L'associazione "mantello" del settore dell'aviazione ritiene il danno economico delle restrizioni ai viaggi sproporzionato rispetto all'efficacia
Aerosuisse, l'associazione "mantello" del settore dell'aviazione, chiede che non venga imposta la quarantena ai viaggiatori qualora risultino negativi al test contro il coronavirus.
In una nota odierna, riferendosi a quanto sostenuto dai maggiori partiti nel fine settimana, Aerosuisse fa notare che praticamente tutti i viaggiatori che entrano in Svizzera dovrebbero essere posti in quarantena per cinque giorni, anche se risultano negativi alle analisi.
Aerosuisse sostiene un aumento dei test all'entrata, a patto però che in caso di risultato negativo la quarantena non venga applicata. Il danno economico causato dalle restrizioni di viaggio, tra cui figura anche la quarantena, è sproporzionato se paragonato all'efficacia di simili misure.
Un risultato negativo del tampone, come agli anticorpi, dovrebbe quindi bastare per abbreviare o evitare completamente il periodo di isolamento. Aerosuisse propone che questi test siano effettuati prima della partenza, anche per evitare la diffusione del virus durante il viaggio. Un'esenzione dall'obbligo della quarantena dovrebbe applicarsi anche alle persone vaccinate che possono provare, esibendo un documento ufficiale, di essersi fatte immunizzare.
Aerosuisse domanda inoltre al Consiglio federale di coordinare il proprio approccio a questo problema a livello internazionale. Il traffico aereo non si riprenderà senza una cooperazione a livello globale.