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Il troll incolpa gli italiani per la morte di Desirée (e scatena i leghisti)

'Non hanno saputo accogliere' i migranti. Mattinonline riprende il suo post, ma c'è puzza di profilo fake

25 ottobre 2018
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"Per un attivista di sinistra la morte di Desirèe è colpa degli italiani 'che non hanno saputo accogliere'." Il 'Mattinonline' titola così la notizia di un presunto militante dell’ultrasinistra italiana (tale Armando Schiaffini) che su Facebook giustifica lo stupro e l’omicidio a Roma della sedicenne Desirée Mariottini, in quanto a scatenare la furia dei colpevoli sarebbe stata la mancata accoglienza nei confronti dei migranti (per il delitto sono in stato di fermo due uomini di origine senegalese). Ma tutto pare indicare che quello di Schiaffini sia un profilo falso, un cosiddetto ‘troll’ creato per provocare reazioni ad arte.
 
Schiaffini giustifica il delitto sostenendo che “è doveroso immedesimarsi nei panni di quei poveri ragazzi che, dopo aver visto la violenza razzista di questo governo, hanno espresso tutta la Loro depressione” e che “la colpa è soprattutto degli italiani che non hanno saputo accogliere questi disperati”.
 
Il post è stato subito ripreso su Twitter da Luca Morisi – social media manager del Ministro dell’interno italiano Matteo Salvini – che ha parlato di “follia sinistra” e ha invocato per Schiaffini un “Tso”: il Trattamento sanitario obbligatorio, ovvero il ricovero coatto in caso di urgenza psichiatrica. Alle nostre latitudini, il 'Mattinonline' ha dato la notizia riportandola in cima alla homepage del suo sito, e usando le parole di Schiaffini per spiegare la condotta di chi ieri ha contestato la visita di Salvini sul luogo del delitto:
 
“A ricevere il ministro e leader della Lega, oltre ai residenti del quartiere comprensibilmente sollevati che la politica, o almeno parte di essa, si renda presente e mostri la volontà di affrontare il problema del degrado e della criminalità nella zona, vi era anche una minoranza di simpatizzanti e attivisti di sinistra, apparentemente provenienti da centri sociali vicini, a contestare la presenza di Salvini. Il motivo per cui queste persone contestavano la presenza di Matteo Salvini a San Lorenzo la si può forse capire da un post pubblicato su facebook da un altro attivista di sinistra, tale Armando Schiaffini. Nel post Schiaffini manifesta "solidarietà" al gruppo presente per contestare Salvini, i quali avrebbero dimostrato "umana vicinanza" agli autori del brutale omicidio di Desirèe Mariottini. Secondo Schiaffini infatti bisognerebbe "immedesimarsi" negli assassini della ragazza i quali avrebbero compiuto il terribile gesto a causa di una "depressione causata dalla violenza razzista" del governo italiano. I veri colpevoli, sempre secondo Schiaffini, sarebbero gli italiani "che non hanno saputo accogliere questi disperati"".
 
Solo che il post di Schiaffini puzza parecchio. Intanto, c’è il luogo dal quale ne registra l’invio: il Roma Polo Club, luogo che pare suggerire ad arte una raffinata esclusività, come a sottintendere la natura ‘radical chic’ dell’autore. A ciò si aggiunga il fatto che lo stesso Club ha precisato, sempre su Fb, che Schiaffini “non è membro del club e risulta sconosciuto a gran parte dei soci”. Poi ci sono gli altri post dell’autore, tutti giocati su simili provocazioni: in uno – nota il sito ‘Valigia Blu’ – Schiaffini segue la manifestazione a Riace a sostegno del sindaco Mimmo Lucano dal Bistrot di Cracco, uno dei ristoranti più esclusivi di Milano. In un altro esalta da Capalbio, località marittima altrettanto ‘fighetta’, il rogo di pupazzi con l’effigie di Salvini durante alcune manifestazioni studentesche. Poi elogia Bersani dal Tennis Club Parioli, si esalta per le indagini su Salvini da Porto Cervo, straparla degli “analfabeti funzionali che attaccano intellettuali come la Boldrini”, esulta perché nazionali che “hanno capito l’importanza della mescolanza etnica” come la Svizzera partecipano ai Mondiali di calcio al posto dell’Italia.
 
Il sito ‘Vice’ sottolinea che “ci sono svariati elementi che fanno pensare che a gestirlo sia qualcuno proveniente dalla destra. Come il rimando a una pagina chiamata ‘Reazione Anzaldiana - URSA,’ che impiega uno stile molto simile: dissimula cioè di essere contro i ‘nazirazzisti’ per prendere in giro la sinistra”. E nota come il profilo sia stato temporaneamente bloccato svariate volte dagli admin di Fb.
 
Insomma: o questo Schiaffini è davvero l’idea platonica del radical chic, oppure è un profilo inventato da qualcuno, per screditare alcuni schieramenti politici o semplicemente per il gusto di fare casino (e acchiappare click e like). Come spiega il sito bufale.net, “con ogni probabilità non esiste nessun Armando Schiaffini e, di conseguenza, nessuno che intende in qualche modo giustificare una violenza atroce come quella perpetrata alla povera Desirée. Il gioco sta dunque nell’accendere un sentimento negativo verso una categoria di persone (in questo caso, appunto, gli antifascisti), e più in generale buttarla in ‘caciara’. (…) questi personaggi creano contenuti social con il solo scopo di alimentare discussioni, possibilmente offese, e di conseguenza anche la popolarità di profili creati per alimentare flame”, ovvero scatenare infiammate discussioni. Che infatti, anche in calce al post su Fb di 'Mattinonline', non si sono fatte attendere.