Gli esperti della Confederazione evidenziano la tendenza al ribasso di infezioni, ricoveri e decessi, ma ancora tesa la situazione delle cure intense
Gli esperti della Confederazione sono moderatamente ottimisti circa l'evoluzione dell'epidemia di Covid-19 in Svizzera, anche se preoccupano le varianti del virus, in particolare quella "inglese", mentre finora non è stata trovato alcun caso di quella "brasiliana". Per questo le misure di protezione rimangono indispensabili.
Per Patrick Mathys dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) si nota una tendenza al ribasso di infezioni, ricoveri e decessi, ma non sono ancora le cifre che ci attendiamo. La situazione a livello di cure intense rimane infatti ancora tesa. Per essere più tranquilli, bisognerebbe arrivare a circa 300 casi al giorno.
Christoph Berger, presidente della Commissione federale per le vaccinazioni (CFV), ha dichiarato che i cantoni dispongono ora di direttive in merito alla vaccinazione del personale sanitario, anche perché in questo caso si notano differenze di approccio. I Cantoni devono tenere conto di alcuni criteri quando decidono di vaccinare il personale di cura, come l'importanza sistemica di questa persona o il grado di esposizione al virus. Ogni dose data a un membro del corpo sanitario è infatti una dose in meno per una persona a rischio, ha spiegato.
Per quanto attiene alle donne incinte, Berger ha sottolineato che al momento non si raccomanda la vaccinazione, visto che gli studi eseguiti dai produttori sul vaccino hanno escluso questo gruppo di persone. Tuttavia, in casi singoli e motivati è possibile procedere a un'immunizzazione. Ad ogni modo, le indicazioni potranno cambiare nei prossimi mesi quando si avranno maggiori dati sulle donne in stato interessante.
Sul fronte dei vaccini, Nora Kronig dell'UFSP ha affermato che la situazione viene osservata da vicino, soprattutto in merito al rallentamento delle forniture da parte di Pfizer/BioNtech. Tutto ciò crea incertezza e difficoltà per i Cantoni a livello di pianificazione delle vaccinazioni. Al momento, sul nostro territorio ci sono 135 mila dosi di vaccino (500 mila quelle previste per gennaio). Da febbraio dovrebbero giungere in Svizzera un milione di dosi, se tutto va come previsto, e col tempo il ritmo delle vaccinazioni dovrebbe aumentare. L'obiettivo del Consiglio federale è vaccinare la maggior parte della popolazione in Svizzera che desidera farlo entro l'estate.
Martin Ackermann della Task Force del Consiglio federale ha ribadito di essere soddisfatto dal comportamento della popolazione durante le feste natalizie, ciò che ha impedito il temuto incremento delle infezioni. Tuttavia, la task Force è preoccupata dalle mutazioni del virus presenti in Svizzera, soprattutto dalla variante "inglese", molto più contagiosa. In marzo, stando alle nostre stime, questa variante rischia di diventare predominante nei nuovi casi di infezione. Per questo motivo bisogna continuare a seguire le regole igieniche di base e limitare i contatti, ha sottolineato lo specialista.
Ad ogni modo, secondo Ackermann non si sa ancora se la nuova variante sia anche più letale del "normale" virus. Di sicuro è sensibilmente più contagiosa, ciò che potrebbe sfociare in un maggior numero di ricoveri e di decessi nelle prossime settimane. Anche se il tasso di riproduzione si abbassa, il numero di infezioni dovute alla mutazioni cresce, ciò che incita alla prudenza. Insomma, isolamento e quarantena vanno mantenuti.