L'annata in chiaroscuro dell'imprenditoria elvetica secondo CRIF. Il settore più a rischio chiusure è quello delle costruzioni.
Record di nuove aziende ma anche di fallimenti, il 2024 è un anno ad alto contrasto per quanto riguarda l'imprenditoria svizzera, come ribadito dall’ultimo studio sul tema svolto da CRIF.
«Nel 2024 il numero dei fallimenti aziendali è aumentato del 13,2% rispetto all’anno precedente. Sono state le imprese del settore dei lavori di costruzione ad aver dovuto dichiarare più frequentemente fallimento. Il 2024 registra un nuovo record con la costituzione di 52’977 nuove aziende. Sebbene le costituzioni di nuove aziende siano aumentate del 2,6%, la crescita netta è diminuita a causa del maggiore numero di cancellazioni aziendali», riporta lo studio.
Nei Grigioni a Ginevra, Basilea Campagna e Zugo gli aumenti dei fallimenti più importanti. Per quanto riguarda, invece, i settori interessati: «Il maggior numero di dichiarazioni di fallimento è stato registrato dal settore dei lavori di costruzione (1’553), seguito dalle attività di servizi di ristorazione (986) e dal commercio al dettaglio (715). In termini percentuali si è registrato un forte aumento delle dichiarazioni di fallimento nei settori del trasporto terrestre e del trasporto mediante condotte (+23%), del commercio all’ingrosso e al dettaglio di autoveicoli e motocicli (+22,5%) così come degli studi di architettura (+19,9%)».
Per quanto riguarda le nuove aziende, nel 2024 ne sono state costituite 52'977 «dato corrisponde a un aumento del 2,6% rispetto all’anno precedente». Un incremento, però, “smorzato” dalle cancellazioni (in aumento) del 5,9%: «La crescita netta di tutte le aziende si è ridotta di conseguenza del 2,3%», aggiunge CRIF che aggiunge: «Il settore che ha registrato il maggior numero di costituzioni è quello del commercio al dettaglio (4’648), sebbene il numero delle costituzioni sia diminuito del 5,4% rispetto all’anno precedente. A questo seguono i settori della consulenza gestionale (4’067), dei lavori di costruzione (3’787) e immobiliare (3’465)».