Per il quotidiano statunitense The New York Times si tratterebbe di 200 milioni di dollari, provenienti da gruppi di donatori
NEW YORK - Dalla sua vittoria a novembre, gli alleati del presidente eletto degli Usa Donald Trump hanno raccolto oltre 200 milioni di dollari (oltre 180 milioni di franchi) attraverso una costellazione di gruppi che finanzieranno la sua cerimonia di inaugurazione, le sue operazioni politiche e, in futuro, la sua biblioteca presidenziale. Lo scrive il quotidiano statunitense The New York Times citando quattro persone coinvolte nella raccolta fondi.
«È una somma impressionante - sottolinea il giornale - che evidenzia gli sforzi di donatori e interessi aziendali per ingraziarsi Trump in vista del secondo mandato presidenziale, dopo che diversi leader aziendali lo avevano criticato a seguito della violenza dei suoi sostenitori al Campidoglio il 6 gennaio 2021».
Trump ha promesso di smantellare lo «stato profondo» e ha fatto varie promesse ai sostenitori dell'industria. Per stato profondo (deep state) si intende l'insieme di quegli organismi, legali o no, che grazie ai loro poteri economici o militari o strategici condizionano l'agenda degli obiettivi pubblici, di nascosto e a prescindere dalle strategie politiche del governo.
Chi ha donato - Tra i donatori annunciati per gli eventi inaugurali figurano il colosso farmaceutico Pfizer, OpenAI (il produttore del chat bot di intelligenza artificiale generativa ChatGPT), l'azienda di commercio elettronico Amazon e Meta (casa madre di Facebook, Instagram e WhatsApp) insieme a società di criptovalute.
L'ultimo donatore è Tim Cook, direttore generale del gruppo informatico Apple, che ha donato a titolo personale un milione di dollari al comitato che organizza l'insediamento del prossimo capo della Casa Bianca.