Balerna

Anziani vessati, assolto in Appello l'ex infermiere

Per la Corte non sussistono i presupposti per dirsi compiuto il reato di coazione. Caduti anche i due episodi che avevano portato alla condannna in primo grado

(Ti-Press)
6 novembre 2019
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Assolto. Per la Corte d'appello e revisione penale di Locarno l'ex infermiere del Centro degli anziani di Balerna va prosciolto da tutte le imputazioni. O meglio anche dai due episodi (su sette in totale) per i quali in primo grado la Corte delle Assise correzionali di Mendrisio lo avevano riconosciuto colpevole di coazione, tentata ma reiterata in più occasioni, nei confronti di uno degli ospiti della struttura che fra l'aprile del 2014 e il maggio del 2015 erano stati affidati alle sue cure. Per la giudice Giovanna Roggero Will non sussistono, infatti, i presupposti per dirsi compiuto il reato. A far cadere le accuse – contestate anche in Appello dall'ex operatore, un cittadino italiano di 49 anni, difeso dall'avvocato Rossano Bervini –, una discrepanza temporale e l'assenza dei presupposti che, in Diritto, sorreggono la coazione.

Dopo aver passato in rassegna, l'8 ottobre scorso in aula a Locarno, i fatti richiamati dal decreto d'accusa firmato dalla procuratrice pubblica Valentina Tuoni, la Corte si è focalizzata sui due momenti che, in particolare, avevano portato il giudice Amos Pagnamenta a sentenziare una condanna – a una pena pecuniaria di 30 aliquote giornaliere da 30 franchi l'una, alleggerendo già  quanto chiesto dall'accusa – e a definire il comportamento professionale dell'uomo «inadeguato e vergognoso» e in certi frangenti addirittura «inqualificabile». In Appello, come detto, la prospettiva è stata, però, ribaltata.  La Corte gli ha così riconosciuto un indennizzo per le spese legali, ma ha respinto tanto la sua domanda di risarcimento per un asserito mancato guadagno che la richiesta presentata dall'accusatore privato.

Il verdetto sull'ex infermiere, peraltro atteso, giunge dopo la condanna di altri due ex assistenti di cura da parte della Pretura penale di Bellinzona. In quel caso per la metà dai fatti rimproverati, sempre dalla pp Tuoni, per il giudice Siro Quadri i due ex operatori – nel frattempo trasferiti ad altro incarico dal Comune – si sono macchiati di coazione. Sullo sfondo una vicenda di maltrattamenti che rimanda al 2008, che si è consumata dentro le mura della casa anziani e che ha avuto il suo apice nella sentenza di colpevolezza – oggi definitiva – di una ex assistente di cura, autrice dei fatti più gravi.