Il progetto cantonale è ancora in corso, ma c'è malcontento tra i comandanti per la prospettiva di nuovi compiti e agenti in servizio 24 ore su 24
Le polizie strutturate che non saranno in grado di adeguarsi alle proposte di nuovi compiti da assumere e di garantire un servizio 24 ore su 24 rischiano di essere cancellate. Apriti cielo! La comunicazione di tale prospettiva si è affacciata la scorsa settimana in seno a una riunione del Consiglio dei comandanti ‘Regione 3’, ossia dei capi delle 7 polizie strutturate del Luganese: Malcantone Est, Malcantone Ovest, Ceresio Sud e Ceresio Nord, Vedeggio, Torre di Redde in Capriasca e Collina d’Oro.
Il progetto della riforma della polizia (Ticino 2020) è in pieno svolgimento con i due relativi gruppi di lavoro all’opera. Eppure, l’ipotesi – per ora, appunto, ancora tale – suscita già qualche allarmismo. Giancarlo Seitz, capodicastero Polizia ad Agno, difende le peculiarità della polizia strutturata Malcantone Est. «Siamo attivi da nove anni e con successo i nostri agenti svolgono un servizio di prossimità di grande efficacia, con la presenza sul territorio, vicini alla popolazione, ai Comuni. Non deve esserci nessuna rivalità fra Polizia cantonale e Polizia comunale. Le polizie strutturate devono essere maggiormente riconosciute per l’operato che si sono conquistate sul campo». La prospettiva di maggiori competenze e di un servizio 24 ore su 24 viene percepito da molti comandanti da noi interpellati – ma che tuttavia preferiscono non rilasciare dichiarazioni, ritenendolo ancora prematuro visto che lo stato dell’arte della riforma è ancora in pieno svolgimento e ancora non sono stati adottati orientamenti definitivi – un limite all’attività di sicurezza sul territorio, con il timore di avere in futuro agenti perlopiù impegnati all’interno dell’ufficio a redigere verbali, anziché all’esterno. Naturalmente, inoltre, se ognuna delle sette Regioni di polizia comunale del Luganese dovesse garantire un servizio notturno, si ridurrebbero gli effettivi a disposizione nelle ore diurne.
Intanto, sul tema della riforma della polizia ticinese, Luca Filippini, segretario generale coordinatore del Dipartimento istituzioni e presidente del Gruppo di Lavoro che sta mettendo a punto la nuova proposta di legge, in un’intervista apparsa sull’ultimo numero del ‘Mattino della domenica’, alle precise domande: “Il ruolo delle Comunali sarà modificato? Chi garantirà la copertura H24? Il numero minimo per un corpo di Polizia comunale aggregato sarà aumentato?”, la risposta è stata la seguente: “Si auspica una chiara e notevole rivalutazione del ruolo delle Comunali, che da attori con competenze oggi molto limitate – e certo non corrispondenti alla formazione e alle competenze dei loro agenti – dovrebbero poter passare a ruoli maggiormente responsabilizzanti, di primo piano e direttamente percepibili da parte dei cittadini contribuenti. A seguito di un lavoro preparatorio dell’Associazione dei Comuni ticinesi è emerso il focus delle polizie comunali sulla prossimità. A dipendenza delle scelte che verranno fatte in sede di discussione politica che seguirà, sia il numero minimo di agenti sia i gradi di copertura del territorio sulle 24 ore potranno subire degli adattamenti, così come in parte già previsto dal primo progetto del 2019. Senza poter qui fare delle anticipazioni (per ovvi motivi), è in ogni modo sin d’ora altamente probabile che si confermerà imperativo un aumento significativo del numero minimo di agenti rispetto alla situazione attuale, a garanzia di una maggiore professionalizzazione nella gestione dei corpi”.
Anche il numero di agenti a disposizione di ognuna delle polizie strutturate è un tema. Sin dalla loro nascita, i corpi sarebbero stati destinati ad aumentare in termini di effettivi, con un crescendo fino a oltre 15 agenti. Oggi, guardando solo al Luganese, ci sono tuttavia polizie strutturate con meno di dieci agenti. Si andrà dunque verso accorpamenti di più polizie strutturate? Anche questo argomento si fa avanti tra gli addetti ai lavori, ma occorre naturalmente attendere. Quanto? I tempi di conclusione del progetto di Polizia cantonale 2020 – ha dichiarato nella stessa intervista, Luca Filippini – vengono indicati attorno al 2023. Vanno infatti calcolati non solo i tempi tecnici ma anche quelli politici. E a tal proposito va menzionata la recente iniziativa parlamentare generica “Per una migliore organizzazione della polizia in Ticino” (primo firmatario Raoul Ghisletta, Ps) che propone una polizia unica, organi cantonali e regionali per orientare l’attività della Polizia cantonale (consiglio cantonale di pilotaggio della sicurezza pubblica e consigli regionali di sicurezza pubblica) e agenti di sicurezza comunali non armati con compiti locali specifici.