Nei primi otto mesi dell’anno si registra una crescita del 46% rispetto al 2020 e del 6% rispetto al 2019. Juri Clericetti: ‘Dobbiamo fare ancora di più’
Malgrado i numeri siano più bassi rispetto a Locarnese e Luganese, con quasi 136mila pernottamenti da gennaio fino ad agosto, nella regione Bellinzona e valli ha stabilito «il record assoluto da quando si misurano queste statistiche, ossia dal 1992». Juri Clericetti, direttore dell’Organizzazione turistica regionale Bellinzonese e Alto Ticino (Otr-Bat), è ovviamente soddisfatto di questo risultato, anche se l’intenzione ora è quella di cercare di migliorarsi ulteriormente in particolare promuovendo l’utilizzo delle case secondarie da parte dei turisti: «Dobbiamo fare un passo in più a livello di offerte di letti, cosicché i visitatori restino nella nostra regione almeno una o due notti e non solo per una giornata».
I numeri parlano chiaro: nei primi otto mesi del 2021 i pernottamenti sono cresciuti del 46% rispetto al 2020 e del 6% rispetto al 2019. Analizzando questi dati bisogna considerare che l’anno scorso nei mesi di aprile e maggio era in corso il lockdown, con tutte le strutture ricettive chiuse. Il confronto va quindi piuttosto fatto con il periodo pre-pandemia, ovvero due anni fa. Va poi precisato che anche il 2019, con 130mila pernottamenti, era stato un ottimo anno per la regione Bellinzona e valli, che era addirittura stata quella ticinese cresciuta maggiormente rispetto all’anno precedente. Un confronto con l’anno scorso si può tuttavia fare considerando solo il mese di agosto, visto che gli alberghi erano aperti come lo sono stati quest’anno. E anche in questo caso la crescita è stata molto importante, con il 42% di pernottamenti in più: in numeri assoluti, le notti passate in strutture alberghiere sono state 31’500, un’altra cifra mai raggiunta in passato. A consolidare questo dato vi è anche l’aumento del 30% rispetto al 2019. «Un risultato straordinario, malgrado il fatto che negli ultimi anni abbiano chiuso i battenti più alberghi rispetto a quanti ne siano stati aperti, soprattutto nelle valli», sottolinea Clericetti a ‘laRegione’.
Va detto che la regione Bellinzona e valli presenta numeri assoluti nettamente inferiori rispetto ad esempio al Locarnese dove nei primi otto mesi dell’anno sono stati registrati un milione e 100mila pernottamenti. Per il direttore dell’Otr-Bat ciò non significa però che la regione sia meno attrattiva rispetto ad altre: «Nella nostra regione abbiamo circa un decimo degli alberghi presenti nel Locarnese», spiega. E infatti la proporzione è circa questa se si considera il numero totale di pernottamenti. Insomma, nella regione Bellinzona e valli «ci sono ancora poche strutture ricettive», ma l’intenzione è quella d’incrementarle: «La nostra strategia mira a mettere a disposizione del turista un numero maggiore di letti, ad esempio promuovendo le case secondarie». Un settore, quello paralberghiero, pure in costante crescita: nel 2020 i pernottamenti in rustici, chalet o case di vacanza è aumentato del 25% rispetto all’anno precedente e anche per quest’anno «la tendenza è al rialzo». In questo senso l’Otr-Bat ha appena lanciato un’iniziativa – rivolta in una prima fase ai possessori di rustici in Valle di Blenio – per stimolare i proprietari di case secondarie a metterle a disposizione dei turisti d’Oltralpe, ma anche degli autoctoni. Un settore con «un grande potenziale» per aumentare la capacità ricettiva. «L’apertura di nuovi alberghi (come ad esempio il Sun Village ad Acquarossa) ben venga, ma non basterà per implementare lo sviluppo turistico della regione», rileva Clericetti. «Dobbiamo quindi cercare di mettere a disposizione altre forme di accoglienza».
Oltre all’accoglienza, vi sono poi gli attrattori turistici. «E per la nostra regione si tratta in particolare della Fortezza di Bellinzona che pure presenta numeri in continuo rialzo». Infatti, da gennaio a settembre i visitatori sono cresciuti del 35% rispetto al 2020 e del 20% rispetto al 2019. Concretamente, nei primi otto mesi dell’anno, 50mila persone (paganti) hanno visitato i castelli, alle quali bisogna aggiungerne altre 20-30mila che hanno semplicemente fatto una passeggiata, senza visitare musei e mostre. Anche in questo caso si tratta dunque di «un ottimo risultato».
Molti visitatori sono però turisti di giornata che si recano a Bellinzona in provenienza da Locarno, Lugano o dal resto della Svizzera ad esempio per visitare il mercato o la Fortezza e poi ritornare a casa o in un albergo di un’altra regione. Un turismo di giornata che «genera sicuramente un indotto per l’economia locale non indifferente», afferma Clericetti. Tuttavia, «l’obiettivo dell’Otr-Bat a lungo termine è quello di riuscire a far rimanere i visitatori nella nostra regione almeno una notte o due». Infatti le attrazioni, come detto, ci sono e «grazie a promozioni mirate come quella relativa al Treno Gottardo della Südostbahn, che percorre la linea ferroviaria panoramica di montagna, i turisti hanno la possibilità di approfittare maggiormente di tutte le nostre offerte sul territorio», ricorda il direttore dell’Otr-Bat. Resta il fatto che «a livello di pernottamenti vi è ancora un ampio margine di miglioramento».