A Mezzana il centro per l’alta formazione nei settori del verde
C’è un luogo in Ticino adagiato sui declivi che guardano verso Novazzano e la vicina Italia, riferimento da oltre un secolo per la formazione delle giovani leve impiegate nel settore agricolo. L’Istituto agrario fondato a Mezzana nel 1913, nato per rispondere alle esigenze di un Ticino ancora profondamente rurale, acquista nel tempo notevole fortuna, oggi giustificata dalle innovazioni tecniche e metodologiche necessarie a preservare e tramandare il ruolo sociale che riveste il settore del verde nella nostra società urbanizzata.
Un obiettivo tenacemente perseguito grazie a collaborazioni con enti e istituti di ricerca attivi a livello nazionale e internazionale, nonché attraverso un’offerta formativa che oggi abbraccia una molteplicità di ambiti e settori. Grazie infatti alla duplice formazione continua e di base, oggi il Centro professionale del verde (CPV) di Mezzana può assicurare ai nostri giovani un ventaglio formativo che raggruppa almeno una decina di curricula. Un’ampia offerta per rispondere alle sempre più complesse esigenze del mercato del lavoro.
D. Michele Fürst, lei è direttore della Scuola di Mezzana: tra formazione di base e continua, il Centro professionale del verde è riferimento di un settore che sembra riscuotere grande approvazione. Non potrebbe essere diversamente, guardando al ventaglio formativo notevolmente ampliatosi in questi anni. Qual è la formula di questo successo?
R. Per ogni istituzione è importante sapersi adattare ai cambiamenti esterni. Così è stato a cavallo del 19° e 20° secolo, dove analizzate le possibilità di crescita, si è maturata consapevolezza che il settore agrario non era solo un ambito produttivo ma anche di gestione del territorio.
La scelta di concentrare a Mezzana le professioni del “Verde” ha reso di fatto possibile la creazione di un centro di competenza riconosciuto dai professionisti ma anche da un pubblico più amatoriale. Per questo, oltre alla formazione di base, a Mezzana si propongono numerosi corsi di formazione continua anche per persone che non sono professionalmente attive in questo campo.
D. Agricoltura, botanica, selvicoltura e cultura generale: tante sono le aree della Formazione di base, ciascuna delle quali apre a numerose altre professioni che vanno dall’orticoltore, al custode di cavalli, passando dai fioristi, giardinieri e selvicoltori. Come rispondono i nostri giovani a questa variegata offerta? Come si rapportano con il mondo del lavoro?
R. I giovani sono molto attratti da queste professioni, infatti le richieste sono superiori alle offerte di posti di apprendistato. Per i settori botanica e selvicoltura vi è un certo equilibrio tra possibilità di posti di formazione e reale capacità del mercato del lavoro nell’assorbire i nuovi professionisti.
Nell’ambito dell’agricoltura e professioni affini, la situazione è molto altalenante e varia da anno in anno. Tendenzialmente però, ci sono molti più giovani interessati di quanto si possa comunemente credere: tante ragazze e ragazzi vorrebbero intraprendere una formazione agricola ma purtroppo in Ticino la capacità di aziende accreditate e disponibili è limitata.
Dietro a questa situazione c’è anche una realtà strutturale ed economica difficile che per essere affrontata richiede molta passione e coraggio. Una realtà che durante l’apprendistato i giovani vengono a conoscere molto presto. È ammirevole la loro volontà e passione verso la professione scelta, una grande forza che gli permette di concludere la loro formazione con successo e pronti a sostenere a loro volta le sfide del mercato.
D. Alla Formazione di base si affianca la Formazione continua attraverso corsi professionalizzanti, amatoriali e ospitati. Non solo giovani, ma anche appassionati di un settore che sta facendo riscoprire bellezze e opportunità del nostro Ticino rurale. Come sono organizzati e a chi sono rivolti questi specifici corsi? In cosa si differenziano rispetto alla Formazione di base?
R. L’ampia offerta di formazione continua contraddistingue il CPV di Mezzana da altri Centri professionali del Cantone. Questo perché le nostre professioni si intersecano con attività che in modo più semplice si esercitano anche in casa: l’orto, il roseto, la vigna, per dirne alcune.
Le proposte si suddividono in corsi professionalizzanti, amatoriali e ospitati. I primi sono rivolti a professionisti che vogliono approfondire determinate attività e specializzarsi con il conseguimento di un diploma. È il caso per esempio dei corsi per casari d’Alpe, apicoltori, gestori di aziende agricole o altri corsi specifici per giardinieri dove la partecipazione è subordinata al possesso di requisiti minimi.
Ai corsi amatoriali invece non ci sono specifiche regole, ognuno può partecipare e approfondire le proprie conoscenze, siano queste nella gestione del proprio orto, dei filari di vigna oppure imparare nella degustazione dei prodotti della terra come il vino, il formaggio o il miele.
Ospitiamo anche alcuni corsi organizzati da enti partner che propongono per esempio la permacultura o l’assaggio di formaggi. Normalmente sono destinati ad un pubblico generico e senza requisiti particolari. Tutti i corsi in agenda sono pubblicati sul sito web di Mezzana.
D. Non solo formazione: il Centro professionale del verde (CPV) nasce dall’esigenza di creare una scuola d’agricoltura in Ticino, ma le competenze si sono ampliate e diversificate a tal punto che oggi Mezzana ha intrecciato rapporti e collaborazioni anche con istituti di ricerca e consulenza nazionali e internazionali. Quali sono gli obiettivi di queste sinergie e dove guarda per il futuro questo nostro gioiello?
R. Oggigiorno si è coscienti che l’apprendimento non termina con il conseguimento del diploma.
Gli sviluppi tecnologici sono una realtà anche nelle professioni del verde, pensiamo alla gestione automatizzata dei parametri nutrizionali nelle coltivazioni oppure all’utilizzo di droni nel controllo della maturazione di frutti o nella lotta anticipata e puntuale a parassiti, utile nella produzione sostenibile.
Mezzana si propone come partner di altre istituzioni per sperimentazioni in ambiti finora ancora in sviluppo, convinti che questo approccio possa contribuire alla costruzione del sapere e della cultura dell’Istituto. L’intreccio di relazioni con altri enti può infatti essere di stimolo ai giovani, soprattutto per coloro che progettano una formazione superiore.
Un centro professionale non forma solo persone dotate di capacità tecniche ma deve sviluppare anche competenze imprenditoriali: l’apertura alle novità e alle nuove tecnologie è un aspetto fondamentale per una sana imprenditorialità, come la Svizzera storicamente coltiva da tempo.