Mendrisiotto

Ostetricia all'Obv: 'Adesso i vertici devono crederci'

Il rientro il primo agosto di tutti i servizi a Mendrisio rassicura. Ma l'incontro con l'Eoc non dà garanzie per la pianificazione ospedaliera futura

Il caso non è chiuso (Ti-Press)
8 luglio 2020
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Una prima certezza è data: i servizi di ostetricia e neonatologia faranno ritorno a 'casa' (l'Obv). Almeno per ora. Il primo agosto, come preannunciato, si ricomporrà il Dipartimento donna-bambino. Caso chiuso? Non proprio. Il Distretto istituzionale rimane assai preoccupato: la presenza del reparto potrebbe avere una sorta di 'data di scadenza', anche se non è chiaro quale.  Il nodo legato a questo settore resta e sarà da approfondire. Soprattutto quando si andrà a mettere mano alla revisione della pianificazione ospedaliera, che oggi è una garanzia sul mandato all'Ospedale regionale. L'Ente ospedaliero cantonale (Eoc), di fronte il fronte compatto dei parlamentari momò (tra cui i sindaci di Breggia Sebastiano Gaffuri e Balerna Luca Pagani), ai quali ha dato man forte il sindaco di Mendrisio Samuele Cavadini, ha chiarito il quadro generale. Quale sarà, però, la diagnosi finale? Favorevole o no alla regione? Lo dirà, come detto, il futuro; che avrà come metro di misura la volontà di Ente e direzione Obv di tenere legato il reparto a Mendrisio. Il presente, in effetti, può solo garantire che non vi sarà un effetto Covid-19. Detta altrimenti: l'emergenza sanitaria, che resta la priorità, non rimodellerà le strutture multisito. Di sicuro si farà tesoro dell'esperienza di questi mesi. Anche perché, si è fatto capire, se il coronavirus si ripresenterà in tutta la sua aggressività, bisognerà essere in grado di rimettere in piedi il dispositivo nel giro di 48 ore. La consapevolezza del momento particolare che si sta vivendo, non ha allentato, in ogni caso, le rivendicazioni della deputazione del Mendrisiotto: ostetricia e pediatria non si toccano. Su questo punto non si transige. Dentro le stanze del faccia a faccia le parole non hanno lasciato spazio a fraintendimenti. Fuori i commenti sono stati lasciati ai politici locali: l'Eoc, da noi contattato, non ha voluto rilasciare dichiarazioni.

L'Eoc traccia scenari e prospettive dell'Obv

La delegazione dell'Ente ospedaliero cantonale che si è presentata all'appuntamento, questa sera, mercoledì, era alquanto nutrita. A guidarla il direttore del Dipartimento della sanità e della socialità in persona, Raffaele De Rosa (rallentato parecchio dalle colonne sulla A2). Non mancavano neppure il presidente del Consiglio di amministrazione (Cda) Paolo Sanvido e la sua vice Valeria Canova Masina, il direttore generale dell'Eoc Giorgio Pellanda (ormai sul piede di partenza), il capo area medica Paolo Ferrari e la capo area infermieristica Annette Biegger, e Roberto Malacrida, membro del Cda. A fare gli onori di casa, al'Ospedale regionale della Beata Vergine, a Mendrisio, il direttore Pierluigi Lurà e il responsabile sanitario, dottore Brenno Balestra. Per tutti è stato nitido, e da subito, che le domande rimaste sospese, ma soprattutto i timori da quietare - fra il personale, gli amministratori locali e la popolazione - sono parecchi, come si è ricordato dall'altro lato del tavolo, quello dei gran consiglieri di casa. Da fugare, e invia definitiva per l'avvenire, vi sono quelle voci insistenti di smantellamento e quel 'disguido' comunicativo sulla riduzione, poi scongiurata, degli orari di apertura del Pronto pediatrico. Quanto basta, ad ogni modo, per mettere sul chi va là il personale, il quale, per voce del sindacato Ocst ha scritto, di recente, alla direzione generale dell'Eoc sollecitando, una volta, di più delle rassicurazioni. Sono arrivate? "Non tutte quelle che speravamo - ci risponde Giorgio Fonio (Ppd), che sta seguendo il dossier quale deputato e sindacalista -.La conferma del rientro dei servizi il primo agosto è positiva. Ma c'è preoccupazione per quanto sentito questa sera. Insomma, non torno a casa sereno". Se la pianificazione ospedaliera di domani non includerà più l'Obv come sede di ostetricia e pediatria il territorio, lascia intendere Ivo Durisch, parlamentare del Ps, è pronto a dare battaglia. "La questione - esplicita - è che i primi a credere nell'importanza di conservare questo mandato e a investirvi devono essere Eoc e vertici Obv, se no rimangono poche chance. Il nostro messaggio? Crederci. In caso contrario il Mendrisiotto sarà la sola regione senza un tale servizio". Che strumenti ha il Distretto per difendere un Dipartimento? "La futura pianificazione ospedaliera sarà una sorvegliata speciale - ci assicura il deputato Ppd Maurizio Agustoni -. Sarà basilare un servizio di prossimità per le donne e le famiglie. D'altro canto, partorire all'Obv è sicuro come altrove".

Il nodo gordiano delle nascite in calo

Le parole chiave sul fronte dell'Eoc, comunque, restano Medicina di qualità in sicurezza e a costi sostenibili. De Rosa qui è andato sicuro: la precedenza va alla qualità delle cure. L'aspetto spinoso, a Mendrisio, è che i numeri del reparto risultano essere troppo bassi: l'anno scorso all'Obv i parti, in flessione in questi anni, sono stati 270. Cifre alla mano il futuro del Dipartimento sarà, insomma, oggetto di riflessioni. Anche perché reperire personale ostetrico, a quanto pare, non è semplice. Ebbene, agli occhi dell'Ente ciò non dà la garanzia, a medio e lungo termine, di poter contare sulla qualità delle cure evocata, ergo sulla sicurezza dei pazienti. Tutti aspetti che non sembrano deporre a supporto del mantenimento del settore nel Distretto. E allora che ne sarà della medicina di prossimità richiamata, da Mendrisio, l'AlternativA - Verdi e Sinistra insieme? Per allontanare le speculazioni  servono i fatti. Rinunciare al reparto di ostetricia e neonatologia come al Pronto soccorso di pediatria per Matteo Muschietti, municipale a Coldrerio, nonché ex presidente dell'assemblea dei delegati comunali per l'Obv, sarebbe 'inaccettabile' per il Mendrisiotto. Lui che a maggio ha lanciato per primo l''allarme' questa sera, di sicuro, ha atteso con ansia l'esito dell'incontro, costretto come altri rappresentanti municipali a restare fuori dalla porta.