Lo sfogo del titolare del vigneto: 'È successo già in passato e succederà ancora. Purtroppo la realtà in cui viviamo e lavoriamo è anche questa'
Razzia a Gudo ai danni di un vigneto situato a monte della piazza rifiuti provvisorio-stabile situata in fondo a via alla Chiesa. Ignoti hanno estirpato un centinaio di barbatelle piantate durante l'ultima settimana di marzo. Il titolare del vigneto – Giovanni Antognini della rinomata tenuta Sasso Chierico che dista poche decine di metri dal luogo del furto – ha fatto l'amara scoperta questa mattina. E ha proceduto immediatamente a depositare in polizia una querela contro ignoti. «Ad accorgersi – spiega Antognini alla 'Regione' – è stato il mio operaio che aveva eseguito l'impianto circa tre settimane fa. Purtroppo in passato abbiamo già subìto ruberie di questo tipo, sia nel primo decennio del 2000 quando l'azienda era condotta da mio padre, sia nel 2014. E, temo, succederà ancora. Perché, purtroppo, è anche questa la realtà in cui viviamo e lavoriamo. Se ho presentato denuncia è anche perché qualcuno si ostina a rovinare il lavoro svolto con passione da braccia volenterose impegnate nella cura e nel mantenimento del territorio». Il danno economico in sé non è elevato, considerato che il prezzo di acquisto di una giovane pianta di vite varia dai 5 ai 7 franchi. «Ma è tutto quanto sta dietro che ha il peso preponderante», evidenzia Antognini: «Il terreno va gestito, dapprima pulito e poi preparato per il nuovo impianto. Sono lavori che si pianificano di anno in anno scegliendo i periodi giusti, così da beneficiare dei frutti nei tempi prefissati. Ora dovremo con urgenza rifare l'impianto, per non perdere un anno di produttività».
Il titolare dell'azienda vitivinicola ha pubblicato in mattinata uno sfogo su Facebook: “Ringraziamo sentitamente gli ignoti (o si scrive idioti?) che hanno rubato le barbatelle appena impiantate dal vigneto in via alla Chiesa a Gudo. Consiglio un noto vivaista, il signor Flavio Ramelli di Gudo, nel caso si voglia cambiare modalità di approvvigionamento (dal furto al regolare acquisto). È veramente una vergogna!”. Come si diceva, episodi analoghi non sono rari in zona. Fra quelli che hanno raggiunto le pagine di giornale, citiamo l'atto di vandalismo subito nel maggio 2017 dal vigneto sperimentale che il Centro di ricerca Agroscope di Cadenazzo gestiva sulla collina di Gudo, nel frattempo passato in gestione alla stessa Tenuta Chierico. In quell'occasione erano state segate al piede alcune centinaia di ceppi. Anche allora era stata sporta denuncia; ignoto l'esito dell'inchiesta (sempre che sia stata svolta un'indagine).
Un importante danno economico pari a diverse decine di migliaia di franchi, ricordiamo, lo hanno subìto a Malvaglia i titolari di due vigneti che un mese e mezzo fa, all'inizio di marzo, si sono ritrovati con ben 650 piante di vite vandalizzate nottetempo. In un caso 500 tralci mozzati, nell'altro 150. Piante che in alcuni casi avevano anche 90 anni d'età. Recatasi sul posto, la polizia ha effettuato dei rilievi e scattato foto.