Fra prati e siepi
Con la sua corazza di aculei che partendo dalla fronte ricopre dorso e fianchi, il riccio è un animale inconfondibile. Purtroppo però gli incontri con questo piccolo mammifero, un tempo frequenti, sono sempre più rari e le cause di questa sparizione non sono sempre del tutto chiare. Sono diversi gli studi europei che attestano un declino delle popolazioni e anche in Svizzera sembra esservi una tendenza negativa. Nel Cantone Ticino vi è la volontà di implementare delle misure per promuovere questa specie minacciata e protetta, tuttavia i dati a disposizione circa la distribuzione del riccio nel nostro territorio sono frammentari e incompleti. Ecco quindi che nasce la campagna di scienza partecipativa Riccio, dove sei?, un progetto promosso da Pro Natura e dall’Associazione Amici del Riccio il cui obiettivo principale è quello di coinvolgere cittadine e cittadini per raccogliere informazioni aggiornate circa la presenza del riccio a sud delle Alpi (Ticino e Grigioni italiano). I dati raccolti fino alla primavera 2026 permetteranno di completare le conoscenze attuali e saranno fondamentali per la pianificazione di progetti a favore di questa specie. Hai visto un riccio? Segnalalo su www.progettoriccio.ch
La Lista Rossa svizzera considera il riccio come una specie potenzialmente minacciata di estinzione. Si tratta di una specie protetta secondo la Legge cantonale sulla Protezione della Natura e la sua protezione in Ticino è ritenuta prioritaria secondo la Strategia cantonale per lo studio e la conservazione dei mammiferi.
La sua aspettativa di vita è attorno ai 5 anni ma solo pochi ricci arrivano a questa età a causa delle numerose inside antropiche che si ritrovano ad affrontare quotidianamente. Nonostante le loro piccole dimensioni, i ricci sono grandi viaggiatori: ogni notte possono percorrere fino a 1.5 km alla ricerca di cibo e durante il periodo degli amori i maschi possono camminare addirittura 5 km alla ricerca di una femmina. Questo gran girovagare li rende vulnerabili al traffico stradale: in ambiente urbano le femmine attraversano mediamente 6 strade a notte, i maschi addirittura 12!
Purtroppo sono frequenti anche i ricci feriti a causa di decespugliatori passati sotto le siepi o tosaerba attivi durante le ore notturne. Questi piccoli animali possono facilmente rimanere incastrati in reti o plastiche abbandonate, rischiando il soffocamento. Anche l’utilizzo di pesticidi e sostanze chimiche è un problema, siccome la disponibilità di prede viene ridotta. Proprio perché ogni notte percorrono chilometri alla ricerca di cibo, per i ricci non è sufficiente un solo giardino. Nel nostro territorio frammentato però non è sempre facile passare da un giardino all’altro: recinzioni, muretti e scalinate possono essere ostacoli insormontabili per animali grandi non più di 30 centimetri.
Il riccio affronta i mesi più freddi andando in letargo mentre tra la primavera e l’autunno è un animale dalle abitudini notturne: trascorre le giornate rifugiato in un nido mentre all’imbrunire si avventura alla ricerca di prede. Per costruire il nido necessita di un luogo tranquillo e riparato. I nidi diurni vengono cambiati frequentemente, quindi poco elaborati: un mucchio di foglie o una catasta di legna sono ottimi per schiacciare un pisolino in tutta sicurezza! I nidi dove vengono partoriti i piccoli o dove viene trascorso il letargo sono costruiti con più cura siccome dovranno essere ben isolati, impermeabili e resistenti alle intemperie. Spesso, per renderli più comodi e accoglienti, vengono riempiti con materiale caldo e morbido.
Per scovare le sue prede i ricci perlustrano le aree aperte come giardini incolti, prati umidi e margini boschivi. Coleotteri, lumache, lombrichi e bruchi fanno parte del suo menù. Non disdegna neppure cibo per gatti, soprattutto quando in primavera e in autunno la disponibilità di prede naturali è ridotta. Per spostarsi da un’area di caccia all’altra i piccoli animali non amano dare troppo nell’occhio, e prediligono spostarsi seguendo siepi o muretti.
L’habitat ideale del riccio è costituito da un mosaico di ambienti: ampi spazi con una buona disponibilità di cibo arricchiti dalla presenza di strutture che possano offrire riposini e spostamenti sicuri.
È una specie che si adatta anche al contesto urbano e qui può raggiungere densità di popolazione addirittura 2 o 3 volte superiori rispetto alle campagne. È necessario però che vi siano aree con tante prede a disposizione, tanti posti dove potersi rifugiare e una buona connessione tra i vari ambienti.
Per poter proteggere è necessario conoscere! Attraverso questo progetto di scienza partecipativa viene coinvolto il grande pubblico nella raccolta di preziosi dati per l’elaborazione di progetti a favore del riccio e della biodiversità in generale.
Ti piacerebbe contribuire alla tutela del riccio? Segnala ogni suo avvistamento sulla pagina www.progettoriccio.ch! Sebbene l’incontro con un riccio vivo sia certamente più emozionante, sono importanti anche le segnalazioni di ricci investiti. Questo permetterà di identificare eventuali tratti stradali maggiormente problematici per questi grandi viaggiatori.
Ogni segnalazione è preziosa: anche condividere questa iniziativa con parenti, amici e conoscenti è un ottimo modo per contribuire alla campagna di raccolta dati.
Vorreste favorire la presenza di questa specie? Sul sito vengono riportati diversi suggerimenti per rendere il proprio giardino “a misura di riccio”: creare mucchi di foglie o ramaglie, favorire angoli fioriti e isole di erba alta, piantare una siepe di arbusti indigeni o mettere in sicurezza stagni e piscine sono solo alcuni dei consigli che potrete trovare. Naturalmente anche la creazione di passaggi attraverso recinzioni e muri è importante per permettere ai ricci di entrare e uscire liberamente dal proprio giardino.
ATTENZIONE: questo progetto non si occupa della cura dei ricci trovati feriti. Se trovate un riccio in difficoltà oltre a segnalarlo sul sito potete affidarvi all’Associazione Amici del Riccio.