Uderzo è deceduto nel sonno a 92 anni nella sua abitazione di Neuilly a causa di un infarto non legato al coronavirus
Asterix "è nato nell'ora migliore, quella dell'aperitivo". Lo diceva spesso, con l'abituale humour e leggerezza, Albert Uderzo, "padre" del fumetto capolavoro, insieme a René Goscinny (l'autore dei testi, scomparso nel 1977) sulle comiche avventure, nate nel 1959 (l'anno scorso hanno festeggiato i 60 anni), degli imbattibili Galli capaci di rifilare continue sconfitte agli invasori Romani.
Un successo globale da 370 milioni di copie vendute nel mondo, traduzioni in oltre 100 lingue e varie trasposizioni tra cartoni animati e film live action. Uderzo è deceduto nel sonno a 92 anni nella sua abitazione di Neuilly a causa di un infarto non legato al coronavirus.
Nato nel 1927 a Fismes, nella Marna, da due immigrati italiani, il vicentino Silvio Leonardo Uderzo e la toscana Iria Crestini, Albert scopre la passione per i fumetti a sette anni e inizia a creare le proprie storie, sognando di diventare un disegnatore, nonostante l'ostacolo di essere daltonico.
Dopo aver lavorato da adolescente come ritoccatore di fotografie, grafico e correttore di bozze, nei primi anni '40 da ventenne, crea i suoi primi fumetti: dalla storia di moschettieri Flamberge Gentilhomme Gascon al vecchio soldato con una gamba sola Clopinard (1945). Viene anche assunto in uno studio che produce corti d'animazione, ma lascia perché non si abitua a quel tipo di lavoro ''da catena di montaggio".
Dopo il servizio militare nel 1948 a Innsbruck (Austria), Uderzo collabora come disegnatore reporter per France-Dimanche, France Soir e la World Press. Proprio negli studi parigini dell'agenzia conosce René Goscinny, allora appena rientrato dagli Stati Uniti. Tra loro nasce una grande amicizia (Uderzo quando Goscinny, nel 1956, viene licenziato per aver tentato di creare un sindacato dei fumettisti, dà per solidarietà le dimissioni) e una proficua collaborazione.
Negli anni '50, creano, per diverse pubblicazioni, nei rispettivi ruoli di disegnatore e sceneggiatore, personaggi come Oumpah-Pah, indiano moderno che ha nella sua tenda lavatrice e televisore, Jehan Pistolet, Luc Junior, Poussin e Poussif. Nel 1959 arriva al duo da François Clauteaux, direttore di un nuovo giornale per bambini Pilote, un'offerta: creare un fumetto che faccia risaltare l'identità francese.
Dopo aver abbandonato un primo progetto legato al medievale Roman de Renart (un altro fumettista stava lavorando a una storia analoga), Goscinny e Uderzo, in una calda estate, sul terrazzino del loro ministudio a Bobigny, hanno l'idea di rendere protagonisti i Galli.
"In quel tempo - ha spiegato Uderzo a Connexion - era importante provare a distinguersi dai supereroi americani e un certo reporter (Tintin, ndr)". Al debutto del giornalino, il 29 ottobre 1959, le storie, basate su comicità slapstick dialoghi brillanti e divertenti giochi di parole, dell'antieroe piccolo ma molto scaltro Asterix, cui viene presto abbinato il fedele amico, grosso, fortissimo e generoso quanto goffo, Obelix, fra scazzottate, imprese contro i Romani, prepotenti quanto imbranati, registrano subito un grande consenso, anche fra gli adulti; facevano idealmente ripensare alla resistenza francese ai tedeschi.
Il primo albo ad hoc, Astérix le gaulois, viene pubblicato nel 1961 in 6000 copie: l'inizio di un trionfo editoriale (e non solo), che diventa mondiale.
"Chiedermi il motivo del successo di Asterix - spiegava Uderzo nel 2015 a Le Parisien - è come domandarmi la ricetta della pozione magica. È transgenerazionale e ha uno spirito indipendente. Ammetto che non mi sono realmente spiegato il motivo del successo e non avrei mai pensato che sarebbe durato così a lungo", però "so che nulla sarebbe arrivato senza un duro lavoro".
Nel 1977, scompare prematuramente Goscinny, a soli 51 anni per problemi al cuore, e Uderzo va avanti ideando anche le sceneggiature. Nel 2013, a causa di problemi fisici e di una disputa legale sorta nel frattempo con la figlia (risolta negli ultimi anni) lascia la sua creatura (mantenendo sempre un controllo editoriale) al disegnatore Didier Conrad e allo sceneggiatore Jean-Yves Ferri. Riprende però straordinariamente la matita in mano nel 2015 per il commovente schizzo nel quale Asterix e Obelix rendono omaggio con un inchino alle vittime dell'attentato terroristico a Charlie Hebdo.