Il Cc ha avallato le 5 proposte municipali, anche quella leghista: per il neo consigliere comunale rischio incompatibilità essendo membro della Gestione?
Dopo le turbolenze che hanno contraddistinto la seduta d’insediamento del nuovo Legislativo cittadino lo scorso 18 maggio, la designazione dei rappresentanti nel Consiglio direttivo dell’Ente autonomo Bellinzona Sport ha nuovamente tenuto banco in apertura dell’odierna seduta di Consiglio comunale. Legislativo tornato a riunirsi a Palazzo Civico, ma a porte chiuse, dopo la lunga parentesi al Ciossetto di Sementina resasi necessaria per assicurare il distanziamento sociale. Seduta aperta peraltro con una breve fase introduttiva, invero caciarosa, per l’utilizzo del nuovo sistema di voto elettronico a suo tempo proposto da una mozione dei Verdi. Ad aprire le danze il Movimento per il socialismo che con una lettera inviata all'Ufficio presidenziale chiedeva l'annullamento di tutte le nomine dei Consigli direttivi degli enti autonomi decise il 18 maggio, ritenendo inadatto il metodo di proposta e scelta dei candidati; tuttavia la richiesta d’inserire il tema all’ordine del giorno è stata silurata con 42 no e 6 favorevoli. Pendente nel frattempo una mozione collettiva, sempre dell’Mps, che chiede di modificare il sistema di nomina dei Direttivi dei cinque enti autonomi.
Sei settimane fa dai banchi di Ppd e Verdi/Fa/Mps/Pop erano partite diverse critiche rispettivamente sull’inopportunità di avere troppi municipali nei Direttivi degli enti autonomi e sulla procedura di candidatura e nomina sin qui adottata. Ritirata in quel frangente, e rinviata a oggi, la nomina per l’Ente Sport, nel frattempo l’Esecutivo ha fatto un passo indietro, anzi due, avendo rinunciato a presentare le candidature dei municipali rieletti Giorgio Soldini (primo presidente dell’ente al momento della sua nascita nel 2013 e oggi responsabile del Dicastero anziani e ambiente che si occupa della manutenzione regolare degli impianti sportivi) e Mauro Minotti, presidente durante la passata legislatura e che intendeva organizzare un adeguato passaggio di consegne al nuovo presidente che sarà (di diritto, in base allo statuto) il neo municipale liberale-radicale Fabio Käppeli essendo capodicastero Finanze, economia e sport.
Al posto del popolare-democratico Soldini e del leghista Minotti il Municipio ha proposto, su indicazione dei rispettivi partiti, l’azzurro Andrea Rotanzi (che era già membro durante la passata legislatura) e il leghista Sacha Gobbi; per la sinistra è stata riproposta Maruska Vanza e per il Plr il neo consigliere comunale e capogruppo Damiano Stroppini. Così facendo il Ppd passa da due a un solo rappresentante e il Plr da uno a due. Tutte le proposte sono state votate dal plenum a larga maggioranza; un po’ meno (33 sì, 14 no e 7 astenuti) quella di Gobbi, coordinatore sezionale della Lega, neo consigliere comunale e membro della Commissione gestione preposta alla vigilanza sugli enti autonomi. La critica mossagli – per primo dal capogruppo Ppd Paolo Locatelli, che ha sollevato il rischio d'incompatibilità – è quella di aver voluto un poltrona nel Direttivo pur sapendo che molto probabilmente dovrà controllare se stesso.
Il legislativo ha successivamente concesso due crediti di 640mila franchi e 465mila franchi per ristrutturare e ampliare l’ex casa comunale di Moleno e, rispettivamente, realizzare alcune migliorie nei locali occupati dalla Polizia comunale a Palazzo Civico. Nel primo caso la rinnovata struttura, che già l’ex Municipio di Moleno aveva previsto incaricando allora un architetto, comprenderà al pianterreno una sala multiuso di 40 metri quadrati, una cucina e un servizio igienico; così facendo sarà finalmente dato un tetto alle associazioni del circondario nord che potranno organizzare delle attività e riunirsi. Nel secondo caso saranno ampliati gli spogliatoi (consentendo una separazione uomini/donne oggi assente), separati gli uffici amministrativi dall’accesso dell’utenza e realizzate le misure antincendio nel vano scala. Criticata da Maura Mossi Nembrini (‘Più donne’) la decisione municipale di affidare al Dicastero opere pubbliche la progettazione delle due opere, anziché affidarla a professionisti privati attivi sul territorio e specialisti in materia. «Si tratta d'investimenti relativamente contenuti», ha risposto il sindaco Mario Branda: «Lo spunto s’inserisce comunque nella riflessione, in atto, sui compiti del Dop e su cosa sia opportuno fare in casa e quanto invece appaltare». Gabriele Pedroni (Ppd) ha evidenziato come l’intervento nei locali Polcom sia un «cerotto al problema irrisolto di realizzare l’attesa (da diversi anni ormai) centrale comunale per gli enti di pronto intervento», struttura prevista al Seghezzone di Giubiasco e nella quale tuttavia al momento non è prevista la Polcom bensì Croce Verde, Pompieri, Protezione civile e Amb.
Pollice verso infine a tre mozioni su cinque che chiedevano misure per incentivare l’uso della bicicletta e del trasporto pubblico, come pure una differente pianificazione degli spazi in funzione del cambiamento climatico. Passata con 51 sì, 2 no e un astenuto la mozione dell’ex consigliera comunale socialista Isabella Zanini che proponeva d’introdurre un servizio serale su chiamata per il trasporto pubblico nelle zone meno servite. Ok giunto considerato anche che Municipio e Commissione della gestione hanno mostrato interesse per un approfondimento, tenendo però presente che dal 2014 il Trasporto pubblico del Bellinzonese è stato sensibilmente potenziato, recentemente anche nelle due aree indicate dalla mozionante, ossia Val Morobbia e collina di Vigana-Paiardi fra Camorino e Sant’Antonino. Peraltro la soluzione proposta – ha evidenziato il vicesindaco Simone Gianini – rischia di essere più cara di un servizio regolare, da qui la necessità di monitorare l’efficacia dei potenziamenti più recenti, prima d’introdurne di nuovi; la Gestione ha invece suggerito di procedere con una sperimentazione per la durata di sei mesi in Val Morobbia. Sorte positiva anche per la mozione, dei Verdi, affinché si acceleri e potenzi la realizzazione di parcheggi per biciclette sicuri ed elettrificati; il Municipio ha ribadito che si sta andando in questa direzione ma il plenum non gli ha creduto. Infine l’assist offerto dall’Unità di sinistra ha fatto la differenza e grazie anche al Plr la proposta è passata con 33 sì, 17 no e 2 astenuti.
Quanto alla pianificazione degli spazi pubblici, la maggioranza del plenum con 32 no, 21 sì e un astenuto ha ritenuto che alcune misure suggerite dalla mozione dei Verdi siano già in linea con il Programma di azione comunale (Pac), ma non quella che suggeriva l’inserimento, nelle norme di attuazione del Piano regolatore, di un vincolo di piantagione e promozione dei microclimi su sedimi privati anche già edificati. Su questo punto l’ha spuntata il parere della Commissione del Piano regolatore che a maggioranza invitava a respingere la mozione invocando il rispetto della proprietà privata in un contesto bellinzonese fra l’altro caratterizzato da sponde montane boschive e dall’area fluviale.
Pollice verso (29 no e 24 sì) anche alla mozione verde che chiedeva di finanziare fino al 50% gli abbonamenti Arcobaleno per le famiglie dei ceti medio e basso e di reintrodurre i sussidi comunali per l’acquisto di biciclette elettriche. Infatti gli aiuti comunali attualmente previsti – ha invano annotato il mozionante Ronnie David – sono minimi, pari al 7,5% contro il 50% per esempio riconosciuto a Paradiso. Silurata (46 no e 7 sì) l’ultima mozione, chiedente incentivi ai dipendenti comunali premiando con due ore di lavoro in meno alla settimana quelli che usano la bici per spostarsi da e verso casa.