#gaia #wwf

Proteggendo i lemuri

Nasce la Tavola rotonda dei Grandi carnivori

Alcuni sifaka di Verreaux
(© Kaisa Siren / WWF)
2 dicembre 2023
|

Il Madagascar è un hotspot di biodiversità globale e ospita specie animali uniche che si trovano solo sull'isola. Il 98% dei mammiferi, il 91% dei rettili e l'80% delle piante non sono presenti in nessun'altra parte del mondo. Il lemure dalla coda ad anelli (chiamato anche lemure catta) e il sifaka di Verreaux, noto anche come lemure bianco o lemure danzante, sono due delle 107 specie di lemuri che vivono in Madagascar. Tuttavia, il 96% delle specie di lemuri, ovvero 103 su 107, rischia l'estinzione a causa della perdita di habitat dovuta al disboscamento abituale delle foreste per ricavarne carbone di legna, legna da ardere e per l'agricoltura di sussistenza, oltre che per il prelievo dalla natura per il commercio illegale di animali domestici. Per questo motivo, nel Madagascar sudoccidentale, il WWF sta lavorando con le comunità per proteggere i lemuri all’interno dell'area protetta di Amoron'i Onilahy, gestita dalla comunità del posto, mantenendo intatto l'habitat dei lemuri e delle persone che dipendono dalla foresta per la sopravvivenza. Tutto questo è possibile solo grazie alla protezione della foresta spinosa e la fauna selvatica che la abita.

La foresta spinosa

L’area protetta Amoron'i Onilahy è un sistema di rifugio fondamentale per i lemuri e funge da importante corridoio per la fauna selvatica tra le foreste spinose meridionali e settentrionali. Queste foreste uniche non si trovano in nessun'altra parte del mondo e costituiscono un habitat importante per i lemuri dalla coda ad anelli e i sifaka di Verreaux. Molte delle piante di quest’ambiente arido possiedono notevoli qualità di conservazione dell'acqua grazie alle loro spine, da cui il nome "foresta spinosa". Queste spine si sono sviluppate come adattamento alla siccità della zona e aiutano le piante a ridurre la perdita di acqua e a evitare di essere mangiate. Il WWF lavora a stretto contatto con le comunità per proteggere queste specie e l'habitat di Amoron'i Onilahy, una delle ultime roccaforti dei lemuri dalla coda ad anelli e dei sifaka di Verreaux. I ranger della comunità locale, noti come polisin'ala, aiutano a monitorare e proteggere i lemuri e le loro foreste in sei siti dell'area protetta. I ranger lavorano a fianco degli esperti e degli studenti di diverse università per monitorare le tendenze della popolazione di lemuri. Grazie a queste misure di monitoraggio, nel 2020 si è registrata una diminuzione del 60% del tasso di deforestazione rispetto al 2019 nell'Amoron'i Onilahy e un aumento della densità di lemuri dal 2019 al 2022. L'aumento della densità di lemuri è dovuto al fatto che i lemuri adulti si sono trasferiti nell'Amoron'i Onilahy perché offre uno spazio protetto e risorse sufficienti per sostenere altri lemuri.

Il sostegno delle comunità locali

Complessivamente, il WWF ha formato quasi 200 ranger sulle strategie di segnalazione, sensibilizzazione e comunicazione, e 30 sono stati formati quest’anno. Ora la tecnologia degli smartphone sta creando enormi progressi nei nostri sforzi di conservazione e consente ai ranger di utilizzare i loro telefoni per documentare e seguire le popolazioni di lemuri. Un sistema di monitoraggio standardizzato basato sulla comunità, che utilizza lo Spatial Monitoring and Reporting Tool (SMART), ha rafforzato la capacità di monitorare meglio le popolazioni di lemuri a lungo termine. Le comunità locali svolgono un ruolo fondamentale nella conservazione. Il WWF lavora fianco a fianco con le comunità intorno ad Amoron'i Onilahy per sostenere la coesistenza con i lemuri. Il WWF è entrato in contatto con 38 scuole primarie e secondarie – otto nel 2023 – nell'ambito di programmi di sensibilizzazione ed educazione per aiutare gli studenti a conoscere questi lemuri. Abbiamo fornito opuscoli educativi sulla loro conservazione e ospitato proiezioni di film locali. In occasione della Giornata mondiale dei lemuri del 2022, il WWF ha inoltre lanciato una campagna di sensibilizzazione a livello locale e nazionale sulle leggi e i regolamenti che vietano di possederli, catturarli o venderli per il commercio di animali domestici o per uso personale. Diffondere la consapevolezza dell'importanza dei lemuri per la biodiversità è un grande passo verso la coesistenza e la protezione delle specie. Inoltre, esiste un progetto che si concentra sul miglioramento dei metodi di produzione del siratany, un sale culinario estratto dal suolo nel Madagascar sudoccidentale.

Grandi carnivori, nasce la tavola rotonda

Da troppo tempo il tema dei grandi predatori polarizza le opinioni impedendo di affrontare la questione in modo lucido. Per uscire da quest’ottica divisiva nasce la nuova Tavola rotonda sui Grandi carnivori (TRGC).
Quello della coesistenza dell’uomo con lupi, linci e orsi è un tema particolarmente complesso che non possibile risolvere con facili estremismi. “lupo sì o lupo no?” se questo è il dilemma allora siamo tutti perdenti in partenza! Questi animali ricoprono un ruolo molto importante in un ecosistema regolato da milioni di variabili diverse ed in parte imprevedibili. Di questa equazione fa parte pure l’uomo con le sue attività e non tenerne conto sarebbe un grave errore.
La piattaforma vuole promuovere la divulgazione scientifica, l’ascolto, e lo scambio di opinioni con l’aiuto di esperti e persone con esperienze diverse. Un’entità neutra in cui si possa trattare l’argomento senza tabù.
In programma ci sono tre serate. La prima si terrà il 7 dicembre alle 20.15 all’auditorium di Bellinzona e tratterà il tema della paura con lo scrittore Mario Ferraguti, autore di due libri in cui esplora la paura che crea questo canide sull’uomo. Il 2 di febbraio 2024 sarà proiettato in prima ticinese il documentario “LUPO UNO – Gestione proattiva del lupo in Veneto” con la presenza del professor Marco Apollonio e l’agronomo Duccio Berzi. Il 3 febbraio i due esperti terrano una conferenza sull’evoluzione del lupo in Italia e le misure di protezione.
Per maggiori dettagli e per visionare le interviste di esperti del settore rimandiamo a: www.grandicarnivori.ch.