Nato nel 1990, il servizio erogato dall'Ufficio Antenna sociale e dalla Polizia della Città celebra i suoi primi 30 anni di attività
Entra nelle case dei cittadini over 70 di Mendrisio con cordialità, conoscenza e competenze. Creato nel 1990, il Servizio anziani soli della Città di Mendrisio ha raggiunto in questo anno particolare il suo anno di 30esimo anno di attività. Un anniversario celebrato questa mattina in conferenza stampa e che l'anno prossimo diventerà una mostra fotografica itinerante nei Quartieri della Città. Protagonisti dell'esposizione – che sarà inaugurata il 21 marzo – saranno proprio gli anziani. «Una risorsa e una ricchezza del nostro territorio che la pandemia ha reso invisibile – spiega Françoise Gehring, capodicastero Politiche sociali della Città di Mendrisio –. Con questa iniziativa vogliamo dimostrare che gli anziani ci sono e sono un'identità forte del nostro Comune». Il Servizio anziani soli – «è unico in Ticino e ne siamo molto fieri», aggiunge la municipale – è erogato congiuntamente dall'Ufficio Antenna sociale e dalla Polizia Città di Mendrisio e rivolto alla popolazione ultrasettantenne che vive sola al fine di prevenire situazioni di isolamento.
Quello che inizialmente è nato come ‘Servizio anziani – persone sole’ è stato creato a Mendrisio nell'agosto 1990 su iniziativa dell'allora capodicastero Marco Bosia e del comandante della Polizia comunale Brenno Grisetti. Nel 2000, con l'assunzione della prima operatrice sociale Sonia Zanetti e per iniziativa dell'ex capodicastero Politiche sociali Giancarlo Cortesi, il servizio è stato rivisto e professionalizzato diventando l'attuale Servizio anziani soli. Dal 2009 la prestazione è stata estesa a tutti i quartieri della Città. Dal lato polizia, dal settembre 2015 si è optato per la specializzazione del servizio attribuendo le visite mensili a un agente d'esperienza – il sergente Fiorenzo Rizzi – che si dedica al servizio quasi a tempo pieno. «Il Municipio di allora ha saputo guardare molto avanti ed essere all'avanguardia – commenta Samuel Maffi, responsabile del dicastero Sicurezza pubblica –. Questo servizio va pienamente a centrare la missione e i valori attuali della Città». Nell'ambito di lavori interni alla polizia, «abbiamo riapprofondito valori e missione della Polcom – aggiunge Maffi –. Quale Polizia di prossimità siamo vicini alla popolazione per conoscere meglio i suoi bisogni e migliorare la qualità di vita».
L'Antenna anziani contatta ogni primavera i cittadini che hanno compiuto 70 anni proponendo loro un incontro conoscitivo con un operatore sociale della città, raccogliendo dati sulle risorse personali al domicilio con una particolare attenzione ai bisogni di questa fascia di popolazione. «Si tratta del primo passo che l'anziano fa verso il riconoscimento dei bisogni a domicilio che cambiano – spiega la responsabile dell'Antenna anziani Sonia Zanetti –. Capita anche che ci venga detto che non c'è bisogno, ed è proprio in questo senso che l'anziano resta una parte attiva e una risorsa per la società». Nella primavera del Covid, la Città ha contattato 1'384 anziani soli sia con le telefonate ‘amiche’ come pure tramite lettera per esprimere vicinanza in un momento particolarmente delicato. «Tra questo importante numero di interpellati – continua Zanetti –, 41 anziani hanno fatto richiesta per una prima visita da parte di un operatore». Attualmente sono 46 le persone che ricevono la visita di cortesia mensile del sergente Rizzi. Nel 2020 le richieste di visita hanno registrato un aumento del 23 per cento. «Anche le nostre interviste telefoniche hanno confermato che gli anziani si sono trovati a gestire una situazione di solitudine e incertezza, aggravata dalla crisi sanitaria». La fascia d'età che ha registrato un importante aumento è quella tra gli 80 e i 89 anni. A livello di genere, «le donne sono il doppio degli uomini».
La visita mensile, come racconta il comandante della Polizia comunale Patrick Roth, rappresenta «l'occhio vigile e benevolo dell'agente di polizia per raccogliere le difficoltà a volte silenziose dell'anziano». Durante gli incontri «il sergente Rizzi instaura un canale comunicativo e di fiducia con l'anziano e valuta all'occorrenza le esigenze sotto diversi punti di vista». Tra questi il comandante ha voluto ricordare il sentirsi sicuri, la solitudine, gli aiuti indiretti, il rilavare potenziali situazioni di difficoltà. «L'obiettivo è porre rimedio il più presto possibile grazie al lavoro di rete con i partner sociali sul territorio». Le situazioni di particolare difficoltà e degrado vengono invece immediatamente segnalate all'Antenna anziani.
La pandemia ha messo lo zampino anche nelle manifestazioni natalizie destinate agli anziani. I vari pranzi previsti nei Quartieri hanno dovuto essere annullati. I due municipali hanno spiegato che, in occasione delle feste, l'esecutivo invierà una lettera a tutti gli anziani della Città spiegando i motivi degli annullamenti e ricordando loro i servizi offerti dalla Città. Tra questi c'è appunto il Servizio anziani soli. Una realtà più che solida che, conclude Samuel Maffi, «faremo di tutto per incrementare e per creare collaborazioni anche con altri dicasteri». Una realtà che, oltre all'importanza del dialogo, conclude Françoise Gehring, «punta anche sul dinamismo. Come Città dobbiamo essere capaci di rispondere subito alle nuove esigenze».