Luganese

Il sindaco di Maroggia: 'Ul mulin l'è ul mulin. Fa male!'

Jean-Claude Binaghi non è riuscito ancora ad elaborare il terribile incendio e ci riporta all'incidente del Monte Bianco, anche lì c'era la farina

Quel che resta (Ti-Press)
24 novembre 2020
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Jean-Claude Binaghi è sindaco di Maroggia e maroggese per nascita. Quel mulino ha sempre fatto parte della sua vita: «Le dirò che mi sento come in una bolla di sapone, ho tanti ricordi che mi si accavallano, non ho ancora avuto tempo di rielaborare...». Di quel mulino ha, infatti, vissuto i successi e i riconoscimenti, ma anche le difficoltà, sempre superate, e assaporato con gusto il 'frutto' di quelle macine. «Abito a Maroggia dove possiamo vedere il monte Generoso, il San Giorgio e il San Salvatore, e l'altra montagna? È il mulino! Io sono nato qui e quindi... ul mulin l'è ul mulin. È come se crollasse una montagna, non so spiegarglielo a parole. Uno non si aspetta mai che può succedere una cosa del genere. Fa male...»

Ieri pomeriggio il sindaco era proprio in Municipio per una riunione. Poi il botto che ha riversato tutta la popolazione in strada. «Mi sono precipitato subito lì e non ci potevo credere. È andato tutto velocissimo. Sono duecento anni che il mulino era lì, con tutto il suo legno. Poi la farina è altamente infiammabile. Se lo ricorda l'incendio devastante nel traforo del Monte Bianco avvenuto nel 1999. Si trattava di un camion che trasportava proprio farina».

Nel comune acqua non potabile per inquinamento microbiologico

Con un forte sentimento di scoramento, il sindaco guarda però avanti. Sul suo tavolo ci sono adesso diverse problematiche da risolvere, a cominciare dalla potabilità dell'acqua. Un avviso del comune, infatti, inviato in mattinata invita la popolazione a non bere né ad utilizzare l'acqua per fini domestici in quanto sono in corso degli accertamenti e misure di risanamento dovuti a un probabile inquinamento microbiologico. E il futuro? Il Municipio pensa già a un'azione a favore della rinascita del mulino? «È un po' presto, anche perché al momento le problematiche sono altre. Ma decisioni sul futuro saranno senz'altro affrontate»