affermando che i soldati di Kiev «usano la popolazione civile come scudo» per giustificare i bombardamenti nei quartieri. Nebenzia ha poi paragonato il governo ucraino all'Isis.
Dal Regno Unito una stretta sui rapporti finanziari con Mosca
«Il governo del Regno Unito adotterà immediatamente tutte le misure necessarie per mettere in atto le restrizioni e vietare a qualsiasi persona fisica o giuridica del Paese di intraprendere transazioni finanziarie che coinvolgono la Banca centrale della Federazione Russa (Cbr), il Russian National Wealth Fund e il ministero delle Finanze della Federazione Russa». È quanto ha annunciato stamane il governo britannico, riferisce il Guardian online.
L'Osce evacua maggior parte componenti della missione speciale in Ucraina
L'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) ha evacuato dal Paese la maggior parte dei membri della sua Missione speciale di monitoraggio in Ucraina, ha affermato la missione in una dichiarazione, secondo quanto riporta la Tass. «La Missione ha completato l'evacuazione della maggior parte dei membri della Missione Internazionale in seguito alla decisione del 25 febbraio", si legge nella dichiarazione. Le sue squadre di monitoraggio a Kharkov e Kherson "rimangono al riparo, a causa dei combattimenti in corso», e le sue squadre di monitoraggio a Lugansk e negli hub di pattuglia di Donetsk «attendono il ritiro attraverso la Federazione Russa».
Il Chief Monitor e l'alta dirigenza della sede centrale di Kiev «rimangono in carica in Ucraina per supervisionare il ritiro della missione rimanente», ha aggiunto la dichiarazione.
Sirene d'allarme in diverse città, anche a Luhansk
All'alba del quinto giorno dell'invasione dell'Ucraina da parte di Mosca, e in attesa dell'incontro tra le delegazioni ucraina e russa, le sirene d'allarme sono suonate in diverse città del Paese. Lo riferisce la Bbc online. Sirene antiaeree sono state udite anche nella regione di Lugansk e Zhytomyr.
Ucraina, Google maps blocca funzioni in difesa popolazione
Google Maps ha bloccato due funzionalità in Ucraina che forniscono informazioni agli utenti in tempo reale, nel tentativo di proteggere gli ucraini. Lo riporta il Kyiv Independent citando dichiarazioni della società. Le funzionalità disabilitate includono la sovrapposizione del traffico in tempo reale di Google Maps e Live Busyness, una funzione che mostra eventuali concentrazioni di persone in una posizione in un momento dato.
Aeroflot annuncia la sospensione tutti voli verso Europa
Aeroflot, a principale compagnia aerea russa, ha annunciato ieri sera la sospensione di tutti i voli verso l'Europa. La compagnia di bandiera russa ha sospeso i voli per l'Europa dopo che l'Unione Europea ha chiuso il suo spazio aereo agli aerei russi a seguito dell'invasione dell'Ucraina da parte di Mosca. «Aeroflot sospenderà i voli della rete di rotte europee dal 28 febbraio e fino a nuovo avviso», afferma la compagnia sul suo sito web.
Corea Sud si unisce alle sanzioni contro la Russia
La Corea del Sud si unisce alle sanzioni internazionali contro la Russia dopo l'invasione dell'Ucraina: il ministero degli Esteri ha comunicato agli Stato Uniti il proposito sul blocco dell'export di materiale strategico verso Mosca e sulla esclusione delle banche dal sistema dei pagamenti Swift. È quanto riporta l'agenzia Yonhap.
Esplosioni a Kiev e Kharkiv, oggi negoziati
Continuano i combattimenti in Ucraina, in attesa dell'avvio dei colloqui tra Ucraina e Russia, previsto in mattina nella città bielorussa di Gomel. «Le prossime 24 ore saranno cruciali per l'Ucraina», ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in una conversazione telefonica con il premier britannico Boris Johnson.
Nuove esplosioni si sono udite a Kiev e a Kharkiv poco dopo le 3 del mattino, dopo alcune ore di calma apparente. Secondo le stesse fonti un missile russo ha colpito un edificio residenziale nel centro di Chernihiv. L'edificio è in fiamme ma ancora non si sa se e quante persone siano rimaste coinvolte. Berdyansk, centro di circa 100mila abitanti nel sud dell'Ucraina sede di una base navale, è nelle mani delle forze russe da ieri sera.