La maggioranza del Consiglio comunale fa suo il progetto di Casate. Ma i contrari da Destra e Sinistra non desistono e non escludono un referendum
Cosa viene prima? Il nucleo storico o gli alloggi per gli anziani del paese? Messa così, a Novazzano lunedì sera il Consiglio comunale a maggioranza ha dato la precedenza ai secondi, mettendo sul tavolo i 2 milioni e 216mila franchi utili a definire la progettazione del complesso residenziale previsto in zona Casate, nelle vicinanze di Casa Girotondo. La decisione, pur sottoscritta da 22 consiglieri su 28, potrebbe, però, lasciare degli strascichi. All'indomani, infatti, c'è già aria di referendum. Sul fronte dei contrari - i 6 'no' sono arrivati dai banchi di Insieme a Sinistra e Lega, alleate sul tema pure in contrasto con i loro stessi municipali - non si esclude di coinvolgere la popolazione: una riflessione adesso si impone.
L'esecutivo, per il momento, si porta a casa il risultato. Che non tutti fossero convinti dal progetto e dalla sua collocazione (soprattutto) lo si era già capito dai rapporti consegnati dalle Commissioni gestione e opere pubbliche. Due fronti che si sono delineati in modo netto anche nel corso della seduta consiliare. Gli argomenti, a entrambi, non mancavano di certo. E tali sono rimasti. Per i fautori degli alloggi - in sostanza, Ppd-Gg-Verdi liberali e Plr - non solo si va a rispondere a una esigenza certificata da due sondaggi in quattro anni - oltre una trentina le famiglie interessate -, ma si coglie l'opportunità di consolidare servizi e intesa con la casa par anziani e il centro Atte. Come dire che si è visto giusto.
Per chi si è messo di traverso - non tanto al principio, quanto alla soluzione - le perplessità suscitate sono, invece, diverse: da un lato, in effetti, appare ottimistica la previsione di affittare tutti gli appartamenti, dall'altro quei 101 posteggi sembrano eccessivi. I veri nodi, però, sono altri: c'è il sacrificio di quei 9mila metri quadri di verde a Casate (che pesa in particolare a Sinistra) - terreno acquistato nel 1988 dal Comune per 1,6 milioni - e c'è il rischio di trascurare il 'cuore' del paese. Tanto più, si è evocato, che ci sono 250 compaesani - i firmatari di una petizione - che sollecitano l'esecutivo a prendersi cura del nucleo; negli occhi il degrado che pervade ormai la corte Belvedere, giusto a due passi dalla Casa comunale. Morale: meglio sospendere il progetto in esame e ragionare sulle alternative. Che i contrari hanno individuato proprio in quella porzione del centro di Novazzano: gli alloggi (e non solo) starebbero bene lì, si è fatto capire. E poi, si è rilanciato, che urgenza c'è?
A sgombrare il campo ci ha pensato, quindi, il sindaco Sergio Bernasconi. «Casate - ha ribadito - rappresenta la soluzione migliore». Del resto, ha chiarito ancora, la salvaguardia del nucleo è sul tavolo dell'esecutivo. Anche il partito del sindaco, il Ppd, è convinto della necessità di ridare «vita e decoro» a quella parte del paese. Non a caso, ha informato Bernasconi, «abbiamo chiesto al nostro pianificatore di valutare se le norme in vigore sono attuali; e siamo in attesa di una risposta». Il punto? La tutela sì, l'inserimento degli alloggi per anziani autosufficienti in quel luogo no.
Condurre in porto questa operazione per il Comune significherà, va detto, un investimento importante, che ad oggi si stima in circa 17 milioni di franchi (questo è l'indirizzo). Troppi, stando alle voci critiche, a fronte di un intervento che definiscono non sociale e che vedono Sinistra e Destra sulla stessa barca. Una ragione in più, rilanciano, per fermarsi a riflettere e coinvolgere Fondazioni o Cooperative abitative che potrebbero essere interessate a un ripensamento dei contenuti del nucleo. Per la maggioranza della Gestione, per contro, i conti tornano, anche se per assicurarne la sostenibilità, si annota, si dovranno prospettare affitti più elevati del 10-15 per cento per i tre stabili che si prevede di realizzare subito. In ogni caso, si fa osservare, le pigioni saranno "sempre al di sotto di quanto offerto dal mercato". In questo modo, rilanciano i favorevoli, si concretizzerà ciò che si è pianificato negli ultimi 40 anni.
Sugli alloggi per anziani, insomma, nell'aula consiliare il compromesso proprio non si è trovato. Votato e archiviato? Per saperlo adesso non resta che attendere la prossima mossa dei contrari.