Anni fa, ha lasciato il suo posto sicuro per inseguire il suo sogno. Da lì, ha visitato più di 70 Paesi facendo da guida, fotografando e documentando
Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, allegato a laRegione
Nato il 13 settembre 1985 in Svizzera, ma destinato al movimento già in tenera età, nel 1990 si trasferisce con la famiglia a Quito, in Ecuador. Ha 15 anni quando torna in terra elvetica dove segue uno dei percorsi educativi classici: maturità e laurea. Si assesta e trova un posto di lavoro, tutto sembra filare liscio, ma in lui il desiderio di intraprendere un’altra strada è forte. Segue allora una delle sue più grandi passioni: il viaggio. Dopo innumerevoli esperienze in giro per il mondo, sente che è arrivato il momento di cambiare rotta, prediligendo un modo di viaggiare più consapevole. Non può far altro che licenziarsi dal suo posto sicuro e seguire il suo intuito formandosi in Sud Africa come guida turistica certificata e raccoglie reportage grazie all’obiettivo della sua fidata macchina fotografica…
Lo scrittore e giornalista Tiziano Terzani diceva che “viaggiare è un’arte. Bisogna praticarla con comodo, con passione, con amore” e, a proposito di energia che alimenta il cuore, Christopher Walti si prende un periodo sabbatico dal suo lavoro. È il 2018 ed è il responsabile di una nota catena di supermercati. Da tempo desidera fare il giro parziale del mondo: sale a bordo di 37 voli, automobili, traghetti e motociclette per perlustrare angoli di Americhe, Antartide, Asia e Oceania. “In questi Paesi percorro le classiche rotte turistiche notando che spesso le persone sono solo interessate a farsi il selfie, e girare i tacchi per andarsene via”. Più il tempo passa e più Christopher si accorge che tra la maggior parte dei viaggiatori lo scopo è solo quello: un click privo di emozione per poi affrettarsi a postare “il bottino” sui social. “Da lì ho compreso che volevo fare qualcosa fuori rotta e scoprire luoghi del mondo inesplorati e dare la stessa possibilità ad altre persone sulla mia stessa lunghezza d’onda”. Tra le numerose avventure di Christopher c’è quella volta in cui macinò 18 ore di macchina in fuoristrada in Zambia per seguire la più grande migrazione al mondo di mammiferi: circa 10 milioni di pipistrelli, della specie Eidolon Helvum. “Questa esperienza è stata documentata e i filmati sono stati i primi a essere notati dalla BBC (ente radiofonico e televisivo inglese) che li ha acquistati”.
© Christopher Walti
Grazie al viaggio, Christopher comprende che è possibile vivere in maniera più minimalista e che la qualità di vita per lui ha un altro sapore e cioè: less is more! “Sentivo il bisogno di possedere meno e volevo rendermi utile mettendo al servizio del prossimo le mie qualità. Ho cominciato ad offrire servizi di fotografia per progetti di conservazione alle realtà locali con poche possibilità (soprattutto in Africa).”
“Chi lascia la strada vecchia per quella nuova, sa cosa lascia ma non sa cosa trova”, questo proverbio, spesso sulla bocca di chi ha più esperienza sulle spalle può fermare un sogno in corso d’opera, ma non è stato il caso per Christopher. “Spesso mi dicono che sono stato coraggioso a mollare il posto sicuro per questa vita alla Indiana Jones, ma c’è da dire che, da buona Vergine, ho preso le misure su come organizzare la mia nuova vita nei panni di esploratore in viaggio”. Christopher aggiunge che l’esperienza decennale in una grande azienda gli ha insegnato ad essere preparato all’imprevedibile.
“Ero il responsabile delle risorse umane di una grande catena di supermercati in Svizzera. Lavoravo a stretto contatto con le persone e ho imparato a essere pragmatico, ma anche estremamente flessibile. Qualità che nel mestiere che svolgo oggi sono preziose, soprattutto quando viaggi in Paesi un po’ wild”.
Christopher, oltre ad aver vissuto per una decina d’anni in Sud America dove era costantemente a contatto con la natura, cresce con mamma Olga – colombiana di origine – che lo educa al rispetto e all’amore per la Pachamama (la madre terra per gli Inca). “Mia mamma mi ripeteva spesso che la natura ti restituirà sempre qualcosa dal momento che tu le porti rispetto e sei gentile con lei”. Christopher confessa di essere spesso stato fortunato e di aver vissuto esperienze incredibili durante i suoi viaggi. “In Canada ci sono i lupi costieri, è rarissimo intercettarli perché vivono allo stato brado e se ne guardano bene dal farsi notare. Sarà fortuna? Sono riuscito a essere a un metro e mezzo da uno di loro e a fare un reportage fotografico magnifico. Una guida turistica del luogo, in 21 anni di servizio, non è mai riuscita a vederne un esemplare”.
“La conservazione inizia dalle piccole comunità per creare un impatto prolungato sostenibile” questo è lo slogan dell’Associazione WhyldLife creata da Christopher e dall’amico fidato Orlando. A muovere entrambi è la volontà di portare aiuto concreto a piccole comunità locali. “Noi la chiamiamo microconservazione diretta. Le nostre sono gocce nel mare, ma desideriamo semplicemente fare qualcosa di buono come comprare quaderni e penne per scuole locali”.
“Oggi non mi sento una persona felice, cerco di trovare un senso alla mia esistenza e intercettare la mia missione di vita. Mi sento in costante cammino, ho una miriade di domande esistenziali che mi abitano, ma sono grato della strada fatta fino a qui e spero un giorno di guardarmi dietro alle spalle e sentire nel mio profondo che ho fatto, ma soprattutto sono stato, in armonia con il mio essere”.
Per saperne di più:
www.chriswildlife.com
https://thelastwilderness.com/?lang=IT