Interrogazione del deputato liberale radicale al governo. Nel frattempo, le Ferrovie rispondono sui disagi degli ultimi giorni: 'Maltempo e cantieri'
“Treni soppressi senza sostituzione, ritardi ripetuti e duraturi, treni sovraccarichi anche in periodi di emergenza Covid, panne tecniche… la lista è lunga. Per questo si chiede al governo, trattandosi di qualità del trasporto pubblico, di voler intervenire presso le Ferrovie federali svizzere al fine di ottenere dati certi, oggettivi e giustificazioni”. Il deputato del Partito liberale radicale Matteo Quadranti - «davanti a questi continui disservizi», come spiega alla ‘Regione’ - non ci sta e interroga il Consiglio di Stato perché «in uno dei principali assi del transito ferroviario svizzero, il Mendrisiotto, pare essere tra i distretti ticinesi più penalizzati». Con una conseguenza non indifferente, annota il granconsigliere Plr: «I problemi che si verificano nel Mendrisiotto a cascata si riverberano anche sul Luganese e sul Bellinzonese, provocando disagi che mi sono stati segnalati da diversi utenti che non sono soddisfatti del servizio». Il distretto più a sud del cantone «è già una regione dimenticata da Alptransit, questi continui disagi ci penalizzano oltremisura» annota ancora un Quadranti che, quindi, passa all’azione.
Nell’interrogazione inoltrata oggi al Consiglio di Stato il deputato liberale radicale chiede, prendendo in esame gli ultimi sei mesi relativi alla tratta Chiasso-Arth Goldau e Arth Goldau - Chiasso, “di indicare quanti sono stati i treni, suddivisi in Eurocity, Intercity, regionali/Tilo soppressi, quali sono le motivazioni della soppressione e perché non sono stati sostituiti”. Motivazioni che vengono chieste, analoghe, anche per tutti i treni con ritardi superiori ai 15 minuti. Esaurito il capitolo ritardi, Quadranti chiede delucidazioni in merito alle panne tecniche all’origine dei problemi che hanno riguardato recentemente alcuni convogli e chiede al governo di attivarsi per scoprire “quali sono le maggiori problematiche presentatesi, se si sta facendo qualcosa per evitarle in futuro e dove vengono riparate queste panne”.
In caso di soppressioni o ritardi, lapalissiano, si creano affollamenti su quelli che rimangono che magari si smaltiscono in diverso tempo riempiendo altri convogli. Quadranti quindi chiede “come si pongono le Ffs in relazione alle misure di protezione Covid e per quanto riguarda semplicemente la qualità del servizio”. Soppressioni o ritardi, va da sé, portano anche alla possibilità di chiedere un risarcimento. “Come in altri Paesi le Ffs risarciscono parzialmente e a determinate condizioni i passeggeri in casi di ritardo superiore a ben 60 minuti - scrive il deputato del Plr - mentre in Inghilterra già dai 30 minuti vi è il 50% di rimborso e dopo i 60 minuti o la perdita di coincidenze scatta il rimborso intero. Le Ffs non ritengono di dover rivedere la loro politica di risarcimento verso i passeggeri, ad esempio riducendo il minutaggio di ritardo che dà diritto al rimborso e incrementando l’entità del rimborso visti soprattutto i prezzi elevati a cui non corrisponde sempre un’elevata qualità?”.
Infine, Quadranti chiede se “per questi problemi vi siano responsabilità ad esempio dovute a treni in provenienza dall’Italia e se si sta facendo qualcosa con le Ferrovie di Stato italiane per evitarli, ridurle o se sono previste misure per garantire una pronta sostituzione dei treni”.
Le risposte arriveranno. Intanto, abbiamo interpellato le Ffs in merito ai casi più recenti, vale a dire a ritardi e soppressioni di treni provenienti da sud verificatisi in questi ultimi giorni. Eventi che, nella risposta alle nostre domande, le Ffs spiegano essere “slegati l’uno dall’altro e in larga parte causati dal maltempo o da un importante cantiere che abbiamo nel Mendrisiotto”. Il servizio stampa delle Ferrovie ci fornisce anche una panoramica generale che parte dal “cantiere Balerna-Mendrisio con soppressione, programmata e comunicata con una nota stampa del 29 luglio, di alcuni Tilo S10 Mendrisio-Chiasso e Tilo RE80 Lugano-Chiasso: questo cantiere può generare ritardi di pochi minuti, solitamente riassorbiti durante il tragitto”. Ieri, il 4 agosto, “ci sono state due grandi perturbazioni legate ad allagamenti tra Varese e Gallarate e tra Como ed Albate-Camerlata; per questo motivo sono stati soppressi diversi treni. Questo fatto ha generato diversi ritardi”. Questa mattina l’EC 314, che a Lugano sarebbe dovuto partire alle 10:30 direzione nord, “ha maturato un ritardo superiore ai 30 minuti in Italia a causa di un guasto all’infrastruttura tra Seregno e Como; nello stesso guasto sono incappati anche due Tilo RE80”. Più in generale, conclude la risposta delle Ffs, “i treni EC per e dall’Italia subiscono ritardi fino a 30 minuti per i controlli Covid da parte delle autorità italiane. Le autorità svizzere e italiane sono da tempo in contatto per trovare una soluzione”.