Losone, la moratoria cantonale sulle nuove zone edificabili affossa le intenzioni del Municipio e scontenta (fra gli altri) Film Festival e Accademia Dimitri
È tutto sbagliato, è tutto da rifare. Bisogna parafrasare il grande Gino Bartali, per tradurre in poche parole il colpo di spugna tracciato dal Tribunale amministrativo sulla pianificazione del comparto dell'ex Caserma di Losone. Un Tram che con una doppia sentenza boccia la variante di Pr approvata dal Consiglio comunale e poi confermata dal Consiglio di Stato, ma anche il “sistema” delle autorizzazioni provvisorie concesse dal Municipio per l'utilizzo di spazi da parte di terzi nel comparto. In concreto: fra pochi mesi tutti dovranno sbaraccare – a partire dall'Accademia Teatro Dimitri – e il Municipio rimboccarsi le maniche per ripartire con il suo cammino pianificatorio. Il sindaco Ivan Catarin, interpellato dalla “Regione”, si limita a confermare la situazione di impasse e annuncia che «con il Municipio se ne discuterà martedì sera. I temi sono sostanzialmente la pianificazione, ma anche l'uso provvisorio di alcuni spazi. Con l'aiuto del nostro giurista cercheremo di capire se vi siano margini per un ricorso al Tribunale federale». La comunicazione delle decisioni del Tribunale amministrativo è giunta lunedì in giornata dalla sezione della Lega dei Ticinesi di Losone, a firma Beatrice Duca.
La legge c'è e va rispettata da tutti «e l'ente pubblico è il primo a dover dare il buon esempio, se no perde di credibilità». Lo sostiene uno dei ricorrenti che con le sentenze del Tram ha in pratica fatto “bingo”. La ricorrente ricorda che «i ricorsi vertono sulla moratoria, in Ticino, riguardante nuove zone edificabili. Il sedime, attualmente, non è edificabile. Il Consiglio di Stato era di avviso opposto, mentre il Tribunale cantonale amministrativo ha semplicemente applicato la legge, riconoscendo che il sedime non è mai stato azzonato a livello di Piano regolatore, che è evidente un vuoto pianificatorio perché si tratta di una “zona bianca” e quindi ciò che ha fatto il Comune, supportato dalla Sezione della pianificazione del Cantone, è creare una nuova zona edificabile, cosa invece vietata dalla Legge federale». In sostanza la pianificazione del comparto viene annullata e il malloppo torna al mittente.
C'è poi, come detto, una seconda sentenza del Tram, arrivata lunedì, che riguarda le autorizzazioni provvisorie per l'occupazione degli spazi dell'ex Caserma rilasciate dal Municipio. Il Comune ha permesso infatti all'Accademia Dimitri di prendere possesso di ampie superfici, ha affittato parte dei magazzini a privati per depositi e ha creato una zona rifiuti con la posa di alcune benne. «Avevo chiesto al Municipio di cessare immediatamente questo tipo di utilizzi fintanto che non ci fosse una pianificazione o una procedura edilizia. Ma il Municipio, basandosi sulla provvisorietà e su un presunto interesse pubblico preponderante, aveva in pratica confermato le sue intenzioni, sostenendo che comunque la nuova pianificazione sarebbe stata approvata», dice la ricorrente. «Dopo un primo ricorso al Consiglio di Stato, il presidente dello stesso aveva appoggiato l'agire del Municipio, ma in seguito il Tram ha ricordato che esiste un vuoto pianificatorio, che non stiamo parlando di una zona edificabile e che prima di utilizzare i sedimi è necessario pianificare e procedere con una procedura di rilascio della licenza edilizia». Essendo stati i primi a sollevare la questione, i vicini ricorrenti non sono quindi tenuti a sopportare utilizzi abusivi, «a maggior ragione se commessi da un ente pubblico», rileva la ricorrente. Il presidente del Consiglio di Stato è pertanto tenuto ad ordinare il divieto di uso della caserma, e tutti devono sloggiare. Avranno un certo periodo di tempo, ma alla prossima scadenza delle autorizzazioni provvisorie lo dovranno fare.
Un ultimo elemento importante viene sottolineato dalla ricorrente, e cioè che «la sentenza del Tram è particolarmente significativa perché è la prima che tratta la modifica di zona delle “zone bianche": quelle prima di utilizzo federale.
Importante e significativo anche il fatto che il Tribunale amministrativo si sia determinato in tempo di record: una settimana dopo lo scambio di allegati. Questo, quando generalmente le sentenze richiedono mesi, se non anni.
Raphaël Brunschwig, direttore operativo del Locarno Film Festival, ricorda che il Base Camp all'ex Caserma è in via di pianificazione: «Il Base Camp è uno dei progetti più avvincenti e dinamici promosso negli ultimi anni. Un progetto che porta nel Locarnese un importante numero di istituzioni culturali e un numero importante di giovani creativi svizzeri, i quali non solo fruiscono di tutto quanto il Festival può offrire loro, ma che al contempo contribuiscono ad arricchirlo». L'ipotesi di una cancellazione dell'edizione 2021, per una questione di opportunità, dovrebbe essere comunque scartata.
«È un problema serio», secondo la presidente del Cda Wilma Minoggio, anche per l’Accademia Dimitri, forte di accordi trimestrali con il Comune e già in corsa per il nuovo Master al via da settembre. «Gli spazi a Verscio sono limitati e le misure per arginare la diffusione del coronavirus hanno acuito ulteriormente il problema». Per il Master sarà necessario cercare e trovare in fretta delle alternative.