Bellinzonese

Bellinzona: il Forum Alternativo attacca, la Polcom risponde

Controllati gli autori di un volantinaggio contro una banca 'accusata' d'impedire trasferimenti di denaro verso Cuba. Il comandante: 'Ci siamo scusati'

(Forum Alternativo)
29 ottobre 2020
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Il volantinaggio c'è stato, come pure il controllo di polizia nei confronti di chi lo stava effettuando. Nel comunicato stampa diffuso oggi dal Forum Alternativo – che denuncia quanto subìto ad opera degli agenti intervenuti martedì mattina nel centro storico a Bellinzona – manca una parte che il comandante della Polcom, interpellato dalla 'Regione', ritiene importante. «È vero – attacca Ivano Beltraminelli – che i nostri agenti hanno ritenuto opportuno effettuare un controllo nei confronti di chi stava effettuando il volantinaggio sulla pubblica via. Nel comunicato non viene però spiegato che sul posto, dopo alcuni minuti, è intervenuto anche il nostro responsabile delle squadre esterne. Il quale, verificata la situazione e ritenuto che il volantinaggio potesse continuare nel pieno rispetto della legge, ha dato il proprio benestare e si è anche scusato con quelle persone. Le quali, detto per inciso, durante il controllo non hanno facilitato il compito degli agenti». Da qui la sua convinzione che il Forum Alternativo calchi eccessivamente la mano nel comunicato stampa inviato ai media con tanto di foto, filmato di due minuti intitolato ‘Polizia versus democrazia’ e diffuso su youtube, montaggio delle scene inframmezzate da voce fuori campo e articoli della Costituzione sul diritto di manifestare, colonna sonora epica e climax ascendente.

Nel comunicato il Forum Alternativo, coordinato dall'oncologo Franco Cavalli, afferma di denunciare “il grave sopruso ai diritti democratici fondamentali perpetrato della Polizia comunale di Bellinzona, intervenuta durante la legale azione di volantinaggio dello scorso martedì mattina 27 ottobre” davanti a una banca. L'azione si è svolta contemporaneamente davanti a molte sedi svizzere del medesimo istituto di credito “per protestare e denunciare il boicottaggio in atto su tutti i trasferimenti di denaro verso Cuba, ma anche sui semplici versamenti delle quote sociali ad associazioni con sede in Svizzera come Medicuba Svizzera e Associazione Svizzera Cuba, solo perché sulla bolletta figura il nome dell'isola caraibica”. Quella che viene ritenuta una “sproporzionata azione della polizia cittadina, che ha interferito verificando i dati dei partecipanti e suscitando momenti di tensione, è da ritenere una palese violazione della Costituzione svizzera che all'articolo 16 intitolato ‘Libertà d’opinione e d’informazione’ dice che ognuno ha il diritto di formarsi liberamente la propria opinione, di esprimerla e diffonderla senza impedimenti”. Da qui la domanda finale, che supera le competenze di polizia e la getta in politica: “Ci chiediamo come un Municipio democraticamente eletto, ma soprattutto con una forte impronta socialista (sindaco e municipale), possa permettere azioni del genere”.