Messo all’angolo dalle rivelazioni dei ‘Fb Papers’, Mark Zuckerberg gioca la carta del ‘rebranding’. ‘Ormai siamo una società di metaverso’, dice.
New York – Facebook prova a voltare pagina. E mentre le polemiche sulle rivelazioni dei Facebook Papers continuano annuncia un nuovo logo in cui sparisce la popolare ‘F’ blu e il cambio di nome: in stile Steve Jobs, Mark Zuckerberg parla per oltre un’ora di metaverso e annuncia solo nel finale la rivoluzione. “C’è un’altra cosa di cui voglio parlare con voi oggi”, ha detto presentando Meta, “nome che deriva dal greco e che significa dopo, al di là” e che riflette - ha spiegato - la centralità del metaverso.
Il nuovo nome cattura al meglio la realtà di Facebook, che include Instagram, Messenger, Quest VR, la piattaforma Horizon VR e altro: “siamo visti come un social media ma nel nostro dna siamo una società che costruisce tecnologia per connettere le persone. Mi auguro che nel tempo saremo visti come una società di metaverso”, ha messo in evidenza Zuckerberg, prevedendo che proprio il metaverso raggiungerà un miliardo di persone nel prossimo decennio. Sarà un posto dove la gente potrà interagire, lavorare e creare prodotti e contenuti in un nuovo ecosistema che potrebbe creare milioni di posti di lavoro per i creatori.
“Siamo all‘inizio del prossimo capitolo di internet e del prossimo capitolo della nostra società", ha aggiunto Zuckerberg spiegando che "Facebook è uno dei prodotti più usati nella storia. E’ un marchio icona fra i social media ma sempre di più non include tutto quello che facciamo. Voglio ancorare il nostro lavoro e la nostra identità a quello che costruiamo andando avanti”. Il cambio del nome ‘corporate’ sarà catturato anche a Wall Street, dove dall’1 dicembre Facebook sarà scambiata con il nuovo ticker ’MVRS’. L’annuncio come primo effetto ha avuto quello di mettere le ali ai titoli della società di Zuckerberg in Borsa, dove è arrivata a guadagnare il 4,3%.
I cambi di nome corporate sono rari ma ci sono dei precedenti, come Google che nel 2015 si è ‘ristrutturata’ sotto la holding Alphabet. I maligni hanno però osservato come il cambio ricorda più quello del gigante del tabacco Philip Morris che nel 2001 è divenuta Altria.
La svolta di Facebook arriva mentre la società è alle prese con quella che secondo molti è la peggiore crisi della sua storia. Le rivelazioni dei Facebook Papers - migliaia di pagine di documenti interni pubblicati - ha scatenato una pioggia di polemiche raccontando una Facebook in cui i profitti sono stati messi al di sopra di tutto, anche della sicurezza degli amici. Una Facebook a conoscenza dei problemi della sua piattaforma e di come il suo algoritmo ha esacerbato le divisioni e l’odio. Rivelazioni che hanno riportato il social nel mirino delle autorità americane, inclusa la Sec, e che hanno alimentato le richieste per uno suo spezzatino.