Il 62enne bernese, esponente dell'Udc è stato eletto con 178 voti su 183 schede valide. Succede a Isabelle Moret
Il bernese Andreas Aebi è il nuovo presidente, per un anno, del Consiglio nazionale. Il democentrista è stato eletto oggi dal plenum con 178 voti su 183 schede valide. Succede alla vodese Isabelle Moret (PLR), che lo scorso anno aveva ottenuto un record di 193 voti.
Il 62enne è il 28mo rappresentante del canton Berna a ricoprire questo incarico, dopo Christa Markwalder (PLR) nel 2015/2016, e il 20mo membro del suo partito ad essere eletto primo cittadino del Paese. È stato preceduto da Jurg Stahl (ZH) nel 2016/2017.
Dopo i ringraziamenti di rito al plenum, al cantone, al partito e alla famiglia, nel suo discorso di investitura Aebi, visibilmente commosso, ha voluto puntare su tre parole chiave, che in tedesco iniziano con la lettera zeta: coesione, fiducia e soddisfazione (Zusammenhalt, Zuversicht, Zufriedenheit).
Esprimendosi in italiano, il neoeletto ha poi affermato che "la questione dei frontalieri in Ticino e la virulenza con cui la pandemia ha colpito il cantone a sud delle Alpi hanno mostrato che dobbiamo tener conto delle esigenze di tutte le regioni".
Aebi ha detto di sperare vivamente che nei prossimi giorni il Parlamento trovi soluzioni eque, efficaci e rapide per le aziende piombate nella crisi senza averne colpa. È il tempo della rinuncia e della solidarietà e non quello del piacere e del divertimento, ha avvertito, commemorando coloro che hanno perso i propri cari nella pandemia e chi teme di perdere l'impiego.
Qualsiasi siano le sfide, la gioia non deve andare perduta, ha proseguito, annunciando di voler esercitare il suo mandato in modo efficiente e imparziale, ponendo l'accento sull'incontro fra persone provenienti dalla città e dalla campagna. Aebi ha infine reso omaggio a Isabelle Moret, che lo ha preceduto, definendola "insegnante eccezionale".
A causa della pandemia, il neoeletto ha dovuto organizzare il suo debutto in modo diverso dal previsto. Invece del tradizionale aperitivo a Palazzo federale, ha distribuito buoni per un bicchiere di vino e un piatto di formaggio da riscattare durante la sessione invernale. È stato inoltre costretto a cancellare l'esibizione canora di sessanta ragazzi e ragazze della scuola del suo villaggio di provenienza.
Come molti suoi colleghi, Aebi ha iniziato la carriera politica a livello comunale. Dal 1998 al 2008 è stato sindaco di Alchenstorf, località con poco più di 570 abitanti nell'Emmental. Nel 2007 accede al Consiglio nazionale, dove viene rieletto tre volte, ottenendo sempre ottimi risultati.
Oltre ad essere uomo politico, è agricoltore, banditore e proprietario di un'agenzia di viaggi. All'inizio dell'anno ha ceduto a suo figlio la gestione della fattoria di famiglia, anche se continua a dare manforte all'azienda.
In qualità di banditore, vende all'asta bestiame o materiale agricolo, un'attività che svolge da 23 anni sia in Svizzera che all'estero. La sua agenzia di viaggi non ha dipendenti né punti vendita. È a conduzione familiare e offre pochi viaggi all'anno.
Maggiore dell'esercito, egli ama definirsi sia agricoltore sia esperto di politica estera. Da molti anni è infatti membro della Commissione della politica estera, che ha anche presieduto, nel 2012 e nel 2013.
Interessato a scoprire il mondo, nel 1977 ha compiuto uno stage nella provincia canadese del Québec e in seguito ha soggiornato in Australia, Nuova Zelanda e negli Stati Uniti. In qualità di guida turistica, ha visitato molti altri Paesi.
Aebi è anche appassionato di ornitologia, tanto che ha partecipato alla creazione di un'associazione locale che invita popolazione e agricoltori a impegnarsi in favore della protezione degli uccelli e per il rafforzamento della biodiversità. La sua fattoria ospita rondini, gufi e falchi.
Il neoeletto non ha però mai voluto convertirsi all'agricoltura biologica, sostenendo che una fattoria di questo tipo non sia necessariamente più rispettosa dell'ambiente di un'altra che produce in modo integrato. Dal 2004 al 2013 è stato presidente di swissherdbook, la più grande federazione di allevatori di bestiame svizzera.
Nel 2012 non è riuscito ad assumere la presidenza dell'Unione svizzera dei contadini (USC). La scelta dell'assemblea dei delegati è caduta sul consigliere nazionale Markus Ritter (PPD/SG). Il bernese ha invece presieduto il comitato organizzatore della Festa federale di lotta svoltasi nel 2013 a Burgdorf (BE).
L'accesso di Aebi alla presidenza del Consiglio nazionale non era prevista. Nel settembre 2018 il gruppo parlamentare dell'UDC aveva nominato Heinz Brand, consigliere nazionale grigionese. Questi non è però stato rieletto alle federali del 2019 e poco dopo Aebi è riuscito a spuntarla davanti a due colleghi in un'elezione interna.
Nel pomeriggio il Nazionale ha eletto anche i suoi due vicepresidenti. La prima è l'argoviese Irène Kälin (Verdi), alla quale sono andati 137 voti su 168 schede valide. La 33enne siede alla Camera del popolo dal 2017 e dovrebbe assumerne la presidenza tra un anno.
È stata infine la volta del quarantenne grigionese Martin Candinas (PPD), eletto secondo vicepresidente con 154 su 170 schede valide. Membro del Nazionale dal 2011 e rappresentante della minoranza romancia, dovrebbe diventare presidente nel 2023.
Nel suo discorso di commiato, Isabelle Moret ha voluto brevemente tornare sulla situazione sanitaria, che ha scombussolato anche i lavori del Parlamento. La vodese ha tenuto anche a ricordare la tournée estiva compiuta, assieme al presidente del Consiglio degli Stati Hans Stöckli, nei cantoni più colpiti dalla pandemia.