È qui che germoglia il futuro dei nostri spazi verdi
Il sodalizio, fondato nel lontano 1932 come “Associazione Svizzera Maestri Giardinieri”, è attivo ancora oggi nei settori della progettazione, costruzione e manutenzione di giardini e nella produzione e vendita al dettaglio di piante e fiori. Quasi novant’anni di esperienza sul campo che fanno oggi di JardinSuisse Ticino un indubbio punto di riferimento per la cura del verde nel nostro Cantone.
Progettazione, creazione, coltivazione, decorazione, cura e installazione di spazi d’acqua attraverso innovative soluzioni per la tutela del territorio e del paesaggio: sono solo alcuni degli aspetti che accomunano i professionisti di JardinSuisse, il cui lavoro ha naturalmente un occhio di riguardo verso l’ecologia e la promozione della biodiversità. L’approdo naturale dopo un percorso formativo e di apprendistato necessario perché la cura dei vegetali e le migliori tecniche colturali siano affidate a dei veri professionisti. Esperti altamente qualificati, capaci di assicurare a piante e fiori un benessere peraltro riconosciuto dalle stesse Nazioni Unite che, non a caso, hanno proclamato il 2020 “Anno internazionale della salute delle piante”.
D. Fabio Forni, da due anni lei è alla guida di JardinSuisse Ticino: un’esperienza certo impegnativa ma anche fonte di grandi soddisfazioni. Come sta vivendo questo ruolo? Quali sono gli obiettivi che si è dato per il futuro dell’associazione?
R. Sicuramente non ho scelto il periodo migliore per presiedere un’associazione padronale attiva in un settore che da tempo fatica a trovare i giusti riconoscimenti, soprattutto nel mondo dell’edilizia dove, purtroppo, architetti e promotori quasi ci considerano l’ultima ruota del carro.
La pandemia mi ha anche confermato il tanto tempo e la dedizione necessari se si vogliono ottenere risultati nei quotidiani confronti con autorità e istituzioni. Le energie spese in questo biennio sono state notevoli, peraltro riconosciute anche dagli uffici cantonali preposti. Le sfide per il futuro sono davvero tante: credo in particolare nell’importanza di avere una gestione in grado di assicurarci entrate sufficienti per disporre di un direttore, così da sgravare il presidente e il comitato che potrebbero essere chiamati ad esempio a un ruolo più politico. Un passo credo necessario se vogliamo affrontare le tante future sfide.
D. JardinSuisse Ticino è attiva in vari settori: dalla progettazione alla decorazione, passando per la creazione, manutenzione e realizzazione di tutti i tipi di spazi verdi. Uno spettro di attività davvero notevole, riflesso di conoscenze e competenze maturate nel tempo. Come far dialogare questi diversi ambiti? C’è un eventuale settore che predomina sugli altri?
R. Purtroppo in Ticino la produzione di piante sta scomparendo: la causa sono i costi troppo elevati e la forte competitività con l’estero, anche se non mancano alcuni nostri coraggiosi produttori che si stanno lanciando in settori di nicchia.
La parte preponderante dei nostri membri si occupa infatti di costruire e mantenere giardini: questo significa rapportarsi quotidianamente con le idee e i progetti degli architetti paesaggisti, che saranno poi realizzati dai giardinieri paesaggisti. Parliamo della costruzione di scale, muretti, biotopi, piscine, pavimentazioni, viali, posteggi, pergole e casette da giardino, ma anche della piantumazione e cura dei vegetali, cioè di arbusti, siepi, alto fusti, fruttiferi, fiori e prati. Il lavoro è tanto e variegato; per questo motivo è necessario l’aiuto e la coordinazione tra specialisti, fondamentale ad esempio nel realizzare piscine o illuminazioni. Ogni giardino è diverso dall’altro, i contesti sono diversificati e soltanto una formazione adeguata è garanzia di interventi puntuali e assolutamente professionali.
D. Quasi novant’anni di vita e non sentirli: un tempo che conferma la capacità innovativa di JardinSuisse e dei suoi giardinieri. Sono loro infatti il motore del successo radicato in un sistema formativo capace di rispondere alle moderne esigenze del mercato. Quali sono i punti forti della formazione destinata ai nostri giovani? Quali novità avete in serbo per il futuro?
R. La formazione duale, come concepita in Svizzera, è il punto di forza del nostro sistema professionale. Ogni persona acquisisce infatti nozioni teoriche basilari nel proprio settore: un sistema che garantisce eccellenti livelli qualitativi di lavoro, purtroppo minati, in questi anni, dalla proliferazione di aziende multiservizi. A parte infatti isolate realtà che raggruppano vari professionisti, nella maggior parte dei casi parliamo di ditte attive su svariati ambiti che impiegano personale generico, spesso incapace a garantire risultati ottimali, diciamo pure di qualità “svizzera”. Per quanto riguarda strettamente la nostra professione, devo riconoscere il grande interesse dei giovani, almeno una cinquantina di apprendisti che ogni anno iniziano un corso di formazione. A Mezzana, la nostra nuova sede, abbiamo appena ultimato la piantagione di circa 700 tra alberi ed arbusti destinati a corsi interaziendali ed esami di fine tirocinio. Poi vogliamo completare l’arboreto, rendendolo più piacevole da frequentare, così come puntiamo a realizzare nell’ex-porcilaia di Mezzana, nuovi spazi coperti per i corsi di costruzione, evitando così di spostare materiali e ragazzi fino a Gordola.
D. La professione di giardiniere racchiude una molteplicità di settori: il floricoltore, il vivaista, il giardiniere paesaggista. Tutti accomunati da una passione che deve fare i conti con la concorrenza. Come vi rapportate con eventuali altre realtà? Cosa offre di più JardinSuisse?
R. I floricoltori in Ticino - come ho accennato - non hanno vita facile: la libera circolazione delle merci ha abbattuto il costo dei prodotti finiti, con prezzi talmente bassi che per noi sono insufficienti a comprare solo i materiali e iniziare la produzione. I vivaisti sono così rivenditori di piante acquistate all’estero, hanno circoscritto le attività a semplici manutenzioni, rinvasi, tutoraggi, concimazioni e catalogazioni, relegando di fatto la produzione ad alcuni settori di nicchia.
Diverso invece il discorso nel settore del paesaggismo, dove il lavoro non manca benché minato dalle tante e nuove ditte di “giardinieri” che sembrano spuntare quasi ogni giorno. D’altronde tagliare erba o siepi non richiede importanti investimenti iniziali, anche se poi la cura sollecita effettivamente conoscenze approfondite, quanto meno in termini di conoscenza dei prodotti.
Le ditte affiliate alla nostra associazione devono avere almeno un titolare con attestato federale di capacità o una qualifica parificata: è vero che un diploma non è garanzia di qualità, ma almeno attesta un interesse e la volontà di fare bene le cose.
Un sicuro punto di partenza per quegli esperti che nel nostro sodalizio combattono quotidianamente per avere migliori condizioni di lavoro. JardinSuisse è al loro fianco, li sostiene, lottando con impegno anche per assicurare un dignitoso avvenire ai nostri futuri professionisti del verde!