Anche autore per ragazzi, il suo personaggio più noto è il detective Jin Ming, denominato 'lo Holmes scientifico'.
Lo scrittore cinese Ye Yonglie, uno dei maestri della fantascienza orientale e anche uno degli autori per ragazzi più noti, è morto oggi all'età di 80 anni a Shanghai. L'annuncio della scomparsa è stato dato da un portavoce della Shanghai Writers' Association, di cui era membro. Autore di una variegata produzione letteraria che spazia dalla sci-fi, di cui è stato un indiscusso protagonista in Cina fin dagli anni '70, alle biografie di personaggi illustri, Ye Yonglie ha scritto una fortunata serie di romanzi di cui è protagonista il detective Jin Ming, soprannominato "lo Holmes scientifico", investigatore fuori dagli schemi, erudito e appassionato di sport, scienze, arte e lingue, decisamente diverso tanto dal tipico eroe maoista quanto dal modello del funzionario di polizia promosso nell'era del socialismo di mercato.
Due sue racconti lunghi di fantascienza, "Si raccoglie quel che si è seminato" e "Corrosione", entrambi del 1981, sono stati inseriti nella prima antologia di fantascienza cinese pubblicata in italiano nella collana "Urania" di Mondadori nel 2006, traduzione dall'inglese del libro "Science fiction from China" di Dingbo Wu e Patrick D. Murphy, risalente al 1989, e ufficialmente il primo assaggio di fantascienza cinese per i lettori statunitensi.
In italiano di Ye Yonglie è stato pubblicato anche il romanzo per ragazzi "L'ombra delle spie sull'isola di giava verde" (Reverdito, 1989). I romanzi di fantascienza di Ye Yonglie sono stati oggetto anche di censure in patria: nel 1983 in "L'odissea di Xiao Lingtong nel futuro" descriveva una Cina sviluppata a livello tecnologico ma senza che niente fosse realmente cinese. Nel 1985 una storia che racconta il futuribile ingresso dell'Aids in Cina fu proibita.