Il WWF chiede una riduzione delle catture del 30%
Il WWF chiederà alla Commissione per il tonno dell'Oceano Indiano (IOTC), riunita a Mauritius dall'8 al 12 maggio, di ridurre del 30% le catture annuali di tonno pinna gialla dell'Oceano Indiano, in linea con le analisi fornite dal Comitato scientifico della IOTC. La richiesta è arrivata questa settimana, in occasione della Giornata mondiale del tonno, che si celebra ogni anno il 2 maggio. La sua pesca, infatti, – il cui valore è stato calcolato nel 2018 in oltre 4 miliardi di dollari – si sta avvicinando al collasso dopo oltre un decennio di cattura eccessiva e sfrenata, senza che venisse fatto abbastanza per fermarla. Secondo il WWF, per dare alle popolazioni di tonno pinna gialla dell'Oceano Indiano l'opportunità di riprendersi è necessaria una riduzione del 30% delle catture annuali consentite. La Commissione per il tonno dell'Oceano Indiano (IOTC) nel 2016 ha adottato per la prima volta un piano provvisorio per ricostruire le popolazioni di questi pesci e delle specie affini. Da allora, sono state adottate altre quattro risoluzioni. Nonostante questi sforzi e i progressi compiuti sulla carta, le catture rimangono insostenibili, senza alcuna riduzione materiale.
Nel 2021, un rapporto del comitato ha rilevato che sarebbe necessaria una riduzione del 30% del livello di cattura a partire dal 2020 per garantire due specie su tre di riprendersi entro il 2030. "Gli sforzi della IOTC per ricostruire gli stock di tonno pinna gialla negli ultimi otto anni sono stati inefficaci", afferma Umair Shahid, responsabile del WWF per il tonno dell'Oceano Indiano. "Questo è in parte dovuto alle regole di ingaggio dell'organismo, in particolare alla regola che consente a qualsiasi membro della IOTC di opporsi a qualsiasi risoluzione entro 120 giorni dall'adozione della stessa. "Molte parti vengono qui per lavorare in buona fede alla gestione sostenibile dello stock di tonno pinna gialla dell'Oceano Indiano. Ma alcune usano il loro potere per minare le risoluzioni volte a ricostruire gli stock a livelli sani. È contrario all'intero concetto di gestione cooperativa della pesca", conclude Umari Shahig, che si trova già nel Madagascar, dove avrà luogo la riunione. Il WWF utilizzerà la riunione annuale della IOTC, per chiedere ai membri di impegnarsi a rispettare le risoluzioni e a limitare le obiezioni infondate per aumentare la responsabilità e l’efficacia dell’operato della commissione garantendo lo stock di tonno e degli oceani sani per le generazioni future. Sei delle otto specie esistenti sono a rischio a livello globale. Nel Mediterraneo e nell’Atlantico orientale gli stock di tonno rosso sono diminuiti del 90% a causa della pesca intensiva degli ultimi decenni. Nella Lista Rossa dell’Unione internazionale per la conservazione della natura il tonno australe è classificato addirittura come “in pericolo critico”.
La pesca del tonno pinna gialla nell’Oceano Indiano è stata valutata più di 4 miliardi di dollari nel 2018. Nonostante la Commissione per il tonno dell’Oceano Indiano abbia adottato diverse risoluzioni per la ricostituzione delle popolazioni di tonno, le catture di tonno pinna gialla sono rimaste insostenibilmente alte nell’ultimo decennio, diminuendo solo del 3% dal 2020 al 2021. Ma è possibile che nessuno si sia mosso per la loro salvaguardia? Cosa è successo negli ultimi dieci anni?
Nel 2014 gli scienziati lanciano il primo allarme e confermano che il tonno pinna gialla è sovrasfruttato. Così, l’anno successivo, la IOTC adotta regole provvisorie per gestire i principali tonni e le specie affini. Tempestivamente, nel 2016, il primo piano di ricostituzione provvisorio viene adottato ma, nel frattempo, il pinna gialla supera il rendimento massimo sostenibile di 6’282 tonnellate. Negli anni successivi sono stati diversi i piani di ricostruzione, proposti attraverso molteplici risoluzioni, ma il Tonno pinna gialla ha aumentato costantemente il rendimento massimo sostenibile, arrivando nel 2022 a 349’000 tonnellate. Quell’anno sei membri della IOTC hanno presentato obiezioni all’ultima risoluzione (21/01), rinunciando di fatto a non rispettare i limiti di cattura.
In parole povere, ai membri a cui non piacciono le risoluzioni è concesso il veto, fermando così la possibilità degli stock ittici di riprendersi e consentendo di proseguire con lo sfruttamento dei mari. Tutti questi anni di inefficacia delle misure intraprese dalla commissione lo dimostrano chiaramente. È necessario uno sforzo più deciso per poter salvaguardare i mari e la popolazione ittica, tonno compreso.
Mercoledì 15 maggio, alle ore 18, verrà presentato il fondo WWF Svizzera italiana dell’Archivio di Stato. Nel 2018 la sezione del WWF della Svizzera italiana ha donato la propria documentazione storica all’Archivio di Stato. Dopo un accurato lavoro di catalogazione e di conservazione svolto negli anni, il fondo è ora in libera consultazione del pubblico. Durante i primi due interventi saranno esposti i principali contenuti del fondo e il suo valore storiografico, passando in rassegna i momenti salienti della vita dell’associazione. “Presente nella Svizzera italiana sin dal 1976, il WWF ha svolto un’importante attività di tutela del nostro territorio e di educazione ambientale, in particolar modo destinata a bambini e adolescenti; ha cooperato con i vari enti turistici per realizzare percorsi didattici alla scoperta della fauna e della flora regionali; da decenni organizza annualmente dei “campi natura” per ragazze e ragazzi e collabora con gli istituti scolastici. Il WWF è stato, ed è tuttora, attivo in ambito politico, portando avanti campagne – in solitaria o con altre associazioni ambientaliste – e prendendo posizione su vari temi come la politica dei trasporti, la qualità dell’aria, la politica energetica, lo sviluppo sostenibile, la bioedilizia o ancora la salute pubblica”, scrive l’Archivio di Stato. Questa sarà anche l’occasione di stilare un bilancio dell’attività ambientalista locale. L’appuntamento è alla biblioteca cantonale di Bellinzona a Palazzo Franscini, con gli interventi di: Michele Merzaghi, Chiara Mascitti, Francesco Maggi, Edgar Meyer.