In un'interrogazione il consigliere Comunale Michele Malfanti (Ppd) torna sull'idea avanzata dal vicesindaco Bertini per il recupero dell'area dedicata al tempo libero
La proposta avanzata dal vicesindaco Michele Bertini (cfr. 'LaRegione' 30.04.2019) per l'acquisto del sedime ex Bsi a Cadro merita un approfondimento e una presa di posizione da parte dell’Esecutivo. A sostenerlo tramite un'interrogazione è il consigliere Comunale Michele Malfanti (Ppd). "La zona del quartiere di Cadro e, in un’ottica più ampia, il comparto formato dai quartieri di Pregassona, Davesco-Soragno, Sonvico e Val Colla ha un’esigenza oggettiva di spazi infrastrutturati, dedicati al tempo libero, alla balneazione ed in generale allo sport", scrive Malfanti. Stando al consigliere pipidino la proposta di Bertini va valutata seriamente, "senza nulla togliere alla valenza del progetto proposto dalla Banca Efg". In effetti la banca in questione, attuale proprietaria del sedime, ha promosso uno studio con il fine di ottenere un cambio di piano regolatore che le permetta di realizzare un complesso destinato all’abitazione primaria per persone anziane autosufficienti. Dal punto di vista pianificatorio, il mappale in oggetto è qualificato come zona ZES1, ovvero Zona Edificabile Speciale, sulla quale sono permesse soltanto attività legate al tempo libero ed allo sport. In tale contesto sono ammesse solo ed esclusivamente residenze di servizio legate alle attività descritte.
"L’intera struttura – ricorda Malfanto nell'interrogazione –, è in uno stato di abbandono, ma potrebbe essere riattivata e messa a disposizione dell’intera popolazione della riva sinistra del Cassarate (e non solo) se il Municipio acquistasse tale area dalla Banca e la rendesse nuovamente fruibile al suo scopo originario". All'ex centro sportivo Bsi fino a qualche anno fa erano presenti due piscine, campi per il tennis e per le bocce, un minigolf, una sala conferenze ed una mensa.
"Visto che la zona dovrebbe essere oggetto di una variante di piano regolatore per permettere nuovi insediamenti abitativi primari; non vale la pena di investire nella ristrutturazione di un comparto già attrezzato per renderlo fruibile alla popolazione per scopi ricreativi?", conclude Malfanti.