Estero

La notizia sui vestiti gettati dai migranti dell'Aquarius è falsa

L'immagine virale ritrae una prassi igienica che serve per evitare epidemie. Dubbi pure sulla notizia dei rifugiati visti a pagare alcolici con tagli da 100 euro

26 giugno 2018
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In questi giorni sta circolando molto online l’immagine di bidoni dell’immondizia spagnoli pieni di abiti e coperte della Croce Rossa, ed ecco che il titolo è presto fatto: “Aquarius, i migranti buttano via i doni della Croce Rossa”, titola ad esempio il Mattinonline, attribuendo la colpa alle centinaia di persone sbarcate a Valencia sulla nave della ong Sos Méditerranée.

In realtà le cose non stanno affatto così. Per prima cosa, l’eliminazione dei vestiti forniti col primo soccorso è una prassi comune e necessaria per evitare il diffondersi di possibili epidemie. Come ha poi spiegato la Croce Rossa a ‘El Diario’, quelle masse disordinate di abiti sono rimaste accatastate solo per un’ora circa, peraltro in zona controllata entro un recinto vigilato. Sono poi state eliminate secondo i normali protocolli igienici. Nessun rischio, quindi, e soprattutto nessun gesto di ingratitudine da parte dei migranti. Resta semmai oggetto di critiche la scelta di gettare gli abiti invece di disinfettarli.

Le immagini, provenienti da un tweet della Protezione civile di Vall dels Alcalans, sono diventate virali dopo che le ha ritwittate una ex dirigente politica del partito di destra Vox, Cristina Seguì.

La notizia ha continuato a circolare sui social, raccogliendo in poche ore centinaia di condivisioni e decine di commenti indignati.

Nello stesso pezzo il ‘Mattinonline’ riferisce che “ad Alicante invece, dove vengono alloggiati i migranti minorenni (o presunti tali), degli abitanti dichiarano aver visto i richiedenti l'asilo dell'Aquarius in un ristorante a bere alcolici pagando con banconote da 100 euro”. ‘El Paìs’ conferma una 'fuga' di 28 minori (subito rintracciati e fatti rientrare) all’alba del 21 giugno. L'articolo di CasoAislado però è del 19 giugno, la 'fuga' confermata al Paìs del 21, due giorni dopo. La maggior parte dei giovani risiedeva presso il residence ‘La Florida’ e l’Ostello Provinciale di Alicante, cittadina che proprio in questi giorni festeggia con grandi falò le sue ‘Feste di San Giovanni’. La vicepresidente e consigliera per l’Integrazione e le Pari Opprtunità della Generalitat Valenciana, Mónica Oltra, ha precisato che i minori “non sono internati o reclusi", pur precisando che i ragazzi " si buscheranno una bella ramanzina". 

E gli alcolici pagati con banconote da 100 euro? Il Mattinonline riprende la notizia dallo stesso sito cui fa riferimento per la storia dei vestiti nei bidoni, ‘Caso Aislado’. Che riporta le dichiarazioni di una cameriera circa ragazzini che chiedevano ‘chupitos’ di whisky e fumavano “esageratamente”.  “Ha attratto molto la mia attenzione il fatto che mi hanno pagato con biglietti da 100 euro”, spiega la cameriera. “Ce n’era uno che teneva in borsa un fascio di biglietti da 50. Ma si vedeva che erano bagnati, li avranno presi prima di imbarcarsi”. Al momento della pubblicazione, il virgolettato (corroborato secondo il portale dalla testimonianza di un cliente del ristorante) risulta riportato solo da Caso Aislado, mentre è stato impossibile ritrovare la notizia altrove.

Caso Aislado è descritto da El Pais, nella sua edizione di lingua inglese, come uno degli “otto principali siti spagnoli che offrono contenuto fazioso e non obiettivo” per raccogliere fondi tramite la pubblicità via Google. “Caso Aislado funziona in modo molto simile ai portali che hanno reso popolare la Lega in Italia, con titoli che esagerano i problemi causati dall’immigrazione, come ‘Immigrati illegali usano false carte d’identità per ottenere donazioni di organi’”, spiega il più grande quotidiano spagnolo: la testata “si colloca all’estrema destra dello spettro politico. Creata in aprile 2017 da un programmatore di computer di Valencia, lo scorso marzo contava 3 milioni e mezzo di utenti unici, secondo il suo fondatore”.

Aggiornamento del 28/06/2018

In un articolo pubblicato oggi, 'Mattinonline' ha rettificato quanto scritto in precedenza. Tuttavia, ponendo in dubbio la correttezza delle procedure sanitarie, nota: "La croce rossa assicura che i cassonetti sarebbero stati tenuti in un perimetro recintato e controllato per un'ora soltanto, ma nelle due foto disponibili non si vede nessun recinto - se mai un singolo blocco di cemento facilmente aggirabile - nè qualcuno che si assicuri che nessuno si avvicini al materiale potenzialmente contagioso. D'altro canto qualcuno che si è introdotto nel perimetro e ha potuto far partire la polemica scattando le foto evidentemente c'è stato". Le foto pubblicate però non immortalano il perimetro dell'area nè la presenza di eventuali sorveglianti. Le foto provengono inoltre - come precisato sopra - da un'unità della protezione civile e non da un qualsiasi "qualcuno che si è introdotto nel perimetro". Pertanto quella sulla mancata messa in sicurezza rimane un'illazione.

Quanto ai dubbi sui rifugiati 'beccati' a bere chupitos, 'Mattinonline' nota: "il secondo episodio riportato da CasoAislado, riguardante dei migranti minorenni che si sarebbero recati in un ristorante di Alicante a bere alcolici pagando con banconote da 100 euro, viene sostanzialmente confermata. Interrogata da El Pais la responsabile della struttura in cui alloggiano i migranti minorenni conferma la "fuga" di 28 migranti la prima sera in cui sono giunti in Spagna, e che sarebbero stati rintracciati solo all'alba. Se abbiano davvero bevuto alcolici e pagato con banconote da 100 euro - Casoaislado riferisce di una cameriera di un ristorante a cui i giovani migranti avrebbero pagato dei "chupitos" di whisky, versione corroborata da un altro testimone - non è stato possibile verificarlo ma risulta difficile credere che CasoAislado abbia inventato l'episodio di sana pianta riuscendo però ad indovinare la sera in cui i migranti si erano allontani dalla struttura in cui alloggiavano.". Al netto di quanto già scritto sulla credibilità del portale spagnolo, rileggendo il pezzo di CasoAislado si nota una cosa: è del 19 giugno, mentre la 'fuga' confermata dalla Croce Rossa al Paìs è del 21 (peraltro non "la prima sera in cui sono giunti in Spagna", ma diversi giorni dopo). I pesanti dubbi sulla veridicità della notizia, pertanto, rimangono.