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Connessioni ‘extranaturali’

Calonico, un progetto che unisce

Lotta al veratro con volontarie e volontari
(© Lisa Boscolo)
22 giugno 2024
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Una delle missioni “Connessioni naturali” del WWF è quella di sostenere la manutenzione di aree agricole ad alta biodiversità. Nel caso di Calonico, qualche settimana fa, una quindicina di volontari provenienti da tutta la Svizzera ha lavorato fianco a fianco con alcuni agricoltori locali per quattro giorni con l’obiettivo di estirpare il veratro dai pascoli magri.
Essa è una pianta che, seppur autoctona, è molto invasiva e tossica. La sua proliferazione in questi delicati habitat, compromette sia la sopravvivenza di specie rare come le orchidee che la qualità del foraggio.
Per condire bene gli sforzi, è stata organizzata un’escursione botanica di cui hanno potuto godere anche una ventina di locali. Questo evento ha permesso di creare connessioni che vanno oltre a quelle naturali, mettendo in contatto cittadini con agricoltori, abitanti di diverse regioni linguistiche, culture diverse, giovani e meno giovani, locali e villeggianti, generi e molto altro. Nei momenti conviviali si è potuto discutere di molti argomenti, anche ostici, nella massima cordialità e rispetto. Un particolare ringraziamento va ai proprietari dei terreni che hanno organizzato egregiamente il pernottamento e il sostentamento dei volontari.

Un progetto che unisce

Contrariamente a quanto si crede, anche da noi la biodiversità è sotto pressione. A causa dello stile di vita sempre più consumistico, gli habitat naturali di flora e fauna sono colpiti e ridotti ad aree limitate. Per contrastare questo problema, animali e piante selvatiche necessitano spazi in cui potersi muovere e diffondere liberamente. I cosiddetti “corridoi ecologici” riconnettono aree selvatiche isolate tramite superfici e strutture in grado di offrire sostentamento e protezione agli organismi che le percorrono. Ciò permette alle popolazioni delle varie specie di spostarsi, di interagire tra di loro e mantenere un’alta diversità genetica. L’impegno degli agricoltori è fondamentale, ma rappresenta spesso un grande onere.

Con il progetto “Connessioni Naturali”, il WWF vuole rafforzare la relazione tra essere umano e natura sostenendo, finanziariamente e fisicamente, gli agricoltori nella realizzazione di progetti ecologici nella propria azienda. Grazie all’aiuto di una grande comunità di volontari, è possibile realizzare interventi di progettazione, creazione e manutenzione di strutture che favoriscano l’interconnessione ecologica. Al contempo si offre l’opportunità ai cittadini di entrare in contatto con l’agricoltura e imparare qualcosa sulle gioie e le sfide di questa categoria.

In Ticino, finora, è stato possibile sostenere la costruzione di stagni, l’estirpo di neofite invasive, la piantumazione di alberi da frutta e siepi, il taglio di margini boschivi e molto altro. Che tu sia un contadino o un volontario, se sei interessato a saperne di più contatta il WWF Svizzera italiana!

Rondoni comuni?

Sono veramente “comuni”? Negli ultimi anni si è osservato un calo generale delle popolazioni di Rondone comune nell’areale europeo. Questo può avere molte cause. La più importante, che vale certamente per il Ticino, è la continua sparizione dei siti per la riproduzione. Nidifica in cavità, ad esempio nelle buche pontaie dei campanili e degli edifici storici. Queste buche servivano per montare i ponteggi in legno quando per i lavori di manutenzione non esistevano ancora i mezzi attuali. Il Rondone comune nidifica volentieri sotto i tetti, soprattutto quelli in piode ma anche sotto i coppi dove non ci sono impedimenti all’accesso.

La specie è facilmente identificabile. All’osservazione in volo gli individui appaiono tutti neri; hanno solo una piccola macchia bianca sulla gola, che non si vede in movimento. Ali lunghe, strette e appuntite, che permettono un movimento velocissimo. Sono delle vere frecce, possono superare anche i 100 km/h. L’immagine nel cielo ricorda un arco che vola.

Ancora più facile è riconoscere il canto, assolutamente inconfondibile e che caratterizza il paesaggio sonoro urbano da maggio alla metà di luglio: tanti ripetuti srii sriii molto intensi. Ficedula, Associazione per lo studio e la conservazione degli uccelli della Svizzera italiana, nel 2022 ha lanciato un programma di sorveglianza dei Rondoni che consiste nel localizzare le colonie, almeno le più importanti. Anche i cittadini sono invitati a partecipare, con poco sforzo. Basta mettersi nelle vicinanze del campanile della propria località al tramonto e nel periodo che lo precede e si verifica se si vedono voli di rondoni o si sentono i loro stridii. Le indicazioni (SI, NO, dove) possono essere inviate tramite www.ficedula.ch/rondoni, dove si può ascoltare anche il canto, o alla segreteria: 079 207 14 07.

Spiaggia senza plastica

Quasi una tonnellata di rifiuti è stata recuperata a terra e a mare durante l’evento “Puliamo la Sella!”, organizzato dal WWF Italia a Cagliari. Plastiche, attrezzature da mare, un’intera barca a pezzi, oggetti bizzarri (come delle gambe finte, residuo probabilmente di qualche Halloween), schermi pc e materiale edile sono stati raccolti da oltre 150 volontari nel tradizionale evento di clean up. La rimozione collettiva dei rifiuti, partita da Marina Piccola ed estesa lungo la costa cagliaritana, è stata sfidata quest’anno dalle condizioni meteo marine avverse, caratterizzate da raffiche di scirocco e mare mosso. Nonostante queste difficoltà, la raccolta dei rifiuti è stata in linea con gli anni precedenti, come hanno fatto sapere gli organizzatori. Circa l’80% della plastica che si trova nei mari proviene da una gestione inadeguata dei rifiuti a terra, dovuta soprattutto alla limitata capacità di riutilizzare e riciclare i materiali. A livello Mediterraneo, “il 75% delle specie di cetacei è considerato minacciato – racconta Laura Pintore, Marine Wildlife Expert WWF Italia –. Uno scenario che evidenzia la necessità urgente di intraprendere interventi di conservazione per proteggere queste specie iconiche dagli impatti antropici come il rischio di collisioni con l’elevato traffico marittimo, l’intrappolamento in attrezzi da pesca (bycatch) l’inquinamento acustico, da plastica e chimico, e infine l’effetto dei cambiamenti climatici”.

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